Capitolo 26: Secrets are meant
to be kept
-Dov’è mia moglie? –chiese Einar alla mama
-L’Imperatrice sta finendo di controllare gli affari della
casa- rispose la donna- vuole che la chiami?
-Va ad aiutarla e portala nelle mie camere appena ha finito-
disse lui
-Sire…sua moglie è ancora incinta…- iniziò la mama
-Non faremo nulla- disse lui ma la mama non sembrò credergli
molto.
Lo stesso la mama si inchinò e uscì fuori dal castello.
Einar sorrise gironzolando tranquillo nelle sue camere.
Doveva mancare poco tutto sommato alla nascita di suo
figlio. Un suo erede.
Sperava fosse un maschio perché solo un maschio poteva ereditare
il suo trono.
Beh se fosse stata femmina potevano sempre farla sposare a
qualche nobile e rafforzare il potere dell’Impero.
Einar guardò dalla finestra il Winter Palace dove sua moglie
aveva, ostinatamente, deciso di rimanere con la scusa del bambino.
Appena avrebbe partorito l’avrebbe trascinata nel suo
castello e di nuovo nel suo letto.
Erano mesi che la donna non era sua e che non si lasciava
nemmeno baciare dopotutto.
Sentì la porta venir chiusa a chiave e si girò con un
sorriso- hai fatto presto…
-Oh? Se sapevo mi aspettavi sarei arrivato prima- disse l’uomo
di fronte a lui.
-Che ci fai tu qui?! Guardie! –urlò Einar ma nessuno arrivò
-Non possono sentirti…- sorrise l’uomo dai capelli neri e occhi
scuri- ho isolato questa stanza dal mondo esterno, puoi urlare quanto ti pare
coglione, nessuno verrà ad aiutarti
Einar afferrò la spada al fianco del suo letto e la puntò
contro l’uomo- questa volta hai superato ogni limite Delice!
L’uomo rise- vuoi sapere che limiti ho superato Einar?
La spada di Einar venne sciolta da un movimento della mano
di Delice- cosa vuoi?
-Mia moglie- rispose Delice
-Moglie? Lia è nel bordello se la cerchi –disse Einar
ricordandosi il precedente fidanzamento dei due
-Oh no, lei può stare lì…la ucciderò con calma dopo la
nascita di mio figlio –disse Delice- vedi mio caro, la tua concubina è entrata
nei miei occhi dal secondo in cui l’ho incontrata…o dovrei dire Imperatrice
ora?
-Lascia stare Aceline!
-Come posso? Dopotutto chi porta in grembo è il mio di
erede- disse Delice
-Cosa? –chiese Einar- come se dessi retta a tali fandonie!
Delice sorrise e non disse altro- sta a te credere o meno,
ma puoi chiederlo alle concubine che la tua Imperatrice ha ucciso qual è il suo
vero carattere
-Che vuoi dire?
-Aceline è il motivo per cui tutte le concubine, la tua
fiancé e tua madre sono dove sono ora- disse Delice muovendo una mano e
afferrando Einar per il collo.
Einar provò a parlare ma non riuscì a muoversi.
Conoscendo Delice, non era assurdo pensare a una bugia ma
quei occhi…sembravano dire il vero.
Delice lo scagliò contro il letto e alzò il coltello che
aveva preso da una delle guardie, usandolo per pugnalarlo una volta per ogni
giorno di nozze che aveva avuto con Aceline.
Quando finì, il corpo di Einar era stato reso completamente irriconoscibile
ma il suo volto lo era ancora.
Lasciò cadere il pugnale a terra e lasciò tracce di zampe di
un grosso felino dal letto alla finestra e alcune nel giardino fino alle mura
del palazzo.
Dopo di ciò, fece tornare il suono al di fuori della stanza
e si allontanò dopo aver creato un urlo e dei rumori.
Quando le guardie finalmente trovarono il sovrano, il corpo
era già diventato freddo e il sangue aveva macchiato perennemente la stanza.
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