Capitolo 4: Una notte tempestosa
Amelia l’aveva
beccato. Gli puntò la spada alla gola e lo guardava con gli occhi argentei
pieni di curiosità.
-E tu chi
sei? Perché ci guardi da più di un giorno?
Erano
passati due giorni dalla nomina di Amelia a livello 90. Lui li seguiva da due
giorni esatti. Fulmine lo fulminò con lo sguardo, dalla cerimonia era rimasto
quasi sempre in forma umana, Jeremy aveva le mani poggiate sull’impugnatura
della sua falce, cambiava arma ogni giorno a seconda dell’umore.
-I-i-i-io
s-s-s-sono T-T-Tyler, c-c-cercatore di classe Fenice…v-v-v- Balbettava
tantissimo, il volto era scoperto, era un ragazzino come Amelia e come Jeremy,
con capelli rossi e occhi celesti.
Amelia
rimise la spada a posto e gli sorrise dolcemente accovacciandosi accanto a lui-
non ti voglio fare male…non devi essere così nervoso…io sono Amelia, il ragazzo
con me è un armiere e si chiama Jeremy e il ragazzo-gatto è il mio tutore, si
chiama Fulmine. Non vogliamo farti male. Sei un cercatore giusto? Noi ne
cerchiamo uno, vuoi unirti a noi?
-Amelia non
penso sia una buona idea! –commentò Jeremy
-Per una
volta concordo con testa di secchio-concordò Fulmine
Amelia li
ignorò, continuava a sorridere al cercatore- vuoi far parte del mio Party?
Lui arrossì,
come si poteva rifiutare una richiesta del genere da una come lei, era
impossibile. Annuì piano senza riuscire a distogliere gli occhi in quell’argento
puro e infinito. Lei si alzò e gli tese una mano, lui l’afferrò e lei lo tirò
su.
-Benvenuto-
lo disse sorridendo
-G-grazie-
si rimise il cappuccio in testa- non credo che loro due ne siano tanto felici
-Avete problemi?
- Amelia li guardò e entrambi sospirarono.
-No problem…non
discuto le decisioni di Amelia- risposero in coro i due.
Amelia sorrise
raggiante- visto? Non c’è problema. Perché non ti togli questo mantello?
-M-mi
v-vergogno…sono più bravo ad agire nell’ombra- si aspettava di essere preso in
giro invece non lo fece, gli sorrise comprensiva
-Va bene,
puoi tenere il mantello, non importa, ma è un peccato, hai dei bei occhi
Era la prima
che lo trattava bene- g-grazie…
Lei tirò fuori
la spada- abbiamo compagnia…aspetta cos’è questa potenza…-chiuse gli occhi e
una coda da gatto e delle orecchie da gatto bianche le spuntarono, facendo
sobbalzare i tre, compreso Fulmine che sapeva che ne era capace- un livello 1?!
Non riuscirei a batterlo nemmeno io! Non con tutti quei mostri di livello 3
intorno! Tyler cerca un riparo dobbiamo filare…Jeremy, Fulmine con lui
-Ma…
-Li
distrarrò…appena trovate un riparo fate un fischio- detto questo saltò oltre i container,
erano al porto, nella zona scarico merci.
-Su fa come
ti ha detto- disse Fulmine- quando è nella Ani-mode è più forte, ma anche più
testarda…Jeremy puoi andare con lei?
-Ok- Jeremy
batté i pugni insieme e un aura dorata lo avvolse, era salito di classe, ora
era nella classe oro, un’armatura d’oro lo avvolse, la falce divenne un
martello gigante- a dopo- raggiunse Amelia
-Su ragazzo
fa come ha detto- Fulmine lo osservava, Amelia aveva un intuito infallibile, lo
sapeva, quindi se aveva fiducia in lui c’era un motivo
******
-Jeremy cosa
ci fai qui?! –tranciò tredici divoratori, ma perché i divoratori la odiavano
così tanto?
-Fulmine mi
ha detto di proteggerti! –lui colpiva un mostro dietro l’altro.
-Bell’armatura-
lei saltava da un punto all’altro, ne aveva uccisi a centinaia eppure per ogni
mostro che uccideva ne apparivano venti. Stava cominciando a essere stanca. Se avesse
dovuto guarire qualcuno sarebbe svenuta di certo, non era proprio una bella
giornata. Eppure tutto questo le dava un senso di déjà-vu. Aveva visto la
stessa scena, attraverso gli occhi della madre, proprio quando lo zio aveva
perso l’uso di un occhi a causa di un Morf, una specie di bolla con gli aculei
di livello due…era stato orrendo, l’aveva sentita urlare, doveva evitare che
succedesse a uno dei suoi, non avrebbe perso più nessuno, costasse ciò che
costasse, non avrebbe perso di nuovo la sua famiglia. Sente l’urlo di Jeremy,
si era distratta, era successo di nuovo. Jeremy era stato morso e aveva perso i
sensi. Non urlò ma liberò parte della sua energia e falciò tutti i mostri nei
dintorni, corse da lui e lo sollevò.
-Amelia…
-Non parlare…ora
c’è ne andiamo ok? Andrà tutto bene, te lo prometto non ti succederà nulla.
Sentì il
fischio, era sfinita ma lo stesso corse con Jeremy accanto a se, lo reggeva per
una spalla, il veleno si stava diffondendo. Doveva far presto.
*******
Lui tolse il
mantello, aveva un corpo muscoloso, indossava dei jeans neri e una maglietta
nera. Fece un salto. Pioveva, aveva iniziato a piovere. Due ali d’oro gli spuntarono
sulla schiena e l’occhio destro venne coperto da una specie di lente. Aveva i
capelli lunghi e raccolti in una treccia. Guardava a destra e sinistra, non l’avrebbe
delusa, era la prima a non commentare il mantello, né i lunghi capelli, né il
fatto che gli occhi erano quelli di un Drago. Aveva la sua fiducia…dopo tanto
tempo aveva qualcuno che credeva in lui. Una grotta non distante. Si era un
ottimo posto.
-Trovato
Fulmine
fischiò. Amelia arrivò subito con Jeremy, che si teneva la spalla, era stato
ferito, Fulmine prese in braccio Jeremy, Tyler gli mostrò la via, Amelia vide
il mantello, lo prese e li seguì. Le orecchie e la coda erano spariti. Giunti
nella grotta Jeremy si accasciò a terra.
-Cavolo mi
ha morso un divoratore…
-Mi spiace…se
non ci avessi messo tanto…-Tyler sentiva di aver fallito
Amelia gli
poggiò il mantello tra le mani e gli sorrise- non è colpa tua- si accovacciò
vicino a Jeremy- togliti la maglia
Lui obbedì docile,
era muscoloso e aveva molte ferite, probabilmente dovuti alle sue stesse lame,
era dura evitare che una lama magica fuggisse al controllo e non ti cercasse di
uccidere, rivelò un brutto taglio nero da cui fuoriusciva tanto sangue.
Fulmine
strinse i pugni, un suo protetto era morto per una ferita simile. Amelia mise
le mani sulla ferita, chiuse gli occhi, la coda e le orecchie tornarono,
stavolta color argento, una luce d’argento avvolse le sue mani, un leggero
vento, o forse un’aura, le sollevarono i capelli facendoglieli ondeggiare, la
ferita lentamente cambiò colore, da nera divenne rossa, dovuto al sangue perso,
poi sparì anche quello, la ferita si cicatrizzò e poi anche la cicatrice sparì,
come se non avesse nemmeno ricevuto il colpo. Era guarito totalmente. Fulmine
realizzò solo allora che Amelia l’aveva guarito nello stesso modo anni prima,
era sempre una sorpresa, anche dopo che la conosceva da dieci anni riusciva
sempre a farlo stupire dalle sue abilità.
-Ora
dovrebbe andare tutto bene- si alzò e barcollò per un secondo, si era stancata-
Fulmine i mostri sono spariti…
Fulmine l’afferrò
prima che cadesse- sei stata brava, ora riposati, a casa ti riporto io.
Jeremy si
guardò il braccio, era una ferita mortale, eppure l’aveva guarito- ma come…
Fulmine
scosse la testa- la conosco da dieci anni eppure mi stupisce ancora
-Io la
conosco da sedici e mi stupisce ancora gatto nero- la voce fece girare tutti.
-Ma tu…
*****Nel
sogno di Amelia*****
Una donna
dagli occhi d’argento le era difronte, aveva i capelli marroni e un sorriso
gentile.
-Mamma…
-Sei
cresciuta piccola mia
-Che ci fai
qui? –non aveva emozioni nella voce
-Sei svenuta
perché hai usato la tua energia al massimo- non era un rimprovero eppure lo
sembrava
-Non
permetterò a nessuno dei miei di morire
-Anche a
costo di morire? –la voce era sarcastica- sei debole
-Sta zitta-
fu la risposta secca di Amelia- ho raggiunto il tuo livello a sedici anni! Sono
più forte!
-Non
intendevo questo- rispose lei con calma
-Allora parla
chiaro e tondo strega d’argento
-Sei debole
emotivamente, devi deciderti a parlare con Fulmine
-Si può
sapere che diavolo te ne frega a te di Fulmine- era arrossita
L’abbracciò-
sei più forte di quanto potessi sperare, ho solo paura di non rivederti mai
più, voglio vederti battere quel dannato 99, io mi sono fermata al 90 e sono
morta prima che potessi superarlo, voglio vederti raggiungere il 100…anzi il
1000 o anche di più, voglio vederti felice, voglio vedere di cosa sei capace,
voglio vederti battere tutti, far vedere che non sei una ragazzina. Batti il
genere umano e dimostra che sei un demone d’argento- le sorrise- sei più brava
di me e c’è la farai.
Sparì.
Amelia rimase sola. La scena cambiò si ritrovava davanti la se stessa bambina.
“Su quei
binari ho incontrato chi sono stata una volta ma ormai non più
Con gli
occhi chiari lei mi fissava era lì davanti a me
"Hey,
sei cambiata almeno oppure no"? Quella me del passato mi domandò
"Sono
più forte ora che sono qui" ma era solo una bugia
Senza lacrime o senza parole lei mi ha sorriso
un po'.
Non ho mai
amato ciò che nel passato io sono stata, ma sai
Prima di
sparire, di dimenticarti io chiamerò il tuo nome
In quel mio
sogno ho incontrato chi nel futuro lontano diventerò
Con gli
stanchi lei mi fissava e stava lì davanti a me
"Hey,
sei cambiata almeno oppure no"? Alla me del futuro poi domandai.
"Sono
più forte ora che sono qui" ma stava fingendo e lo so.
So che è una
bugia, so che non è realtà ti nascondi ma so
Meglio di
tutti ciò che domani sarò sono stata e sono
Prima di
sparire, di dimenticarti io chiamerò il tuo nome
Senza lacrime
o senza parole lei mi ha sorriso un po'.
Non ho mai
amato ciò che nel passato io sono stata, ma sai
So che è una
bugia, ma non mi importa sai, tu sarai ciò che sei
Proverai a
vivere quella vita che vuoi, senza rimorsi mai
Forse in
questa città prima o poi tornerò
E ti
incontrerò ancora, all'orizzonte...
Su quei
binari ora non ci sei più tutto è vuoto, silente così sarà
Mentre quel
cielo sarà più chiaro e so che mai più cambierà”
Era sparita
sorridendole.
******
Amelia aprì
piano gli occhi. Un ragazzo dai lunghi capelli bianchi, gli occhi rosso e le
corna di un cervo le sorrideva.
-Da quanto
tempo piccola gemma
Lei si tirò
su a sedere e sgranò gli occhi, si mise le mani davanti alla bocca e in un
sussurro disse- Cervo Bianco
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