Capitolo 13: The Fury of a
Man
Onestamente, Kyle era abbastanza patetico.
Sapeva che le mogli non gli erano fedeli.
Sapeva che lo tradivano.
Sapeva che non gli avevano voluto dare figli.
Sapeva che volevano morta Primrose.
Sapevano che erano la causa degli attentati
Sapeva che non erano buone…
Eppure non le voleva uccidere.
Per chi osservava la scena, il giocattolo non gli piaceva
per nulla.
Era stupido.
Era noioso.
Ed era ossessionato dalla madre.
Quando Primrose notò gli occhi dorati in Kyle, capì che
qualcuno aveva ripreso il controllo.
-Lord…?
L’uomo sorrise- non preoccuparti, non ricorderà ciò che
diciamo
Lei annuì.
-Quando hai capito che non ero Kyle?
-Lui non ha occhi d’oro –disse lei- e…non così abile nel
letto
-Solo per quello?
Aveva perso qualcosa?
Lei annuì- ho mancato di notare qualcosa?
-Corretto
-Ovvero? –chiese lei curiosa
Lui sorrise sfiorandole il viso- la mia spada non è così
piccola…
Quelle parole la fecero diventare rossa.
-Non te ne sei accorta? –chiese lui divertito
-Non…ero molto lucida- ammise lei
-Oh? Vorresti dirmi che ero così abile nel letto che ti ho
distratta troppo? –chiese lui
Lei però annuì, cosa che lo lasciò di stucco
Lui la strinse- ah…se non eri incinta di mio figlio l’avrei
presa come una provocazione!
-Questo…è tuo figlio?
-Di chi altro se no? –chiese lui
-Ma…il corpo è di Kyle –disse lei
-Si, ma non posso cambiare solamente gli occhi –disse lui-
come ho detto, era la mia spada e non questo coltello quello che ti ha fatto
urlare quella notte, il figlio è mio…
Lei annuì con un leggero sorriso.
Lui la strinse- quando darai alla luce mio figlio ti farò
capire la differenza tra un vero uomo e un idiota con problemi materni…
-Tra nove mesi quindi? –chiese lei
-Nove mesi dura quella mortale? –chiese lui- oh beh, visto
che è figlio mio…probabilmente accorcerai il tempo temo…non preoccuparti, starò
al tuo fianco
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