WitchandAngel : Capitolo 16: I'm not going to save her

Capitolo 16: I'm not going to save her




Capitolo 16: I’m not going to save her

In molti potevano chiedere perché le ragazze volessero ancora ferire e togliere di mezzo Léonie. La risposta era molto semplice: lei era ancora una candidata per il posto di prima moglie di Erik.
Era assurdo quanto il potere fosse facile da ottenere con le nozze e quanto questo fosse desiderato e preferito a ogni altra cosa.
Le otto ragazze erano amiche di Léonie nella sua prima vita.
Si erano incontrate poco dopo l’annuncio della scelta della fiancé di Erik.
La loro iniziale amicizia era puramente per interesse.
Il re poteva prendere fino a otto concubine e il caso volle che loro fossero otto.
Usarono la piccola e innocente Léonie, che al tempo aveva perso ogni sicurezza e ogni fiducia in sé insieme al marchio, per prendere la posizione di concubina.
In molti potevano commentare che Léonie era stata una stupida a cadere nelle trappole delle otto ma non era proprio corretto decidere ciò.
Al tempo Léonie era una forte, indipendente e talentuosa spadaccina. Aveva il mondo ai suoi piedi e un titolo pronto per essere preso. L’incidente l’aveva privata di ogni certezza, tolto il suo unico sogno e resa incredibilmente fragile. Voleva riprendere la spada in mano e mostrare che sapeva ancora usarla ma nessuno glielo permetteva, dando per scontato che non potesse e trattandola come se fosse sul punto di rottura. Prima di incontrare Erik, la sua stessa famiglia aveva già rotto mentalmente e emotivamente Léonie a un punto che le due belle paroline del giovane principe sembrarono una salvezza. Durante la sua convalescenza, Adrien si era distanziato da Léonie al punto tale da farla sentire abbandonata, il padre di lei era impegnato a riaddestrare un erede in Adrien, spendendo quindi più tempo con lui che con lei e sua madre si sentiva colpevole per non aver detto a Léonie della visione negativa sulle sue nozze, portandola anche ad allontanarsi. Nessuno di loro aveva intenzione di farlo ma involontariamente l’avevano fatto.
Quando una delle ragazze insinuò l’idea di volerla eliminare dalla famiglia, che ora che il marchio era pallido nessuno di loro voleva averla nella loro famiglia perché era debole…nella sua mente la cosa sembrò corretta.
Era sola in un palazzo freddo, con servi che erano gentili ma distanti o completamente incuranti, con estranei che non davano molto peso a ciò che lei diceva e otto nuove concubine che erano intente a darle noie a ogni modo e con l’unica persona che aveva fidata, Erik, disinteressato e distante.
Era sola come non mai e non sapeva cosa fare se non fidarsi delle uniche che le mostravano affetto e amicizia.
Era diventata così insicura che non faceva nulla senza l’approvazione delle ragazze.
Pregava disperatamente il dio della spada di ridarle la protezione ma lui non le rispose. Non le rispose mai.
Nessun dio le rispose.
Per questo negli ultimi giorni iniziò a dubitare che loro esistessero.
Nella sua seconda vita non fu particolarmente religiosa, non era atea ma non era più così legata agli dei, dopo essere morta e essere stata abbandonata da loro…diciamo che i suoi sentimenti erano di semplice rispetto ma non più devozione.
Per questo avere il dio della medicina o altri dei che la visitavano la notte…l’aveva solo resa irritata e non grata.
Perché doveva essere grata quando loro erano stati così…ingiusti?
Nella sua terza vita, Léonie non era più manipolabile.
Né da dei né da mortali.
-Chi? –chiese Léonie
-L’unica figlia del conte, Marybelle e…
-Non la curerò –disse subito Léonie
-Ma rischia…
-Diverrà sterile e con ciò? Non è affar mio –disse Léonie sapendo già il risultato della malattia di Marybelle, una delle otto che non poteva mai dare figli a Erik, ma rimase una delle concubine grazie al sostegno di Léonie nella sua prima vita.
-Ma lei è una dottoressa! –disse il nobile- deve…
-Sono una dottoressa- concordò Léonie- ma questo mi dà anche la possibilità di rifiutarmi di salvare pazienti se questi sono una minaccia! Come ho già detto, la vostra puttanella rimarrà sterile ma vivrà. Non ho intenzione di salvare la vita a donnacce del genere!
-Salvate prostitute ma non una nobildonna! –disse lui con tono accusatorio mentre alcuni clienti più forzuti stavano considerando di trascinarlo fuori per una…chiacchierata…
-Una prostituta è più nobildonna di quella troia che chiamate lady! La vostra nobildonna ha aperto le gambe così tante volte che si è resa malata e ora volete che io vada a salvarla così da accusarmi di averla resa sterile? Uscite prima che chiami le guardie! –disse Léonie furiosa.
Jeremy prese il nobile per il collo e lo calciò a calci- la prossima volta gli rompo accidentalmente qualche costola…
-Ti darò un aumento se lo fai –commentò Natalie contenta

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