Capitolo 25: The only
woman he needs
Per Einar fare quella decisione fu molto semplice.
-Sire ne è davvero sicuro?
Einar annuì osservando i suoi ministri firmare il documento
che aveva redatto.
Ciò che aveva appena firmato era…la sua condanna a morte
potremmo dire.
In caso di morte dell’Imperatore Einar, il trono sarebbe
stato proprietà del figlio che l’Imperatrice Aceline portava in grembo. Se
questo fosse stato di sesso femminile, il trono sarebbe andato a qualsiasi
figlio che Aceline avrebbe ritenuto adatto al governo.
Se lui fosse morto prima che Aceline avesse dato alla luce
il bambino, Aceline avrebbe tenuto il controllo del regno finché non avesse
ritenuto il figlio in grado di governare.
Se lui fosse morto, Aceline era obbligata a trovarsi un
nuovo partner ma poteva vietare che lui diventasse sovrano e tenerlo come
semplice marito.
Aceline era anche obbligata a rimanere in vita finché non
avesse dato un erede al trono, dopo poteva liberamente seguirlo nella tomba.
Aceline era obbligata a dare alla luce dai tre ai sette
figli, se lui era ancora in vita, ma poteva darne alla luce solo finché non
avrebbe avuto uno maschio se lui moriva.
Aceline era anche obbligata a vestirsi di nero per i
prossimi dodici anni dalla sua morte.
Aceline era obbligata a sposarsi e avere figli dopo di lui
ma non le era permesso di innamorarsi di nessun’altro o di dormire con il
proprio marito nello stesso letto.
Aceline era obbligata a farsi tatuare il nome di Einar da
qualche parte del corpo così che nessuno scordasse chi era il vero marito.
Aceline era anche obbligata a condannare a morte ogni marito
dopo lui che non le desse un figlio maschio.
Se il figlio che avevano insieme era maschio, Aceline era
obbligata a sposarsi ma non poteva nemmeno lontanamente avere rapporti con il
proprio marito.
Aceline doveva anche accettare che il nuovo partner tenesse
concubine e figli delle concubine.
E la lista continuava e continuava per parecchi fogli.
Mentre il ministro leggeva tutto, una figura resasi
invisibile stringeva la presa sulla propria spada.
Sposarsi?
Avere figli?
Obbligata a seguirlo nella tomba!?
Ma questo si era bevuto il cervello!?
Aceline non era un dannato oggetto!
Se voleva farlo fuori doveva prima modificare quel contratto
in una maniera che nessuno…
Un pensiero gli passò per la testa, i ministri erano
testimoni quindi doveva mantenere in vita loro affinché il contratto fosse
validamente riconosciuto e si sarebbe sbarazzato di loro prima che chiunque
potesse vedere che il contratto era stato modificato.
Ma questo non fu necessario.
Einar annunciò l’esistenza di un testamento e che questo era
già stato approvato dai propri ministri pochi giorni dopo.
Aceline rimase priva di nozioni di questo testamento e la
cosa era confermata, solo i ministri sapevano la verità.
L’uomo sorrise mettendo mano al documento e usando la sua
magia per crearne una copia e modificarla come più preferiva, sostituendola all’originale
e sorridendo maleficamente.
Ora…non serviva più avere l’Imperatore in vita…
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