WitchandAngel : Capitolo 11: Missing Arm

Capitolo 11: Missing Arm




Capitolo 11: Missing Arm

-Emergenza! –urlarono degli uomini entrando con un uomo in braccio a cui mancava un braccio
-Che è successo? –chiese subito Léonie facendo muovere Peter e Liam per prendere una barella
-Un incidente nella segheria. La lama è andata volando e il suo braccio è stato tranciato –disse uno degli uomini presenti
-Il braccio? –chiese Léonie
-Non l’abbiamo portato…
Léonie annuì dando istruzioni a Liam e Peter per iniziare i preparativi e gli strumenti per l’operazione.
-Dov’è mio marito!? –chiese una donna entrando con dietro due bambini
-Suo marito è in sala operatoria. Ci occuperemo di lui –le promise Léonie
La bambina corse dietro Léonie, sfuggendo alla madre, e la fermò- dottoressa!
-Torna qui…- disse la madre
-Cosa succede? –chiese Léonie guardando la bambina
La bambina le passò lo zainetto che solo in quel momento tutti notarono sanguinare- papà ha perso questo…ho pensato di portarlo, ho fatto bene?
Léonie aprì lo zaino e vide il braccio- hai fatto bene…stai con tua madre. Penseremo noi a tuo padre.
La bambina annuì non capendo tanto cosa stava succedendo e tornando dalla madre e il fratello maggiore.
***
A dirla tutta gli dei non erano poi così attenti ai propri fedeli. Non era per cattiveria, dopotutto se avevi centinaia di migliaia di persone una o due potevano sfuggirti.
Per questo Léonie era passata inosservata quando prese il nome di Golden Demon.
Dopo quasi trentadue ore di intervento, Léonie finalmente uscì dalla sala operatoria.
I famigliari del paziente erano rimasti fino alla fine e quando la videro uscire persero la capacità di respirare.
Léonie sorrise stancamente- si sveglierà entro domattina, non dovrebbero accadere complicazioni. Potrete vederlo in un’ora di tempo quando finiremo di ripulire un po’ del sangue e il bendaggio verrà cambiato.
-Grazie agli dei…
-Per quanto riguarda il braccio- disse Léonie- dovrà fare terapia e non potrà usarlo per un minimo di un anno e mezzo. Dopo quel periodo potrà gradualmente iniziare a fare piccoli sforzi…ci vorrà parecchio ma non dovrebbero esserci problemi in futuro per lui…
-Davvero? Potrà usare…
-Si- disse Léonie con calma- ci vorrà tempo e dovrete aiutarlo parecchio all’inizio ma andrà bene…potrebbero esserci problemi però per altri campi…
-Problemi?
-Suo marito ha visto il proprio braccio venir tranciato via- disse Léonie- il cervello avrà bisogno di tempo per abituarsi all’idea che quel braccio esista ancora e funzioni
La donna annuì- cosa può aiutarlo?
-Piccoli movimenti e allenamenti che aiutino il sistema nervoso e il cervello a collegare l’immagine con gli occhi e diano la risposta corretta. Ci vorrà un po’ e potrebbe avere incubi nel mentre- l’avvisò Léonie
La donna annuì- fintanto che è vivo non importa
Léonie le sorrise- andrà bene. Con il supporto della famiglia potrà riprendersi senza problemi. Rimarrà qui per un paio di giorni per essere sicuri che tutto sia come deve essere, dopo di che le dirò come prendersi cura di lui durante la convalescenza a casa e cosa fargli fare e cosa non fargli fare…
La donna annuì molto più serena.
****
Léonie bussò alla porta e entrò nella stanza dove trovò il suo paziente intendo a ridere con la moglie- vedo che l’umore è alto
L’uomo sorrise- dottoressa, come sempre è bello vederla
Léonie gli sorrise e controllò il braccio prima di cambiare le fasciature- lei è un uomo davvero fortunato
-Lo so –sorrise lui mentre la moglie gli stringeva la mano libera- e non posso che ringraziare gli dei per ciò…
Léonie gli sorrise e continuò il suo controllo, somministrò le medicine e continuò il suo giro di pazienti come solito prima di rintanarsi nel suo laboratorio.
Un mazzo di rose rosse era poggiato sul tavolo e Léonie sorrise quando le vide. Non dormiva benissimo di notte a causa di quelle mani che vagavano dove non dovevano ma qualcuno aveva finalmente deciso di riapparire e aveva iniziato a darle modo di riposare durante il giorno.
-Sarebbe meraviglioso se fossi tu a rompere le scatole di notte –mormorò giocando con una rosa e tornando poi a lavoro con un sorriso sulle labbra.




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