Capitolo 4: A true teacher…

Arabelle aveva sviluppato un’interessante passatempo mentre gli adulti si facevano guerra a casa. Usciva di nascosto per farsi un giro nei boschi e raccoglieva materiale che le sembrava interessante per studiarlo a casa.

I servi erano dopotutto ottimi per testare nuovi veleni.

Un giorno si inoltrò verso le cave abbandonate poco fuori la cittadella in cui viveva.

-Oh…quindi è questo il ladro che prende i miei ingredienti…

Arabelle si girò piano e guardò la vecchia donna dai capelli bianchi priva di emozioni.

-…

La vecchietta le sorrise- una bambina come te che fa in un luogo così pericoloso?

Arabelle sorrise- non sono io in pericolo…

-Oh…interessante

Quando Arabelle le scagliò contro una fiammata che era certa l’avrebbe uccisa, invece…

Una dolce risata venne diffusa nell’aria- non male…una strega nera così giovane…ma non sei mio avversario.

Arabelle quel giorno, all’età di sette anni, imparò una dura lezione: Non era invincibile.

Quella fu la prima volta che i suoi poteri vennero sconfitti da qualcuno.

-Una così talentuosa ragazzina piegata alla magia nera…-sospirò la donna guardando Arabelle stesa a terra priva di fiato ed esausta- posso solo incolpare chiunque ti abbia istruito prima di me. Ma va bene. Mi serviva una abile apprendista

-Apprendista? –chiese Arabelle guardandola

-Io sono Circe Black. Sarò la tua istruttrice e ti insegnerò la magia bianca. Insieme a quella potrai diventare una strega grigia. Cerchiamo di andare d’accordo ok? –sorrise la donna

Arabelle la guardò e strinse i pugni- Roze…il mio nome è Roze

La donna sorrise- bene…Rose…andiamo

La donna continuò a sbagliare quella “z” per “s” fino alla fine della loro relazione ma a Roze non importò molto alla fine.

Sotto la donna, Arabelle divenne Rose Black, l’unica apprendista dell’ultima strega bianca della zona. Sotto di lei iniziò a imparare come gestire i propri poteri e divenne più forte.

La donna non era solo una strega però, era anche una sacerdotessa di un dio che Roze non aveva mai sentito nominare in vita sua. Quando scoprì che Roze non aveva mai avuto un dio sopra di sé, decise di insegnarle le vie e renderla la futura sacerdotessa.

La cosa in futuro si sarebbe rivelata molto più di ciò che lei pensava sarebbe stato.

Sotto la donna, Arabelle visse una vita più serena e tornava a casa sempre meno, dopotutto nessuno lo notava e anche se lo notavano nessuno poteva dirle nulla.

Arabelle rimase sotto la strega fino ai suoi dieci anni.

Quella fu l’età in cui la sua tutrice abbandonò la vita per l’altro mondo, lasciandole in eredità tutti i suoi possedimenti e un ruolo che era più grosso di ciò che Arabelle pensava sarebbe stato.

Per la donna Rose Black era sua figlia per cui non esitò a trattarla come tale.

Sotto di lei finalmente sentì affetto di una famiglia quindi quando la donna passò a miglior vita fu anche la prima volta che sentì dolore nel perdere qualcuno.

Sotto quella donna Roze era diventata più emotiva e la cosa non poteva che compiacere la strega bianca che avrebbe preferito tenerla con sé per più tempo.

Il destino però era davvero corrotto delle volte, farle incontrare alla fine della sua vita…ah che crudeltà.

Ma la donna era serena. Aveva visto una cosa grazie al suo dio…

Un ragazzo con capelli neri e occhi rossi con una spada insanguinata in mano e l’atteggiamento di un re.

Quel ragazzo era qualcuno che era marchiato dal suo dio in persona, la cosa la fece fremere di felicità perché con quel ragazzo finalmente il suo dio sarebbe risorto e un’altra cosa aveva visto.

Quel ragazzo sarebbe diventato la famiglia della sua bambina, proteggendola fino alla fine e dandole un supporto che nessun’altro potrà mai darle, in questa e altre vite.

Per questo prima di morire le disse di non piangere perché qualcuno era destinato a farle sentire il calore della famiglia meglio di ciò che lei aveva fatto e che l’avrebbe protetta dal primo secondo in cui si sarebbero incontrati.

A Dieci anni, Arabelle Roze decise di diventare Rose Black nel secondo in cui si sarebbe liberata dalla gabbia che era la sua famiglia.

Poco sapeva che “Black Rose” sarebbe diventato più che il suo nome in futuro…

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