Capitolo 22: The…Demon!
-Léonie! –chiamò Alaric cercando di fermarla ma nessuno
riuscì a bloccarla.
-Lady! –urlò una guardia.
-Sta indietro- disse lei spingendo la guardia verso i
principi- vedi di fare il tuo lavoro e proteggere i principi, io me la vedo con
loro
-Ma…
Una freccia venne scagliata e Léonie ruotò una delle spade
tagliandola a mezz’aria, facendo prendere un colpo a tutti.
Il soldato che aveva scagliato la freccia rise- bei riflessi
per una mocciosa
Léonie ruotò gli occhi e gli scagliò la spada contro,
prendendolo alla gola- ottimi riflessi per un cadavere.
Recuperò la spada con nonchalance dal morto e guardò i
soldati rimanenti.
-Ah…è da un po’ che non mi esercito con una spada quindi mi
scuso se sono più lenta e arrugginita del solito…
Uno dei soldati fece per dire qualcosa ma nel secondo in cui
Léonie smise di parlare lei era sparita e otto cadaveri erano apparsi nel
corridoio e lei era alla fine del corridoio.
-Come…cosa…che?! –chiese Carter guardando Alaric-
spiegazione?!
-Eh…ehm…eh…
Léonie sorrise guardando i soldati dalla balconata interna
della casa- ne avete di fegato per tentare una cosa del genere con me qui…
Quando Léonie era piccola e in situazioni di pericolo
sentiva una strana energia dentro di sé, quando ottenne il nome di “Golden
Demon” era alquanto confusa, sapeva solo che il suo corpo si muoveva in
automatico per uccidere.
La storia di come divenne il Golden Demon era molto più
normale di ciò che si poteva pensare.
Con un salto scavalcò la ringhiera e atterrò con eleganza di
fronte ai soldati e ruotò le spade.
-Ah…mi mancava poter uccidere indiscriminatamente…
Quando Léonie e Adrien erano piccoli il padre dei due li
portava sui campi di battaglia per abituarli a quello che era la guerra.
La cosa non era esattamente salutare per la mente dei
bambini ma dettagli…
Li teneva in una base sicura dove potevano “assaporare” la
guerra ma non erano in pericolo.
Almeno non era completamente privo di cervello…che la moglie
lo volesse uccidere ogni volta che ci provava a portarli nella battaglia era un
altro discorso…
Una di quelle volte il plotone nemico riuscì in qualche modo
a raggiungere la base e prendere velocemente il sopravvento.
Adrien era completamente paralizzato dalla paura e la spada
che teneva in mano gli cadde.
Léonie fu quella che la raccolse e fece la strage.
Léonie si mostrò particolarmente pericolosa, più uccideva
più veloce e letale diventava e quando i soldati e suo padre arrivarono alla
base ciò che videro fu un mucchio di cadaveri, Léonie con spade insanguinate in
mano e il terrore di tutti quelli che erano presenti e sopravvissuti.
Uno dei pochi soldati nemici che erano rimasti in vita
scoppiò a piangere e pregò loro di fargli quel che volevano ma di allontanare
il demonio biondo da lui…
I nemici nel castello di Veronique ebbero vita breve e
quando Veronique arrivò trovò Léonie nel mezzo del combattimento.
Ogni traccia della debole e docile ragazzina che adorava era
sparita e sembrava davvero indemoniata.
-Non…non l’accetto! Non accetterò che una popolana mi batta!
–urlò il nobile a capo della cosa
-Oh? E chi ha detto che io non abbia un titolo nobiliare? –chiese
Léonie ruotando la spada e sorridendo- il mio nome è Katherine Madeleine Léonie
De l’Épée, unica figlia dell’Arciduca De l’Épée, conosciuta anche come…
-Golden…Demon…- disse lui sbiancando
Lei sorrise- a quanto pare…anche senza protezione del dio
della spada riesco ad uccidere chi mi pare…
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