Capitolo 9: Trapped
Quando Roze richiese l’aiuto di Alexander per vendicarsi sui
nobili e magari togliere dal trono il re, facendo una vera e propria ribellione,
non si aspettava che lui l’avrebbe davvero aiutata e presa sul serio. In una
settimana la portò davanti a più di cento uomini e donne pronti a seguirla
nella sua impresa.
A dirla tutta Roze e Dalph non erano per nulla portati per
il comando e non sapevano esattamente come aiutare nella cosa, per questo
Alexander, il secondo in comando, era stranamente più potente di Roze che era
teoricamente il capo della ribellione.
Roze era veramente grata ad Alexander per ciò. Con lui al
suo fianco era impossibile perdere e questo l’aveva resa più tranquilla e
sicura di sé.
Dalph era eccelso come terzo in comando, seguendo ciò che
diceva Alexander era facile eseguire le missioni e principalmente spendeva
tempo con Roze.
Alexander era quello che realmente aveva potere sulla
società che si era creata e che muoveva tutti secondo piani decisi e sicuri,
rendendo gli uomini sotto di lui estremamente fedeli a lui, se avesse provato a
farsi capo nessuno avrebbe avuto problemi ad accettarlo.
Fu Alexander ad addestrare tutti.
Alexander trovò chi aggiungere alla ribellione.
Alexander propose di fare il rito per unire le “voci” con
alcuni uomini e donne scelte.
Alexander a dare nomi a ogni singola “Rosa” e creare le
posizioni che in futuro sarebbero rimaste note a tutti.
Alexander scelse il nome della loro “società” chiamandola la
Black Roses Society, approvato da tutti quanti con entusiasmo.
Alexander a trovare streghe e stregoni con abilità da unire
alla ribellione.
Alexander chi fece sviluppare i poteri di tutti.
Alexander che, nonostante non avesse poteri, spiegò loro con
calma come usarli.
Alexander che sceglieva come muoversi.
Alexander che mostrava una calma eccelsa non importa che
situazione avevano davanti.
Alexander che mostrava le abilità di leader.
Alexander che mostrava di avere le qualità di un sovrano.
Alexander che era preciso in ogni mossa e che stava portando
tutti alla vittoria.
Alexander, The Black Lion, era chi il regno temeva, non
Roze.
Eppure lui insistette nel lasciare Roze al comando,
confondendo parecchi nella sua scelta. Specialmente Dalph.
Ora, Dalph non era un uomo con particolare intelligenza
emotiva, era difficile per lui comprendere cosa significasse avere sentimenti
amorosi ma non era abbastanza stupido per ignorare che aveva sviluppato
sentimenti per Roze che erano più forti di un’amicizia a furia di starle
accanto e la cosa gli dava problemi.
Alexander era gentile e buono con tutti, era ovviamente il
miglior candidato come fidanzato mentre lui…
Dalph era davvero geloso di Alexander in quel periodo ma
Alexander non gli dava mai motivo per odiarlo e con il loro passato insieme era
impossibile per lui odiarlo. Alexander era e sarebbe sempre stato il miglior
fratello maggiore che potesse avere.
Roze anche ammirava molto Alexander e per Dalph…beh per lui
Roze era innamorata di Alexander…
Ironico che Alexander fosse l’unico ad aver capito che i due
erano innamorati reciprocamente e stavano usando lui come una scusa per non
stare insieme…
Un giorno i due finirono con il litigare, mentre Alexander
era fuori ad abbattere l’ennesima casa di nobili, e Dalph decise di andare a
combinare guai da solo.
E la situazione…
-I soldati l’hanno accerchiato!? –chiese Alexander facendo
saltare tutti per il tono che usò, era raro vederlo arrabbiato…
-Si Signore- disse uno degli uomini con rispetto e cercando
di non tremare
-Lo vado a recuperare- disse Alexander afferrando la giacca
-V…vengo con te! –disse Roze- è colpa mia e…
-Roze. Credo tu abbia abbastanza cervello per capire che in
questo momento non saresti utile nemmeno a salvare te stessa. Rimani qui e non
costringermi a dover fare il triplo del lavoro. Tu e Dalph non siete mocciosi
di due anni, non voglio rivedere questa situazione in futuro. Intesi? –chiese Alexander
Lei annuì- io…
-Se vuoi essere di aiuto, allenati- disse Alexander- io non
sono immortale, non importa quanto vorrai tenermi al tuo fianco, la mia vita è
stabilità da numeri mortali. Dovrai imparare un giorno a controllare la Black
Roses Society senza di me…
-Alexander… -disse lei in panico- non…non dire queste cose…
Lui sorrise scompigliandole i capelli- morire non è la cosa
più brutta del mondo Roze. La vita continuerà anche senza di me qui e tu devi
essere forte per quando quel tempo arriverà…me lo puoi promettere?
Lei si congelò per un paio di secondi prima di annuire- farò
il mio lavoro…te lo giuro.
Lui sorrise- tornerò con Dalph. Tranquilla, ci vorrà prima
che qualcuno possa farmi fuori…
Poco sapeva Roze che ciò che Alexander aveva previsto
sarebbe diventata la crudele realtà…
Nessun commento:
Posta un commento