0.2 La golosità uccide
Era mattina, era passato una settimana dalla morte della
signora Carmela, e Angel sapeva che doveva uccidere un’altra anima peccatrice
per darla in regalo a suo padre. La sua nuova vittima era la signora Carla, la
governante della casa. Angel aveva già un piano per la sua dipartita, quindi
scese le scale e andò a far una passeggiatina in giardino.
-Buongiorno signorina Angel
-Buongiorno Jeff- il giardiniere della casa la saluta
sempre, e per toglierselo di dosso ci vuole molto
-Dove va di bello?
-Nella serra, voglio vedere se le mie piantine sono
cresciute.
-Che brava, bene allora buon divertimento.
Il giardiniere la lasciò da sola. Angel si chiedeva se lui
sarebbe stato il prossimo, comunque andò a vedere nella serra e trovò ciò che
cercava, il fiore più velenoso che ci fosse. Ne prese uno con i guanti, lo
trito per bene e lo mise in una boccetta. Poi si occupo delle piante, per non
far ricadere sospetti, e quando il giardiniere era dalla parte opposta del
giardino corse in cucina e nel cibo per la governante aggiunse il veleno
insapore e inodore. Si assicurò di non essere stata vista e ritornò nella
serra. Il piano era semplice, il veleno avrebbe fatto effetto in meno di due
ore, lei sarebbe stata tutto il tempo nella serra e il giardiniere avrebbe
confermato il suo alibi. Le sue piante erano semplici fiori: rose, viole,
ginestre, primule, pervinca, peonie ecc. O almeno queste erano quelle che gli altri
conoscevano, infatti lei, in una zona nascosta della serra aveva le più
pericolose e velenose piante esistenti al mondo, gentile regalo di suo padre.
Quindi nemmeno cercando avrebbero trovato traccia del fiore nella serra o nella
casa. Il giardiniere ogni tanto controllava che cosa faceva Angel.
-Come va signorina?
-Tutto bene, però credo che le mie Violette siano strane
-Come mai dice questo?
-Guardi, sembra che qualcosa le abbia rovinate!
Il giardiniere si avvicinò e controllo. Poi disse
-Non ho proprio idea di cosa…
Si sentì un urlo. Il
giardiniere, seguito da Angel, andò a vedere chi aveva urlato. Il signor Carl
chiamo la polizia e un’ambulanza. Il veleno aveva fatto effetto. Angel appena
riuscì a vedere la signora Carla, si coprì il viso con le mani, non per il
disgusto solo per mantenere intatta la copertura. La polizia e l’ambulanza
arrivarono. I medici dissero che era troppo tardi. La polizia e il detective
privato John, assunto dal padre adottivo di Angel, interrogò tutti, Angel
compresa.
-Dimmi Angel, doveri prima del urlo della vittima?
-Nella serra, mi stavo occupando delle mie piantine, Jeff lo
può confermare. Io non posso credere che sia morta –finse alla perfezione,
un’attrice nata.
-Stai tranquilla Angel, scopriremo com’è morta
-Sul-sul serio?
-Si, te lo prometto
“Sì, certo. Prima che capiate com’è morta avrete un altro
caso per le mani”
-Le credo
-Puoi andare Angel
Angel uscì. Jeff entrò. Angel disse ai suoi “genitori” che
era stanchissima e che voleva andare a dormire. Salì le scale e andò nella
libreria e con cautela entrò in un passaggio segreto e spiò per un po’
gl’interrogatori del detective. Quando si stufò percorse il passaggio segreto e
sbucò da dietro il suo armadio. Si mise a dormire. Quando si sveglio il padre
era venuto a farle visita
-Che brava la mia piccina! Un diavoletto e un’attrice nata!
Mi continui a stupire! Sei molto ingegnosa e furba!
-Ti è piaciuta l’idea del veleno?
-Moltissimo!
-Indovina un po’ che veleno ho usato
-Quale?
-Quello dei fiori del mare di sangue
-I miei preferiti! Sei così crudele! Sono fiero di te!
Angel sorrise.
-Penso ti meriti un piccolo regalino
-Un regalo?
-Si! Però dovrai aspettare un po’ per averlo. È stato
difficile convincerlo, ma come gli ho detto chi sarebbe stato il proprietario
ha accettato subito!
-Che bello! Sono curiosa di sapere cos’è!
-E io sono curioso di sapere come ammazzerai la prossima
vittima, prendi il libro
Angel passò il libro al padre che lo aprì e disse:
-Guarda un po’ chi sarà la prossima vittima!
-Perché proprio lui?
-Mi serve un altro cuoco
-Ok. Ti manderò la sua anima il prima possibile.
-Il tuo regalino arriverà presto, forse ne arriverà anche un
altro. Ora devo andare piccolina, ci vedremo presto
-Ciao papa
Sparì. Angel andò sul balcone di camera sua. Edgar gli si
posso accanto e lei accarezzandolo chiese:
-Tu sai quale sarà il regalo di papa? Io spero tanto in un
cagnolino. Magari quello stupendo cagnolino a tre teste che c’è all’ingresso
degl’inferi.
Edgar gracchio e volo via. Angel rientrò e andò a dormire.
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