WitchandAngel : Capitolo 19: For your sake, fuck off

Capitolo 19: For your sake, fuck off




Capitolo 19: For your sake, fuck off

Léonie sorrise guardando il mazzo di rose che aveva in mano.
Era bello avere qualcuno che le regalava rose doveva ammetterlo, anche se doveva ammettere che nulla avrebbe battuto il giardino di rose che le aveva dato.
-Léonie!
In quel momento però voleva una bella spada.
-Principe Erik. Se ne vada- disse di nuovo lei sospirando
Ormai se non lo vedeva due volte alla settimana era strano.
Non che le sarebbe mancato eh.
-Ti prego Léonie, dammi una possibilità di spiegarmi…
Léonie sospirò tornando a camminare tranquilla. Doveva fare la spesa, per questo l’aveva beccata per strada.
Il quattordicesimo compleanno di Léonie era a pochi mesi di distanza.
Prima di allora avrebbe messo in piedi Alaric se tutto andava bene.
Quest’anno avrebbe visitato la zona dei templi e avrebbe dato il suo dono.
Di norma doveva farlo con il dio di cui aveva il marchio ma…
Aveva altri piani lei…
-Léonie! –disse Erik afferrandola per il polso- ti prego non…
Dal nulla un vaso di fiori gli cadde vicino, facendolo indietreggiare.
Léonie lo guardò confusa, non erano nemmeno vicino a un palazzo, da dove era caduto quel vaso?
Vasi avrebbe dovuto dire visto che qualcuno aveva deciso di giocare al tiro a bersaglio con Erik.
Léonie lo guardò correre inseguito da una caduta di vasi di ceramica e girò lo sguardo verso un edificio abbastanza distante dove intravide delle piccole figure nere.
-Ah…ti pareva…gli stalker hanno deciso di apparire di giorno…
Scosse la testa continuando a camminare
-Almeno tu venissi a stalkerarmi…
Un vento freddo le sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio
Lei sorrise contenta continuando a giocare con le rose che aveva in mano.
Cosa poteva dire? Quella freddezza era stranamente confortante.
Sulla via del ritorno finì con il comprare dei semi che avrebbe piantato nel giardino.
Dopotutto sia lei che il suo…ammiratore…erano appassionati della cosa.
Quando era sottoterra, in quella cella, l’idea di avere un prato fiorito le era venuta in mente.
Una piccola casetta, un grande giardino, lontano da chiunque l’avesse ferita…
Invece eccola in una villa, con un lavoro stabile e poco tempo per un giardino.
Si cambiò con calma e prese l’occorrente per piantare i semi in giardino.
Ci mise un paio di ore per finire di piantare e annaffiare tutto.
-Che dici cresceranno per bene? –chiese Léonie al nulla.
I suoi famigli fecero per rispondere ma vennero bloccati da un leggero tremore del terreno e un vento freddo.
In un battito di ciglia parecchie piante erano cresciute dal nulla.
Léonie scoppiò a ridere- così non vale però!
Una singola rosa rossa spuntò dal nulla di fronte a Léonie che la raccolse con un sorriso.
-Sei sempre il solito…

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