Capitolo 15: A bitch that
I can’t stand
Quando stava vivendo per la prima volta, Léonie aveva otto
amiche strette dopo essere diventata la fiancé di Erik…
La contessa Marybelle, una bruna dagli occhi verdi, che le
consigliò di licenziare le proprie maid perché erano infedeli.
La marchese Nevaeh, una bionda dagli occhi celesti, che le
disse che la sua famiglia non voleva più contattarla e che quindi era meglio
non fare contatti.
La viscontessa Samantha, una rossa dagli occhi chiari, che
le diede parecchie idee che finirono con la morte di innocenti.
La contessa Lara, una castana dagli occhi castani, che le
mise la “pulce nell’orecchio” e “rivelò” parecchie amanti di Erik, causando
lite tra i due.
La duchessa Sara, una mora dagli occhi scuri, che mosse i
fili nell’ombra e la fece diventare isolata.
La baronessa Vera, una mora dagli occhi chiari, che usò il
nome di Léonie per commettere crimini.
La baronessa Daria, una rossa dagli occhi verdi, che spinse
Léonie giù dalle scale e finse poi di essere un’innocente ragazzina che la
voleva solo aiutare.
La contessa Jessica, una bionda dagli occhi castani, che fu
colei che diede ad Erik prove per poter eliminare Léonie.
Nessuna di loro era innocente e avevano commesso
probabilmente più crimini di ciò che lei poteva sapere. Dopotutto questi furono
solo quelli che lei riuscì a intuire che avevano commesso. Tra loro era
particolarmente furiosa con Sara e Nevaeh, che furono le due che manipolarono
suo fratello e che causarono la caduta della famiglia di lei.
Ripensando al suo passato Léonie si rese conto che era davvero
troppo ignara del male del mondo e che era troppo stupida per capire che la
stavano manipolando…aveva quindici anni quando si sposò e non aveva nemmeno
raggiunto i venti quando è morta. Aveva passato quasi un anno nelle fredde
celle del suo regno con l’unica cosa certa che sapeva era che sarebbe morta. Doveva
sentire le loro risate, doveva sentire come la sua famiglia era stata distrutta…quelle
otto donne erano sulla lista nera di Léonie. Per questo il giorno dopo che Erik
venne a rompere le scatole diede a Natalie una lista di clienti a cui era impedito
acquistare nei loro negozi o almeno Léonie non avrebbe dato loro nessuna visita
medica o aiutato in nessun modo.
-Ma come mai? –chiese Natalie incerta di questo
atteggiamento, Léonie era il tipo di donna che avrebbe aiutato chiunque, che
essi avessero o meno soldi. Era la cosa più vicina a una santa che Natalie
avesse mai visto. Dopotutto chi pensate aiutasse nel negozio in quel periodo? Era
il figlio maggiore dell’uomo a cui Léonie aveva riattaccato il braccio, visto
che non avevano molti soldi per pagare Léonie offrì una soluzione più facile,
diede un lavoro al figlio di lui. Jeremy era appena quindicenne ma fu veloce ad
accettare il lavoro. Era un castano dagli occhi neri sotto la dea della forza e
del comando. Era particolarmente forte e poteva sollevare un carro senza
fatica. L’accordo era molto semplice e Jeremy poteva mandare a casa soldi che
guadagnava, in cambio doveva lavorare un po’ di più del normale. A dirla tutta,
Jeremy con paga ridotta guadagnava il triplo del padre quindi per la famiglia
quella fu davvero una benedizione. I suoi doveri erano spostare macchinari,
merce e aiutare in giro per di più. Era impossibile non vedere che lui avesse
preso davvero a cuore il suo lavoro e che era felice di aiutare Léonie il più
possibile. Inoltre aveva anche un giorno libero a settimana, pause pranzo e
vacanze pagate. Quella era qualcosa che nessuno aveva nella cerchia sociale in
cui era cresciuto quindi era diventato davvero fortunato. La sua famiglia aveva
praticamente iniziato a venerare Léonie.
-Stanno cercando di distruggere la mia famiglia- disse
Léonie diretta- non ho intenzione di aiutarli quando vogliono fare del male ai
miei cari e…
-Allora non li faremo entrare –disse diretto Jeremy posando
una scatola che pesava il triplo di lui come se nulla fosse- se la dottoressa
non li vuole non entrano. Per aver infastidito qualcuno così buono non meritano
aiuto!
Natalie annuì- ovviamente. Se i servi di queste famiglie
vengono li farò pagare il triplo di ciò che dovrebbero pagare o li caccio a
calci, dipende da come mi sento quella mattina…
Léonie le sorrise- Divertiti
Non pensava che loro sarebbero venute da lei ma non aveva
calcolato la sfacciataggine di alcune di loro. Quando tornò a casa per cenare
quella settimana suo fratello le disse che Nevaeh era venuta a pregarlo di
aiutarla perché Léonie rifiutava di vederla.
La cosa infuriò Léonie a un punto che spaventò la famiglia-
quella puttana osa venire qui!? Chi diavolo l’ha lasciata entrare?!
-Lé che è successo? –chiese subito Lyo prendendole la mano. A
dirla tutta lui aveva una cotta per Nevaeh ma se doveva paragonare lei alla
sorella, beh la sorella vinceva su chiunque.
-Quando ero in coma la dea delle visioni mi ha fatto visita-
disse Léonie che aveva già preparato la storia e che sapeva che la dea l’avrebbe
appoggiata, dopotutto le aveva iniziato a fare visita poco dopo il dio della
medicina e aveva il famiglio della dea quindi andava bene- e mi ha fatto vedere
tante cose…
La madre di lei sorrise grata, allora la sua dea l’aveva
davvero vegliata la figlia…la dea in questione si sentì in colpa sentendo i
pensieri della donna così positivi verso di sé visto che non aveva degnato
Léonie di uno sguardo prima che si svegliasse…
-Questo era un futuro in cui io sposavo Erik e non ero sotto
il dio della medicina- disse Léonie iniziando a narrare tutto ciò che era
successo. I volti della sua famiglia passarono dal tranquilli a bianchi come
spettri molto velocemente- e poi…sono finita davanti al boia così che loro
diventassero le sue concubine…
La madre di lei strinse la mano del marito e gli occhi le
divennero bianchi. In pochi secondi le immagini vennero implementate nella sua
mente dalla dea delle visioni e quando gli occhi di lei tornarono normali
scoppiò a piangere e corse a stringere la sua bambina- mi spiace! Mi spiace
avrei dovuto dirlo! Se l’avessi detto tu saresti rimasta viva e non avresti
dovuto subire così tanto…mi spiace tesoro…
Il marito guardò la reazione della donna e si infuriò- e
così queste puttane credono che possono ferire i De l’Épée e farla franca!? Non
hanno capito chi è quest’Arciduca allora!
Lyo si incupì prima di infuriarsi. Qualsiasi sentimento
positivo che avesse verso le ragazze era diventato odio puro- Lé non
preoccuparti, il fratellone ha capito, nessuno farà male a questa famiglia
Léonie si addolcì e lo tirò in un abbraccio mentre la madre
ancora li stringeva. Il padre poco dopo si unì all’abbraccio.
Il giorno dopo Léonie era in farmacia visto che non aveva
pazienti da curare quando un volto noto venne a trovarla.
-Mi devi aiutare! –disse Nevaeh
Léonie la guardò priva di emozioni, cosa che stupì i
clienti- hai davvero una faccia tosta a venire qui dopo ciò che hai tentato di
fare…
-Io…non ho fatto nulla! Mi accusi ingiustamente! –disse Nevaeh
in panico. Non voleva abbassare la testa a una donna come Léonie, dopotutto chi
era lei per farlo? Nevaeh era anche una delle candidate a sposare Erik. Aveva messo
in giro qualche cattiva voce e forse pagato qualcuno per rovinare dei vestiti a
Léonie ma non aveva nemmeno avuto successo, quella donna era santificata per
molti oramai e questo le aveva reso inutile ogni tentativo. La verità era che
le ragazze erano candidate per Erik e tutte e otto avevano iniziato a darle
problemi già da quando Léonie aveva dodici anni, donne che al tempo ne avevano più
di diciotto che prendevano di mira una bambina…l’odio che Léonie aveva per loro
era parecchio profondo.
-Esci dal mio negozio, non servirò qualcuno che vuole
distruggere la mia famiglia! –disse Léonie aggressivamente, la cosa suonò nelle
orecchie dei clienti che subito misero Nevaeh nella loro lista nera. Per loro
Léonie non era una nobile, dopotutto era conosciuta come “dottoressa Léonie” e
quindi pensavano che una nobildonna volesse fare male a una famiglia di più umili
origini, come potevano non essere furiosi?
-Io…
-Che sta succedendo qui? –chiese una voce autoritaria e
furiosa.
Quando Léonie si girò vide Alaric entrare nel negozio con
delle guardie ma quello che aveva parlato era stato Adrien Lyon De l’Épée, cosa
che stupì Alaric e lo prese alla sprovvista. La famiglia di quel ragazzo era
qualcuno che aveva potere sulla famiglia Imperiale per certi versi. Perché era
lì?
-Adrien! –disse Nevaeh- ti prego aiutami a…
-Chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome donna? –chiese
Adrien congelando sul posto Nevaeh, l’odio nei suoi occhi era così palese che
nemmeno un idiota non l’avrebbe capito.
-Lord De l’Épée- si corresse Nevaeh- lei non vuole aiutarmi
a curare…
-Se Lé non vuole aiutarti- e a quella vicinanza nel chiamare
“Léonie” con un nickname in parecchi rimasero a bocca aperta. Non giudicateli
come cechi, Adrien Lyon era un bellissimo e affascinante uomo dai capelli
biondi e occhi chiari, aveva diciannove anni ed era noto a tutti, Léonie invece
era ancora troppo giovane per fare il debutto in società, che si faceva a
quindici anni, quindi non era nota al pubblico come unica figlia della sua
famiglia, inoltre aveva capelli color caramello e occhi color gemma, di
similitudine con il fratello ne aveva ben poca e non era facile dire che erano
fratelli anche quando stavano insieme nella stessa stanza. Anche con la propria
madre e padre Léonie era poco simile, quindi era difficile associarla ad occhio
con la loro famiglia- lei è una ragazza d’oro che aiuterebbe anche il più
povero degli esseri viventi senza nemmeno battere ciglio, per rifiutarsi a
trattarti mi chiedo quale reato tu abbia commesso per farla così furiosa…dopotutto
ha anche curato i prigionieri di guerra di altri stati con il permesso di sua
maestà l’Imperatrice Veronique e ha un nome positivo anche nei continenti
vicini, i nobili esteri vengono qui appositamente per farsi curare da lei e
anche criminali vengono graziati dalla sua bravura…eppure tu, una nobildonna di
buona fama, non vieni servita…qualcosa mi dice che tu le abbia fatto un
affronto così grave che non meriti grazia. Ora che ci penso…perché non controlliamo
quanto in favore sei con la tua dea? Sono sicuro che il marchio che porti non
sarà scuro vero?
A quelle parole Nevaeh impallidì, il marchio non splendeva
da quando Léonie si era svegliata. Come quello di Erik, anche la sua dea la
vedeva in cattiva luce. La cosa non sfuggì ai clienti che si incavolarono
ancora di più, perdere il favore divino è la cosa più difficile da fare, anche
uccidendo era raro perderlo, che crimine aveva commesso quella donna per essere
vista in cattiva luce? Era ovvio che qualcuno come la dottoressa si rifiutasse
di vederla!
Nevaeh si girò e guardò Léonie- se sei una buona donna
allora mi aiuterai oppure…
-Mi minacci? –chiese diretta Léonie- perché hai il titolo di
Marchese pensi che io piegherò il capo ora che sono una dottoressa e farò ciò
che dici?
-No io…
-Non preoccuparti- disse Adrien- il titolo può essere
rimosso facilmente…
Dopotutto il padre era in quel momento intento a parlare con
gli altri Arciduchi che facevano parte del consiglio per selezionare l’Imperatore
per un motivo, loro adoravano Léonie ed erano favorevoli alla nomina di lei
come erede. Dopo l’incidente erano davvero pieni di rabbia con Adrien che aveva
rimosso Léonie da quel ruolo ma quando la videro trionfare come dottoressa non
ebbero più lamentele. Ora quelle otto famiglie volevano ferire la loro bambina?
Chi diavolo si credevano di essere!? Dopotutto Léonie era l’unica figlia
femmina nata da un Arciduca con quel ruolo, era diventata la cocca di tutti
molto facilmente e quando i “zii” sentirono delle atroci sofferenze che la
madre di Léonie aveva visto erano diventati furiosi. Dei sapevano che non erano
spaventati a rimuovere qualcuno dal potere! Quelle otto famiglie avevano i
giorni contati. Poco sapevano che nel secondo in cui Veronique sentì il caso,
che le venne presentato come abuso di potere sulla sua dottoressa privata
Léonie, avrebbe immediatamente dato di testa e mandato le guardie senza nemmeno
sentire il crimine. Chi diavolo aveva detto loro di toccare quella che aveva
salvato Veronique!
-E comunque –disse Léonie- essere buona non mi rende santa,
essere santa non mi rende stupida, ed essere stupida non mi rende così cretina
da aiutare chi mi vuole morta. Esci da qui prima che contatti la corte
imperiale e richieda assistenza contro molestie e abuso di potere…
Nevaeh strinse i denti e corse fuori- lo dirò a mio padre!
-Divertiti- disse Adrien infuriato prima di avvicinarsi a
Léonie- tutto bene Lé?
-Sto bene Lyo- rispose lei tranquilla- ti serviva qualcosa? Come
mai sei qui?
-Mamma era in pensiero, ha visto qualcuno infastidirti e
sono venuto a vedere- disse lui stando attento a non dire che era il fratello
di Léonie, sapeva che lei voleva mantenere la cosa anonima fino al suo debutto
in società se era possibile, dopotutto non voleva che il suo successo fosse
dovuto al nome di famiglia, il padre non avrebbe rimosso la sua bambina dal
titolo nobiliare nemmeno sotto tortura dopotutto- a saperlo mi portavo i
soldati
-Non si usa violenza sulle donne –disse Léonie tranquilla
-E quella sarebbe donna? È uno scarafaggio in gonnella! –disse
lui accarezzando Light con famigliarità- ma sei aumentato di misura tu o cosa? Com’è
che il gatto di famiglia qui diventa sempre più grosso
Light lo guardò male e lo ignorò dopo quel commento.
Léonie ridacchiò- puoi tornare a casa su, tuo padre ha una
conferenza con i nobili o sbaglio
-Eh…non voglio –disse lui abbracciandola e mandando in
panico tutti- voglio stare con Lé…
Lei lo colpì in testa con la cartelletta che aveva in mano-
fuori tu e torna a lavoro scansafatiche!
Lui mise il broncio- vieni a mangiare da noi oggi?
-Va bene sparisci su- disse lei scacciandolo dal negozio.
-Léonie…- disse Alaric attirando l’attenzione di lei- come
conosci il figlio dell’Arciduca?
-Diciamo che è una lunga storia- disse Léonie tranquilla-
inoltre che ci fai tu qui? Non ti ho detto di rimanere a casa finché non ti
riprendi? Possibile che oggi ogni nobile venga a rompere?
-Chi rompe? –chiese Alaric- mi annoiavo e sono venuto a
vederti!
Lei ruotò gli occhi- non è un parco dei divertimenti principe,
torni a casa prima che decida di chiamare sua madre e farla trascinare a casa
dalle guardie…
Lui sbuffò ma non fece scene e si allontanò. La cosa che gli
diede il malumore quel giorno però fu che non capiva il rapporto che Léonie
aveva con il futuro Arciduca Adrien. Erano chiaramente intimi e vicini, non
sembravano nemmeno lontanamente in cattivi rapporti ed erano ovviamente felici
di essere in compagnia l’uno dell’altro. Non riusciva a togliersi il problema
dalla testa…
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