Capitolo 12: Not free on
the free day
Il giorno del suo tredicesimo compleanno, Léonie doveva, in
teoria, prendersi un giorno libero.
Doveva appunto perché vi era stata un’esplosione che aveva
causato parecchi feriti.
Alla fine passò la maggior parte della giornata in ospedale
a cercare di aiutare i pazienti che erano rimasti feriti.
Dopo una giornata così estenuante, Léonie tornò a casa solo
per farsi una doccia veloce, mangiare e andarsi a coricare.
La cosa non rese felice per i genitori di lei che speravano
di poter spendere del tempo con lei per festeggiare o con chi la conosceva che
sperava di poter celebrare il compleanno della ragazza.
Léonie sospirò all’ennesimo suono proveniente dalla porta di
ingresso e si alzò stancamente.
Allungò la mano verso la maniglia della porta della sua
camera ma si congelò nell’azione.
Un vento freddo spostò i lunghi capelli di lato e
dell’argento iniziò a scivolare lungo il suo collo.
In un battito di ciglia si poté di nuovo muovere e quando
guardò allo specchio una collana era apparsa al suo collo.
La catenina della collana era di un argento nero e il
pendente era una rosa con un piccolissimo teschio al centro di essa.
Per molti poteva essere inquietante ma quella era la prova
che lui era ancora con lei.
L’unico dio che non aveva mai avuto un secondo di esitazione
nel tenerle compagnia quando era in cella.
Vi era una differenza tra possedere un fedele e possedere il
cuore di un fedele.
Léonie era sotto il dio della medicina.
Il suo cuore era di un altro però.
Ad essere sinceri, avrebbe preferito rinascere sotto quel
dio…
Il dio che le aveva sempre dato speranza anche nell’ultimo
tratto della sua vita…
L’unico che non aveva mai mentito e che si curava di ogni
singolo essere…
La mano di Léonie sfiorò il ciondolo e sorrise contenta- grazie
***
-Sicura di avere energie tesoro? –chiede mia madre per la
centesima volta- possiamo rimandare…
-Sto bene mamma- le assicuro io mentre la mia mano non si
muove dal ciondolo che mi ha regalato
-Certo che è proprio una sfortuna, a causa dell’incidente
non hai riposato molto –sospira Lyo
-Va bene, non importa davvero…
Il mio ultimo compleanno come Léonie, prima che mi
reincarnassi, era stato in una fredda e umida cella di prigione.
Al confronto, qualsiasi cosa è meglio.
In un paio di minuti arriviamo a casa dei miei genitori dove
mamma e Lyo corrono a preparare le ultime cose e mi lasciano sola all’ingresso
così che io possa avere una sorpresa.
-Lady Léonie, è arrivato un regalo per lei- dice una delle
maid a me ben nota e che fa già ribollire il mio sangue.
La puttana me l’ero dimenticata che era ancora in casa…
Guardo il pacco rosa confetto e stringo le mani a pugno. Solo
un idiota può mandarmi quel colore…
-Secondo principe- leggo ad alta voce. Guardo il vestito da
principessa all’interno e mollo la scatola alla maid con il biglietto
-Lo porto nelle sue camere? –chiede lei
-Lo spedisca indietro- replico io
-Ma è di sua altezza…
-O lo spedisci indietro o ti licenzio –replico io diretta-
quel figlio di buona donna non merita nemmeno la cortesia di venir avvisato
della cosa. Se ci sono nuovi pacchi da lui li puoi buttare direttamente nella
spazzatura o dargli fuoco
Lei sembra non voler eseguire l’ordine e quando vede mia
madre subito corre a fare la troia- madame, Lady Léonie si rifiuta di accettare
il regalo di sua altezza il secondo principe e…
-E con ciò? –chiede mia madre- se non lo vuole non lo vuole.
Rispediscilo indietro- ordina al maggiordomo che è con lei, più a conoscenza
dei fatti e che subito strappa dalle mani della maid il pacco e lo scaglia contro
la guardia che l’aveva portato.
-Ma madame…
-Sei licenziata- dico io diretta e mi giro verso una delle
guardie- falla cambiare e sbattila fuori dalla nostra proprietà
-Cosa…ma io…
-Sentito mia figlia?! –chiede mia madre- levatela di qui!
La guardo venir portata via di forza mentre mia madre cerca
di consolarmi.
Gioco con la collana mentre il mio pensiero ritorna alla mia
prima vita.
Ora che ci penso…quelle puttane che mi hanno aiutato a
mettere sulla ghigliottina sono ancora vive…i loro crimini li ho pagati io con
la mia famiglia…
-Léonie! –chiama Lyo dalla sala
Credo di star iniziando a pensare a cose che potrebbero
crearmi problemi in futuro…parecchi problemi…
-Arrivo –dico io muovendomi verso la stanza mentre delle
rose iniziano a fiorire nei vasi da fiore che erano all’ingresso.
Andrà bene…posso calmarmi e evitare di…
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