WitchandAngel : maggio 2020

Capitolo 27: I have been alone for my whole life...

Capitolo 27: I have been alone for my whole life…

-Dopo sono finito con i cacciatori –disse Hunter
Lei lo guardò mentre giocava con la collana della sua famiglia.
Lui sorrise- e dopo…diciamo che è andata bene fino a…beh quando ti ho incontrato
-Oh beh, sono il “male” quindi? –chiese lei divertito
Lui sorrise- no, ma diciamo il mio ego è andato a puttane…
Lei rise.
Lui guardò il draghetto che aveva deciso di usarlo come letto.
-Quindi…
Lei lo guardò
-Loro sono i miei nipotini? –chiese Hunter
Lei annuì- corretto
Lui guardò i piccoli sette e sorrise- abbiamo una grande famiglia…
Lei sorrise- non ti dispiace?
-Dispiace? Mia sorella è viva, ho nipoti e una famiglia…- sorrise lui coccolando Silver
-Avevi i cacciatori no?
-Non è la stessa cosa- disse lui
Lei annuì- quindi…
-Sono stato solo per parecchio tempo…
-Beh non lo sei più
Lui sorrise- vero…
****
-Master…
-Nightmare- disse Damon guardando il cavallo
Aveva perso il collegamento per un paio di minuti.
-Dov’eri?
-Una ragazza mi ha evocato
-Evocato? –chiese Damon
Qualcuno aveva il potere di evocare un famiglio con contratto?
Più che quello, qualcuno poteva contattare il SUO famiglio?
-Ha un contratto con me…- disse il cavallo
-Contratto!?
Perché si sentiva come se sua moglie tornasse a casa dicendogli che era sposata con un altro?
-Che diavolo significa contratto!? Non puoi avere due contratti in contemporanea senza il mio diretto permesso!
-Ma Master
-Cosa?!
-Tu mi hai fatto il contratto con la ragazza- disse il cavallo
Damon lo guardò- che diavolo…




Capitolo 26: I had a...family?

Capitolo 26: I had a…family?

Ci volle più di un paio di minuti per far sì che Hunter si riprendesse dallo shock.
-Tu…sei…mia sorella? –chiese lui incerto
-…
Che poteva rispondere Eve? Era cresciuta SECOLI nel futuro. Come glielo spiegava però?
-Io…
Lui si levò una collana identica a quella di Eve mostrandogliela- Hunter Aaron Blacksword, avevo sei anni quando sei nata. Ho aiutato nostro padre a forgiare il tuo ciondolo…c’è una piccola imperfezione sul bordo inferiore, ho accidentalmente sfiorato con un coltello il punto. Papà ha riso dicendo che sarei stato in grado di trovare mia sorella con la scusa…
Eve guardò l’uomo, non vi era una traccia di dubbio in lui- io…
-Hai una voglia a forma di stella al centro del petto- disse lui
Eve mise mano sul suo petto- come…lo sai?
Il suo seno era cresciuto e il simbolo era sparito nella scollatura, a parte se separavi le gemelle, non poteva essere visto. Anche se fosse, solamente se qualcuno avrebbe rimosso il suo reggiseno e spostato il seno avrebbero visto…Nessuno sarebbe vissuto se l’avesse provata a toccare senza suo consenso.
-Fu una cosa che mamma trovava divertente- disse lui- aveva anche intenzione di chiamarti Little Star ma alla fine ha deciso di ritornare su Evanora…diceva che era il nome di qualcuno di importante…
-Evanora…una strega suprema nera- rispose Eve guardandolo. La cosa lasciò colpito Hunter, non credeva fosse il nome di una strega- mamma…aveva poteri?
-N…non penso –disse Hunter
-Cosa…è successo? –chiese Eve incerta
-Qualche mese dopo che sei nata una strega attaccò casa. Bruciò tutto…- disse Hunter stringendo i pugni- mi sono salvato perché mamma mi lanciò dalla finestra…i cacciatori riuscirono a fermare il fuoco ma né mamma né papà erano più vivi e la mia sorellina era svanita nel nulla. Né lei né il ciondolo né la sua cesta erano in casa più…pensavamo fossi stata rapita…
Lei gli tese una mano- posso fare un incantesimo del sangue? Voglio vedere se…
Lui annuì dandole la mano.
Non ci volle che un secondo per far sì che un raggio rosso collegasse le mani.
-Che vuol dire? –chiese curioso Diamond
-Che…siamo prima generazione di sangue, quindi fratelli… -disse Eve molto confusa- ma ciò non può essere…
-Eve so che può essere…
-No. Io vengo da millenni nel futuro- disse lei
La cosa lasciò il gruppo di stucco.
-Nel…futuro? –chiese Hunter
-La mia magia…-iniziò lei e una realizzazione le apparve in mente- la mia magia!
-Cosa? –chiese Hunter
-La mia magia funziona in maniera autonoma se io non sono cosciente o in controllo –disse Eve- questo significa che ha percepito il fuoco e mi ha rimosso in una situazione dove la caccia alla streghe non era più un pericolo prima di rispedirmi nella mia epoca di nascita…
La cosa lasciò Hunter congelato- quindi…non ti ho mai trovato…perché non eri fisicamente qui?
Lei annuì
-Eri…al sicuro? –chiese lui
Lei annuì
In quel momento le ginocchia del ragazzo crollarono- menomale…
Eva lo guardò insicura su che fare ma si sedette di fronte a lui e gli scompigliò piano i capelli- mi spiace…non pensavo qualcuno mi aspettasse o avrei fatto ritorno da sola…
Lui scosse la testa forzandosi a non piangere prima di stringerla- Menomale…menomale…
Lei lo guardò insicura prima di lasciarsi abbracciare. Questa…non era qualcosa che poteva prevedere…


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Capitolo 6: The Devil always has the best lines

Capitolo 6: The Devil always has the best lines

-Per te –disse Damon
Renée posò il libro che stava leggendo e guardò la scatolina nera- cos’è?
Lui sorrise. Erano sette mesi che aveva Renée al suo fianco e ormai non riusciva a dormire senza la bambina accoccolata a sé, l’aveva scoperto a sue spese quando provò a dormire da solo durante vari attacchi da umani.
Alla fine, sapeva che poteva dormire così solo finché era una bambina.
Non era sicuro che avrebbe tenuto le mani al loro posto quando lei sarebbe diventata una donna…
Sinceramente il suo autocontrollo era andato a puttane da quando aveva Renée al suo fianco…
-Un regalo –disse lui
-Per?
-Per te –disse lui
Lei ruotò gli occhi divertita- per cosa sarebbe?
-Per qualcosa
-La smetti di fare così? –rise lei colpendolo piano
-Ahi che dolore- finse lui ma come sempre
-Non volevo!
La fece preoccupare.
Dopotutto Renée sapeva che poteva volendo ferirlo, non voleva accidentalmente fargli male
La cosa però fece solo tenerezza a Damon che la tirò nelle sue braccia- vuoi farti perdonare?
-Si- disse lei
Lui sorrise. Se fosse stata più grande…
-Un bacio sulla guancia- disse lui
Lei non esitò a farlo- meglio?
-Molto!
Lei sorrise tranquillizzandosi.
Sapeva che lo faceva per attenzione, ma era comunque un semi-infarto ogni volta.
-Aprilo su… -disse lui
Lei aprì piano la scatolina. All’interno un pendente portafoto di oro con il simbolo della casata dei Re dei Demoni, uno scudo nero, risplendeva nella luce della stanza.
-Questo…
Lui sorrise- non sono sicuro di cosa sia fatta la mia anima o il mio cuore…so solo che voglio darteli e tenerti per sempre al mio fianco…
La cosa era molto innocente quando l’aveva pensata di dirla, per qualche motivo sembrava però ora una confessione di amore.
Specie con le candele che illuminavano la stanza, lei tra le sue braccia e la collana a cuore…
Lei sorrise stringendo la collana, una strana luce le passò negli occhi.
-Me la metti?
Lui annuì senza problemi- che immagine vuoi…
-Una nostra foto- disse lei guardandolo- voglio una foto nostra…una di quelle magiche che cambiano con il passare del tempo e rimangano aggiornate all’età di chi le scatta
In pratica una foto che avrebbe avuto lei al fianco di Damon da donna un giorno…
Lui sorrise- tutto ciò che vuoi
Lei lo strinse felice- se fai così…non credo ti sbarazzerai mai di me…




Capitolo 36: Madame, you are a little off

Capitolo 36: Madame, you are a little off

Elenoire non era mai stata una donna calma nell’approcciare una cosa.
Elenoire indossava un vestito nero a sirena con un grosso spacco al lato. I capelli biondi lasciati liberi incorniciavano le sue curve e in quel momento, aveva lo stesso identico sguardo che aveva quando era ancora nubile.
La cosa terrorizzò a morte tutti.
Elenoire non era sembrata come se stessa nubile dall’inizio delle nozze con Jonathan.
Divorzio era impossibile…avevano sette figlie per gli dei santissimi.
E i due erano piccioncini fino al giorno prima.
Impossibile che tornasse single!
Che Jonathan l’avesse tradita…
Bastava guardarla per capire che era pazzia.
Senza contare che prima di divorziare da lui avrebbe ucciso la troia di turno.
Inoltre era impossibile…
Jonathan aveva occhi solo per lei e le loro figlie.
Altre donne erano al pari di una lampada del soggiorno per lui.
Che lei si fosse trovata l’amante…
Impossibile.
Nessun uomo le avrebbe dato la libertà di Jonathan.
Beh i futuri Generi della famiglia sì ma solo perché erano stati cresciuti dal marito.
E non aveva mai mostrato interesse in nessuno oltre il suo adorato maritino…
Senza contare che era noto che la moglie scegliesse quando andare nel letto per quell’argomento e…beh avevano sette figlie, non erano di certo in nessun tipo di pausa.
Il rumore di tacchi sul marmo della sala sembrava quello di un orologio che lentamente segnava la condanna a morte di qualcuno.
Tutti pregavano che non si sarebbe fermata davanti a loro.
Se Elenoire era furiosa con te, Jonathan avrebbe preso ad aiutarla. Nessuno voleva quella combo.
-Oh my –disse Elenoire con un sorriso.
In quel momento una donna in particolare perse ogni colore dal proprio volto.
-Se non è lady Miller –disse Elenoire
-L…lady Bloodsword…è bello vederla in salute…
-Che peccato…io speravo di vederla sotto ottanta metri di cemento Lady Miller. Sepolta viva- disse Elenoire
-Io…cosa? –chiese la madre di Jackson
Elenoire sorrise, perfida- pensa davvero di poter prendere di mira mia figlia e vivere per vedere il giorno dopo?
-Io…non ho mai…
-Mia figlia, potrà anche essere anomala per la cultura popolare, ma rimane la mia piccola rosa- disse Elenoire
-Lady Blood…
-La nostra famiglia non ha un cognome del genere perché siamo docili agnellini che ci facciamo camminare sopra dalla prima troia che decide di alzare la testa- disse Elenoire
-Non ho mai nemmeno comunicato con…
-Non mi interessa- disse Elenoire- sia questa vita, un possibile futuro, un possibile passato, una vita alternativa…fintanto che sento un minimo segno di un abuso a MIA figlia, non mi cambia chi, dove o quando è stato fatto…io mi vendico e basta
-Ma ciò è insensato! –disse lei
-E allora? –chiese Elenoire- quando ho mai fatto qualcosa di sensato in vita mia?
-Io…
Lei sorrise e mosse le mani facendo avanzare le guardie- non preoccuparti…si prenderanno buona cura di te…
-Cosa…non…
-Non fare così- disse Elenoire- non sei la prima troia di cui mi sbarazzo, di norma hanno la cattiva idea di provarci con mio marito però…
Nessuno osò muovere un muscolo o chiedere che stava per succedere.
Come aveva detto Elenoire, non era la prima volta che la sua famiglia si macchiava di sangue…



Capitolo 25: I am...why do you look so strange?

Capitolo 25: I am… why do you look so strange?

Eve non indossava spesso vestiti bianchi, il motivo era semplicemente perché si sporcavano facilmente.
-Calme- disse sospirando guardando due streghe iniziare a litigare come solito.
Il numero di persone che bisticciava era normale, nessun odio, solo adoravano litigare.
Erano in piazza quindi stavano dando problemi. Per questo era uscita di casa per calmarle. Indossava una canottiera attillata nera e una gonna scura, ma la camicia della blusa era bianca.
Hunter ridacchiava all’ennesima lite così come altri uomini. Era sempre bello vedere due donne litigare, specie perché le cose tendevano ad essere uno spettacolino niente male se erano due streghe di acqua…
Wolfe era uno dei pochi che non aveva quel gusto per lo show, dopotutto aveva già chi voleva sposare. Molti altri erano altrettanto fedeli alla propria scelta, poi c’era Diamond che pensava solo ai figli che aveva e se ne fregava di tutto il resto.
-Ragazze! –chiamò Eve guardandole iniziare a fluttuare
Poteva fermarle ma le avrebbe ferite.
Schioccò le dita e in un minuto le due precipitarono nell’acqua. L’incantesimo di una di loro finì per colpire Eve che venne completamente inzuppata- fantastico…
-Lady Eve! –dissero le due notando la cosa
Eve sospirò mentre l’acqua aveva reso la sua camicetta trasparente, per fortuna la canottiera bloccava occhi indiscreti o Wolfe avrebbe ucciso- sul serio…siete due bambine o…
Non finì la frase che notò subito una delle cisterne vicine iniziare a pendere.
-Muovetevi! Lontano da lì! –disse Eve ad alta voce notando la velocità di inclinazione
Chi era sotto non sembrava aver capito
-Ah al diavolo…
Un cerchio di evocazione le apparve davanti.
-Per il mio nome, Evanora Belladonna Blacksword, ti richiamo sulla terra…Nightmare!
Nightmare era il famiglio che suo padre Damon usava. Era un grosso cavallo demoniaco con lunghe corna, occhi rossi, manto nero e che dichiarava a vista quanto poco “gentile” fosse. Dopotutto era il famiglio di uno stregone supremo oscuro. Il famiglio fece contratto anche con Eve quando lei era piccola, Damon fece ciò per tenere d’occhio la figlia più facilmente.
-Nightmare ferma la cisterna!
Il cavallo parve confuso ma eseguì l’ordine appena sentì il richiamo del suo contratto. La cisterna venne bloccata e Eve fu veloce a ripararne le fondamenta.
Il cavallo guardò confuso la zona. Dove diamine era finito? E dov’era il suo padrone?
-Grazie Nightmare- disse Eve con un sorriso accarezzandogli la testa
Lui la guardò stralunato. Chi diavolo era questa? Perché era qui?! Sentiva però il contratto con lei…quando aveva firmato contratto con lei?!
-Qualcosa non va? –chiese guardandolo
Lui impresse l’immagine della donna nella propria memoria. Lunghi capelli che sembravano di oro per via dell’acqua e del riflesso del sole, occhi di argento così simili a quelli di Damon da far paura, era molto bella…avrebbe riportato il volto di lei al suo padrone.
Chi diavolo era lei però?
Ma sentendo il contratto…era tutto normale e un vago ricordo di una bambina piccola nelle braccia del suo padrone apparse nella sua mente.
Quello era strano…e dov’era quel luogo? Però…lei era famigliare e dal legame sentiva quanto affetto avesse per sé, inoltre il contratto era ben più di due decenni lungo…
Eve lasciò sparire Nightmare e venne afferrata dalle spalle da Hunter- hey ma cosa…
-Il nome –disse lui in un panico che non aveva mai visto nel cacciatore
-Il mio…nome?
-Si, dove hai sentito quel nome!? –chiese lui
-Dove…è il mio nome –disse lei- Sono Evanora Belladonna Blacksword
-Hai modo di provarlo? –chiese lui
Lei si aprì la camicetta e tirò fuori un medaglione- è l’unica cosa che ho della mia famiglia, per qualche motivo non riuscirono a levarmelo all’orfanotrofio quindi mi rimase…hey…
Hunter aveva il ciondolo in mano, non l’aveva tolto dal collo di lei quindi la cosa la forzò leggermente in una posizione scomoda. Era un medaglione con inciso dietro il nome e la data di nascita, aveva una spada nera sul simbolo dello stemma di famiglia- non può essere…
-Hunter? –chiese Eve
-Sei troppo piccola, non può essere- disse lui
-Piccola? –chiese lei
-Hai sedici anni no? –chiese Wolfe capendo
-Cosa? No! –disse lei
La cosa lasciò di stucco tutti.
-Quindici?
-Non ho quindici anni da parecchio –disse lei
-Quanti anni avresti? –chiese Wolfe
-Ho ventisei anni- disse lei guardando Hunter che si era bloccato- perché…mi guardi così?



Capitolo 5: She is a good child

Capitolo 5: She is a good child

Renée era seduta nel suo studio, quello che in teoria toccava alla regina, e stava studiando l’ennesimo libro sul regno dei demoni. Da quando era diventata membro di quel reame Giselle le stava dando un’educazione per il trono.
Lo scopo? Era ovvio che volesse farla sposare a Damon.
A dirla tutta Renée non aveva problemi all’idea di ciò. Età a parte, non vi erano veri ostacoli e sposare un demone avrebbe aggiunto alla sua vita gli anni necessari per il “finché morte non vi separi”, ergo sarebbe morta quando lui sarebbe morto, il che poteva richiedere millenni. Non vi erano nemmeno effetti negativi se lui veniva ucciso prima del suo tempo naturale, lei sarebbe solamente rimasta sola.
Chiuse il libro dopo aver finito e sorrise al suo insegnante. Vi erano sette persone che aiutavano Damon in quel luogo oltre al suo braccio destro Josh, dai capelli grigi e occhi neri. Questi erano: Zack, capelli neri e occhi viola, sotto Pride; Isaac, capelli neri e occhi verdi, sotto Envy; Rachel, capelli biondi e occhi arancio, sotto Gluttony; Lobelia, capelli fucsia e occhi fucsia, sotto Lust; Alaric, capelli neri e occhi rossi, otto Anger; Bell, capelli bruni e occhi oro, sotto Greed; e Malachia, capelli blu e occhi blu, sotto Sloth.
Ognuno di loro si era preso il ruolo di darle lezione su qualcosa. Tutti loro avevano grandi aspettative da chi era stata segnata come la futura regina.
Zack era il suo insegnante principale su materie come governo, storia e simili ad esempio, mentre Bell si occupava di insegnarle invece qualsiasi cosa facesse parte di maniera economica…
-Ottimo lavoro come sempre lady Renée –disse Zack sistemandosi gli occhiali
Renée sorrise- è solo perché ho un eccelso insegnante come te Zack
Lui sorrise- oh non direi di essere tanto eccelso…
Renée sorrise- Zack, sai perché l’eroe cerca sempre il demon King?
La cosa lo bloccò un secondo- no…devo ammettere di esserne all’oscuro
-Uhm…e i sette oggetti che scelgono gli alleati dell’eroe? –chiese Renée
-Nemmeno- ammise Zack
-Oh? Per una volta non sai tutto –rise Alaric entrando con gli altri
-Vorreste le risposte? –chiese Renée seduta sulla sua sedia e guardandoli divertita.
I sette che stavano per litigare si zittirono e annuirono.
-Per cominciare, sapete quali sono i sette oggetti degli alleati? –chiese Renée
I sette guardarono Zack che scosse la testa e lo imitarono.
Renée alzò un dito alla volta- una spada nera con vene di viola e gemme preziose a decorarla, uno scettro magico nero con vene verdi e una grossa gemma verde, uno scudo e lancia neri con venature e decori in arancio, una frusta nera con gemme fucsia e venature dello stesso colore, doppie spade, che diventano sotto alcune condizioni una gigantesca ascia, nere con venature e decori rossi sangue, un arco nero con venature di oro e decori in oro, e un libro magico nero con venature blu e decori blu. I nomi di essi sono: la spada è “Sword of Glory”, lo scettro è “Little Thief”, lo scudo e la lancia sono “Eternal Hunger”, la frusta “Pain of Love”, le doppie spade “Born for War”, l’arco è “Golden Destiny” e infine il libro è “Lazy Healer”.
I sette la guardarono interessati. Era la prima volta che conoscevano i nomi di quei giocattoli.
-Teoricamente, quelle armi sono invincibili- disse Renée- fintanto che sono assegnate loro dall’eroe ovviamente
-Non nascono con il titolo? –chiese Lobelia
-Si –disse Renée- ma il loro ruolo è di essere “Compagni dell’eroe”. Fintanto che l’eroe li rigetta non potranno nemmeno sfiorare l’arma e chiunque venga scelto otterrà l’arma.
Zack sorrise- oh? Quindi creare conflitto tra eroe e il suo club di sfigati può aiutare…
Renée alzò le spalle- forse…
-Per l’eroe…sul perché desidera uccidere il Demon King… -chiese Malachia
Renée sorrise- con il titolo eroe viene una skill impossibile da eliminare… “Hero Obsession”. In pratica, non importa cosa faranno, alla fine i due sono destinati a finire con l’incontrarsi…ma nulla vieta che l’eroe non abbia altro tipo di relazione con il Demon King, dopotutto è Ossessione, non Sete di Sangue…
I sette annuirono. Zack capì- quindi è come l’eroe viene cresciuto che implica il risultato
-Cresciuto con odio per i demoni…beh ora ha più senso- mormorò Alaric
-Ti dispiace se riporto la cosa a…
Renée sorrise- fate pure. Vi aspetto qui per la prossima lezione.
I sette annuirono uscendo di fretta. Ciò che Renée non aveva detto loro era che non erano proprio di dominio pubblico quei dati…



Capitolo 35: And the Bitch is back

Capitolo 35: And the Bitch is back

C’era una donna che Roseline odiava particolarmente, la madre di Jackson.
Era inutile negare che Candy era una persona che lei odiasse, dopotutto le aveva rubato marito.
Ma Candy non fu la maggior responsabile della sua vita da inferno.
La donna che divenne sua suocera era molto ma molto peggiore di qualsivoglia puttanella che Jackson potesse trovare.
“Pulisci qui”
“Perché sei così inutile?”
“Figli? Ah! Sogna che io accetti che tu abbia un mio nipote!”
“Sei solo buona a lagnarti”
“Dovrebbe importarmi?”
“Quelli sono soldi miei ora”
La famiglia di Roseline era ancora in buono stato sociale ed economico.
La sua fortuna però finì nelle avide mani della famiglia di lui che la sperperò parecchio velocemente.
Ogni volta erano soldi ciò che cercavano
“Non puoi darmene ancora?”
“Sei inutile”
“Sono soldi miei, non devo tenerti conto di ciò che prendo”
Moneta dopo moneta Roseline si ritrovò in una situazione orrida economicamente.
In teoria era il marito che doveva provvedere per lei ma…
Con cosa?
Passava le serate a bere fuori, lasciandola sola in una casa fredda con servitù che era sotto controllo della suocera e che la ignorava.
Doveva cucinarsi da mangiare, prepararsi i vestiti e altro da sola.
Non vi era un briciolo di luce in quella dannata vita.
Non poteva uscire di casa.
Non poteva comprare vestiti nuovi.
Non poteva nemmeno mangiare chissà quanto senza sentire orribili commenti dalla donna.
Candy era fastidiosa.
Lei era odiosa.
Quando raccontò queste cose a Cole, lui sembrò particolarmente calmo, la consolò assicurandole che sua madre stravedeva per lei e che niente di tutto questo sarebbe mai successo. Avrebbero dovuto farlo fuori prima che lei soffrisse così.
Ciò che Roseline non seppe fu che Cole andò a parlare con le due donne di casa, sua madre e quella di lei.
-COSA?!
E nemmeno a dirlo, nessuna delle due fu felice della cosa. I mariti erano presenti ma non osarono intromettersi, chiesero però del comportamento del padre di Jackson a cui Cole rispose che oltre a prenderle soldi non aveva interesse in renderla misera o farle male.
La cosa comunque non andò giù ai due.
Per quanto riguardava le donne invece, nessuna delle due rimase calma. I mariti potevano giocare con i soldi e distruggere economicamente la famiglia, loro volevano seppellirla viva e godersi lo show.
Elenoire era una donna nota per quanto aggressiva fosse nella sua giovinezza. Evelyn era la sovrana che aveva forzato a nozze l’Imperatore.
Nessuna delle due era un angelo o innocente, erano state buone dopo le nozze perché non si interessavano di quella situazione.
Ora però le due avevano motivo per far guerra.
Elenoire aveva la reputazione di essere una stronza per un motivo. Non aveva problemi a distruggere le vite di nessuno. Evelyn non era da meno ma preferiva un approccio meno diretto della donna. Questa volta però…sarebbe stato un bagno di sangue…




Capitolo 24: We get along pretty nicely right

Capitolo 24: We get along pretty nicely right

-Attenta- disse Hunter facendo strada nella foresta
-Hunter non ho sei anni –rise Eve tranquilla
-Ho il diritto di preoccuparmi –disse lui
Lei ruotò gli occhi.
Da quando Hunter era entrato nella sua vita, Eve era diventata una sottospecie di sorellina per lui.
Ogni tanto andavano nella foresta da soli, Eve per raccogliere un paio di erbe e materiale, Hunter per cacciare qualcosa e tenere allenata la sua mira con i fucile. Era più per evitare di stare tutto il tempo in compagnia che altro.
-Oh sono cresciute- sorrise Eve raccogliendo delle erbe
-Non capisco a cosa ti servano, nel villaggio non ne coltivate abbastanza? –chiese Hunter
-Una donna non ha mai abbastanza erbe magiche o trucchi o vestiti o scarpe –disse Eve
-Una delle cose non è come le altre- disse lui divertito
-Senti, a te serve una scusa per farti un giro solo a me serve una scusa per farmi un giro sola, quindi taci- disse lei
Lui scoppiò a ridere- ovviamente
Lei guardò il cielo- troviamo un riparo, pioverà a breve…
Lui guardò il cielo e annuì- vorrei averlo io questo potere di predizione…
****
-Decisamente utile- disse Hunter guardando la pioggia cadere fuori dalla loro grotta- sembra che continuerà per un paio di ore…
-Ho mandato un messaggio al villaggio, nessuno sarà in pensiero- lo rassicurò Eve muovendo una mano e creando un falò
Hunter sospirò sedendosi di fronte a lei- sei un imbroglio a due gambe…
-Ammettilo, vorresti avere una sorellina bella e brava come me- disse Eve scherzando
-Beh l’avrò –disse lui con un sorriso- quando sposerai Wolfe
-Io? Sposata? E dovrei abbandonare il mio bellissimo mondo di single? –chiese lei
-Wolfe mi ha detto che vi siete baciati –disse Hunter
-E con ciò?
-Non sembri il tipo che…
Lei sorrise- Hunter, da dove vengo io, donne e uomini fanno sesso senza nemmeno interessarsi di conoscere il nome dell’altro partner delle volte.
-Cosa?!
-Le ragazze girano con corte gonne, gli uomini non sono più armati…
-Che razza di posto avevi come casa!? –chiese lui preoccupato- non è normale! Un uomo dovrebbe prendersi la responsabilità di chi si porta a letto!
-Non è che le donne se ne fregassero molto, almeno alcuni soggetti che conoscevo non si interessavano ad avere cinque o più uomini insieme…
-Tu…
-Io ero, sono e sarò sempre una strega suprema, mio padre mi ha insegnato cosa significa rispettarmi abbastanza da non finire a letto con il primo coglione che mi vuole –disse Eve- senza contare che dopo la sua morte ho speso ogni secondo o a vendicarlo o a insegnare…non avevo né tempo né voglia di cercare marito onestamente.
Lui annuì- mi spiace…non avrei dovuto chiedere…
Lei alzò le spalle- non importa
-Com’era come padre? Se posso…
-Un uomo fantastico- disse Eve- non potrei aver avuto padre migliore, specie visto che non ho idea di chi i miei fossero o perché sia finita in un orfanotrofio…non è strano che i bambini siano abbandonati quindi…
-Magari non volevano lasciarti –disse Hunter- potrebbe esserli successo qualcosa e…
Lei scosse la testa, non era del passato lei, era del futuro- ho i miei motivi per pensarlo. L’unica famiglia che ho mai avuto è stata mio padre e i draghetti. Specialmente papà però.
-Ti trattava bene?
-Si- disse lei- era il miglior padre del mondo nei miei occhi. Mi insegnò come usare i poteri, come difendermi, come assicurarmi che nessun uomo mi ferisse, come sopravvivere da sola, come gestire le mie emozioni, come salvarmi da situazioni orribili…era sempre lì per me. Mi era sempre affianco e…non mi ha mai lasciata sola…non ha mai rotto una promessa tranne…
-Tranne? –chiese Hunter
-Quando ero piccola mi promise che non mi avrebbe mai lasciato sola- disse Eve sentendo gli occhi lucidi- è l’unica che ha rotto in tutti gli anni che mi ha tenuta con sé. Il resto, l’ha sempre, sempre, mantenuto. Mi ha sempre viziata e lo so benissimo, mi dava tutto ciò che chiedevo ma sapeva quando essere severo…
-Sai…sarà una mia impressione ma, noi due andiamo parecchio d’accordo –disse Hunter
Lei rise- sì, non sapessi il contrario direi che siamo davvero fratello e sorella…




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Capitolo 4: She doesn't see me as a father

Capitolo 4: She doesn’t see me as a father

Mi chiedo perché le donne di questo dannato reame sono uscite tutte di testa insieme.
Le nobildonne ovviamente, infondo sono le uniche che riescono ad incontrarmi.
-A Renée servirebbe una madre
-Una figura di riferimento femminile è di vitale importanza per una donna
-Dovrebbe trovar moglie…
Quante diavolo di volte me lo devo sentire in una serata quel discorso?
Non solo da donne, ma anche da uomini!
Sebastian se la ride.
Mia madre è furiosa.
Renée invece sorride tranquilla, ignara della conversazione.
Gli umani hanno un udito inferiore dopotutto. Per fortuna anzi.
Renée mi guarda e si avvicina. Ah il mio angelo…
-Non è forse vero? Non vuoi una mamma? –chiede una nobildonna a Renée che si è appena avvicinata
Renée sorride- oh? Ma mamma Giselle è così buona con me, perché dovrei chiederne un’altra? –chiede lei
-Ma…tuo padre di sicuro non vorrà la propria madre come moglie…- inizia la tipa
-Papà Sebastian non è figlio di mamma Giselle, sta forse insinuando che mia madre sembra così vecchia? –chiede lei innocentemente, mia madre intanto si sta segnando il nome della nobildonna…
Sebastian non sorridere, inquieti in questo momento…
-A…assolutamente no! Dico solo che il re dovrebbe sposarsi…
-E perché dovrebbe? –chiede lei
-Per…darti una madre ovviamente
-Ho già una madre –dice lei
-Ma non sarà mai come una madre sposata con il proprio padre…e sono certa che il re sarebbe un ottimo…
Renée sorride, posso vedere cattiveria nei suoi occhi però, e le risponde scandendo per bene ogni singola parola in un tono lento e disinteressato- mio padre biologico e mia madre biologica, mi hanno mostrato quanto piacevole sia l’avere genitori sposati…ogni loro lite era un colpo sulla mia pelle…il mio livello di resistenza a torture, dolore mentale e dolore fisico è al punto che potresti infilarmi una spada nel petto e non sentirei assolutamente nulla…
I nobili sono presi alla sprovvista.
-Ora spiegami perché un rigetto di donna come te può venirmi a dire chi può o meno essere mia madre, mio padre o sposare Damon quando non hai nemmeno un briciolo di conoscenza in materia? –chiede lei
-Io…
-Se non sai cosa rispondere, non farlo. Almeno eviti di perdere ancora rispetto da altri in sala. Chi, come, quando e se Damon sposerà è, sarà e rimarrà per sempre una sua scelta. Usare me come scusante per i vostri scopi politici è disgustoso quasi quanto ciò che ho visto crescendo. A quanto pare, puoi cambiar razza, la nobiltà farà sempre e comunque schifo
-Non volevo…
-Volevi cosa? Convincermi a chiamarti mamma, convincere Damon a sposarti e darti il trono di regina? –chiede lei- avrò dieci anni ma non sono sopravvissuta per pura fortuna, so usarlo il cervello…cosa che ti consiglierei di iniziare a fare
La tipa indietreggia- mi spiace…
-Salva le scuse per qualcuno che crede in ciò che dici- dice Renée disinteressata- persone come te sono brave solo a badare ai propri interessi, tra tutti il tuo tipo di nobile è ciò che detesto di più…non ho intenzione di avere un’ennesima madre come quella che ho già avuto prima di Giselle, o come mia zia, o cugine, o parenti, o amiche di famiglia…la lista continua. Non sono abbastanza decelebrata per ignorare un confetto come te che ha le stesse intenzioni di loro…
La nobildonna si è appena data alla fuga…oh beh…
-Renée… -dico io
Lei mi guarda con occhioni da cucciola- non la sposerai vero…?
-No tesoro, assolutamente, non mi sposo –dico io prendendola in braccio.
Lei annuisce stringendosi a me. Trema, aveva paura? Lo sapevo che dovevo evitare che quelle dannate oche in rosa le si avvicinassero!
****
Ciò che Damon all’epoca non poteva vedere era che Renée si stava trattenendo dal ridere e stava fulminando con gli occhi le restanti ochette. Dopotutto, la sua bambolina non era esattamente…debole.
Ma questo, non l’avrebbe saputo per parecchio tempo…



Capitolo 34: You are 100 years too late, boy

Capitolo 34: You are 100 years too late, boy

Dicono che una lettera sia uno dei modi migliori per esprimere cosa si prova.
Dopotutto delle volte di persona non si ha il coraggio di dire ciò che si pensa.
Delle volte invece è più semplice per l’assenza di contatto fisico.
Rende più personale ciò che si vuol dire.
È una testazione scritta di un pensiero passato.
Una prova di ciò che si è detto.
Una testimonianza che vivrà fintanto che la carta su cui è scritta rimarrà viva.
Un tempo…davo parecchia importanza alle lettere che mi venivano scritte da Jackson.
Ricordo ancora il primo periodo nella mia prima vita.
Pensavo di essere la più fortunata al mondo.
Erano lettere banali, conversazioni senza chissà quale profondità ora che ci ripenso.
Erano il mio tesoro però.
Ogni lettera era qualcosa che aspettavo con ansia.
Era l’unico contatto che avevo che non era legato a me dal sangue famigliare.
I doni che ricevevo da lui erano…brutti, ma li adoravo.
Fiori che non mi piacevano diventavano le più splendide rose in mano sua perché era lui a darmele.
Ero patetica.
Conservai cose che letteralmente avrei potuto comprare per pochissime monete come se fossero i gioielli più preziosi che avevo.
E osservai poi come le sue amanti ottenevano cose che io potevo sognare mi comprasse.
Anelli di scarsa qualità per la moglie e anelli di diamante per l’amante.
La cosa mi feriva più di ciò che volevo dire.
Per questo ora che ho un’altra vita so che le parole sono…solo parole.
Scritte o meno che esse siano.
La lettera di Jackson che mi prega di dargli una chance…è solo carta da fuoco ora.
La lascio cadere nel camino acceso quando sento la porta aprirsi.
-Ecco dov’eri- sorride Cole avvicinandosi con una mano dietro la schiena
-Mi cercavi?
Lui annuisce e mi cattura in un bacio tenero prima di lasciare qualcosa nelle mie mani- e questo?
-Per te- dice lui- quando stavo tornando l’ho visto in vetrina e non ho resistito
Un braccialetto di oro con gemme di vario colore. A primo occhio non sembra chissà quanto costoso ma…
-L’hai visto in vetrina? –chiedo io divertita
-Beh…forse… -dice lui spostando lo sguardo
-Quindi hai casualmente trovato in vetrina un bracciale di oro puro con delle gemme che mia madre usa per rappresentare ognuna di noi sorelle e che ha inciso sotto le iniziali di ognuna di noi? –chiedo io
Lui alza le spalle- ho avuto fortuna
Mi alzo sulle punte e gli rubo un bacio- continua così e temo che non ti sbarazzerai mai più di me…
-Meglio –dice lui baciandomi- dopotutto non ho intenzione di mollarti anche dopo che sarò morto…



Capiotlo 3: My little girl

Capitolo 3: My little girl

Renée era una bambina particolarmente intelligente. Aveva subito sviluppato un senso di come gestire le persone intorno a lei, il che comprendeva principalmente il suo caro Re dei Demoni.
Era riuscita a instaurare senza problemi relazioni con chi era molto vicino a Damon, il che aveva reso felicissimo quest’ultimo, dopotutto voleva dire che lei non sarebbe andata via.
-Devi proprio andare? –chiese Renée seduta sul suo letto guardandolo finire di cambiarsi
-Devo controllare dove gli umani hanno creato problemi…-disse distrattamente Damon
-Capisco…
-Non preoccuparti- disse lui baciandole la fronte- sarò a casa prima di una settimana…
Lei sorrise- lo so
Lui la strinse- se succede qualcosa, chiedi a uno dei miei amici, nessuno ti farà nulla. Mia madre torna domani quindi è solo per oggi che sarai sola…
Lei annuì- non preoccuparti
Lui annuì leggermente in ansia- ho una cosa per te
Lei guardò la scatola di legno che le aveva dato- una…spada?
Lui annuì- era quella che usavo quando ero più piccolo di te…se serve, voglio che tu possa difenderti, ma nulla succederà promesso
Lei sorrise- grazie Damon.
Lui le sorrise piano- tornerò presto, promesso
*****
-Voglio solo giocare un po’ –disse Renée tranquilla
Sebastian non era presente e il suo sostituto non era il migliore a negare qualcosa a Renée- va bene, stia attenta lady Renée, non potrò vedere cosa farà lì dentro
Lei annuì entrando nella sala di allenamento di Damon con la spada in mano.
Per ciò che i servi sapevano, aveva solo voglia di stare dove Damon di solito era.
Renée mosse una mano e controllò che non vi fosse modo che qualcuno la spiasse.
-Ottimo…-mormorò sfoderando la spada dall’impugnatura bianca e lama nera.
Mosse una mano e il sistema di allenamento si attivò.
-Vediamo a che livello è di solito Damon…
****
Scoppiò a ridere con il fiatone e si guardò intorno. Non vi era un centimetro della stanza senza una profonda intaccatura, sangue finto di quei mostri era visibile ovunque e ormai era impossibile capire cosa fossero prima.
Se fosse stato possibile, avrebbero avuto la brutta scoperta di un centinaio di mostri di classe Apocalisse. I mostri avevano il potere diviso in classi, dalla più debole F alla più forte YD: F-E-D-C-B-A-S-SS-Distruzione-Pandemonio-Apocalisse-YD. Un Apocalisse era in teoria impossibile da sconfiggere per una ragazzina come lei.
-Posso capire perché nessun eroe l’abbia battuto…specie quei dannati cresciuti nella bambagia- disse guardando ogni graffio che aveva sul corpo. Mosse una mano e in un secondo il suo corpo era come nuovo e i vestiti privi di qualsiasi forma di danno, persino la polvere era sparita.
Ruotò la spada e sorrise guardando i suoi livelli. Dopotutto non sarebbe mai sopravvissuta in quella famiglia senza sapersi difendere…ciò doveva rimanere ignoto al suo salvatore però. Dopotutto, non poteva permettere che scappasse via…
****
-Damon! –dice Renée saltandomi in braccio
Io sorrido stringendola- ti sono mancato?
-Si! –dice lei
Questo angelo! –mi spiace, ci abbiamo messo tanto, ti ho fatto preoccupare?
-No –dice lei scuotendo la testa- perché Damon è il migliore!
 
Come può una creatura così innocente e dolce esistere?!
-Vieni con me, è da tanto che non pranziamo insieme vero? –dico io- cosa vuoi mangiare? Vuoi letta una storia? Nuovi giocattoli?
La mia piccolina è un angelo in terra, devo assolutamente evitare che futuri coglioni vengano a rompere le scatole, la poverina probabilmente non avrebbe la forza di far male a una mosca…




Capitolo 23: What a wonderful idiot you are...

Capitolo 23: What a wonderful idiot you are…

Un uomo entrò coperto da un mantello in un bar della zona.
-Cosa le porto?
-Birra –disse lui- e il piatto del giorno
Il barman annuì segnando l’ordine e mandano il ragazzo a portarlo in cucina.
-Ohi hai sentito?
-Cosa?
-Un villaggio di streghe
Quelle parole attirarono l’occhio argenteo dell’uomo.
-Streghe? Scherzi?
-A quanto pare una donna ha salvato il villaggio più volte e ora ha creato una zona sicura per chiunque abbia bisogno, sia umano o non
-Cosa? Come fai a saperlo? –chiese il tipo seduto accanto al primo
-Perché un mio amico è un mercante, ci fa affari. Dice che ci sono prodotti che solo in quel luogo puoi trovare, non solo, la donna sembra un angelo in terra
-Angelo? Scherzi? Una strega?
-Non scherzo. Ha salvato chiunque sia andato lì per cure mediche. Aiutato chiunque lo abbia chiesto…dei preti si sono convertiti e l’hanno resa la loro dea!
-Cosa? Non vuoi dire la nuova religione…
-Sono serio! –disse lui pagando e alzandosi continuando la conversazione fuori dal locale.
L’istinto dell’uomo era seguirlo, puntargli una lama alla gola e farlo parlare…
Non era esattamente fattibile però e non aveva motivazioni valide…
-Ecco il suo pranzo- disse il barman posando davanti all’uomo
-Grazie… -disse lui pagando. Ci pensò un secondo- cosa sa di questo villaggio?
-Villaggio? Ah quello delle voci? –chiese l’uomo- molte cose, ho amici che ci sono andati e personalmente ci andrò di nuovo tra qualche settimana…
L’uomo gli lanciò una moneta- parla…
Il barman sorrise- la donna delle voci è chiamata “Lady Eve”, nome vero? Non so dirlo. È una bellissima donna che attira l’occhio nel secondo in cui la vedi, impossibile dire se è o meno realmente terreste. Ha riunito ogni razza sotto il suo controllo e governa a tutti gli effetti una città più che un villaggio…
L’uomo lo guardò- altro?
Il barman sorrise- non c’è uomo che possa batterla
-Impossibile- rise l’uomo
-Sono serio, ha messo ko un drago leggendario supremo –disse l’uomo- in una mossa
La cosa attirò l’occhio dell’uomo che finì di mangiare velocemente- grazie del pasto…
-Hey…
L’uomo si bloccò
-Dicono che abbia piegato in suo cospetto qualsiasi cacciatore abbia provato ad affrontarla, qualsiasi razza e uomo di chiesa…ma non è cattiva- disse l’uomo- salva persone, nessuno cattivo lo farebbe
L’uomo ghignò- dipende per cosa le salvi…
-Cosa? –chiese non sentendo l’ultima parte il barman
Lui mosse la mano- Buona giornata…
Il sole non era abbastanza brillante per impedire che l’uomo sparisse nella folla. Gli occhi di argento erano stranamente luminosi quel giorno. Quella voce…per qualche motivo sentiva di dover andare ad investigare…



Capitolo 33: Sorry, I don't care

Capitolo 33: Sorry, I don’t care

-Qualche problema? –chiese Roseline nella sua sala da thè al suo negozio
Era lì con le sue sorelle, dopotutto dovevano organizzare delle nozze.
Beatriz voleva un matrimonio singolo con Richard.
Lorelei, Orabelle e Delilah volevano sposarsi insieme.
Sylvie e Willow volevano sposarsi insieme.
Roseline era meno di fretta e aveva intenzione di aspettare che tutte fossero sposate prima di muoversi.
Per assicurarsi di ciò le sette stavano vedendo delle idee…
Il problema era più che altro decidere come fare le nozze.
Per loro fortuna Roseline non era nuova a fare da organizzatrice di nozze, dopotutto si doveva pagare gli studi.
La cosa stava aiutando molto le sorelle quando un impiegato venne a chiamare la proprietaria per una situazione difficile.
-Una donna sta facendo problemi
Roseline sospirò alzandosi- ho la sensazione di sapere chi…
Come pensava, fu Candy a trovarsi davanti.
I clienti guardavano la donna inveire innervosita ma non osavano andarsene, dopotutto la cosa prometteva un buono show.
-Vedo che le sue maniere sono le stesse… -disse Roseline dalla cima delle scale. Mani unite sul davanti, sguardo annoiato e lungo abito scuro. Un portamento di chi era a comando, in molti sostenevano che tra Richard e Cole fosse il minore il più adatto al trono e le loro spose erano altrettanta riprova di ciò.
-Tu! –urlò Candy
Roseline la guardò- io?
-Mi stai rovinando la vita!
-Difficilmente ho il tempo di sprecare pensieri per qualcuno che potrei schiacciare con un singolo movimento della mia mano, non pensi? –chiese Roseline
Candy buttò una tazzina da thè a terra- tu…
-Quello verrà aggiunto al conto che manderò a tuo padre, starei attenta a cosa rompi fossi in te- disse Roseline
Candy si congelò e la guardò male- tu…
-Vuoi ripetere “tu” all’infinito o iniziare ad usare quella boccuccia per qualcosa oltre inginocchiarti di fronte a un uomo privo di pantaloni? –chiese Roseline divertita
-Voglio un lavoro…- disse Candy tra i denti
-Non ho sentito –disse Roseline
-Voglio un lavoro! –urlò lei- per causa tua sono stata rimossa dalla famiglia e…
-No –disse Roseline
-Cosa? –chiese Candy senza parole- ma…
-Sono la proprietaria. Ho il diritto di rifiutare chi chiede il lavoro qui- disse Roseline
La cosa sembrò lasciarla senza parole- tu…
Roseline sorrise- cosa pensavi? Che venire qui a far casino avrebbe dato qualche risultato? A prescindere…non è affar mio ciò che ti succede
-Non potrò tornare a essere sua figlia senza aver…- iniziò Candy
-Non mi interessa- disse Roseline- fuori dal mio locale. Non ho intenzione di avere una ruba mariti altrui che lavori per me…
Le guardie del locale afferrarono Candy e la trascinarono fuori.
Roseline girò sui tacchi e tornò nella sua sala da thè come se nulla fosse. Dopotutto, niente poteva andare contro il suo potere, volente o meno…tutti dovevano chinare il capo in sua presenza…



Capitolo 2: A good start

Capitolo 2: A good start

Renée è adorabile. È letteralmente la cosa più tenera che esista in questo mondo.
-Prova questo –dice mia madre al settimo cielo
Renée accetta il dolcetto e si illumina dopo averlo assaggiato.
Cos’è questo angelo!?
La piccolina indossa uno dei vestiti che mamma le ha ordinato, oggi dovrebbe arrivare il dannato sarto. Perché ci mette ore? Non è che abbia altro da fare dannazione!
Lei è seduta su una sedia che è il triplo di lei come dimensione e mangiucchia qualsiasi cosa mamma le faccia provare. È adorabile, la voglio in braccio e la voglio coccolare…
-Damon –dice lei- ah?
Io guardo il cucchiaio con un pezzo di torta al cioccolato…non mi piacciono i dolci ma…
Lei mi guarda con due grandi occhioni tondi e cedo.
-Buona? –chiede lei
-Ottima –dico io prendendo un sorso del mio caffè nero senza zucchero
Lei sorride dolcemente. Cavolo perché il mio caffè ora sa di zucchero!? Ma…venderla così contenta…
-Damon ah? –dice lei
Non riesco a dirle no…
***
-Ah sei stupenda! –dice mamma contentissima guardandola con un vestitino rosso.
Carina…
-E questo blu anche!
Carina…
-Allora sire, quali vuole comprare? –chiede il tipo
-Prendiamo tutto –dico io
-S…sire, tutto? –chiede lui
Io annuisco- tutto.
Non è colpa mia se lei è carina anche in rosa ok? Se è carina vestita in questo modo non è colpa mia ok?
****
-Non credete che il re sia…leggermente andato di testa? –chiese un soldato
-Da quando c’è quell’umana a corte sembrerebbe di sì…
Era da un mese che Renée era a corte e dire che Damon si era preso cura di lei era dir poco. Damon era praticamente quasi sempre con lei, si assicurava che la bambina avesse tutto il possibile e stava cercando di vincerne la fiducia. Cosa che aveva portato tutti a pensare a una possibile adozione in futuro ma…Sebastian era chi Renée chiamava “Papà” mentre la mamma di Damon era diventata “Mamma”, quindi Damon era teoricamente “fratellone” ma lei lo chiamava per nome e basta.
Renée era diventata il più grande tesoro dell’intera corte, non solo, era anche diventata la più amata a corte. Specie visto che poteva calmare Damon e evitare che gente perdesse la testa.
La bambina però aveva ancora incubi a causa di ciò che aveva passato, quindi dormiva praticamente solo nel letto di Damon con lui. Il che rendeva la camera creata per lei, caso volle quella che era di diritto del partner del sovrano dei demoni, inutilizzata ma dettagli.
-Damon mi fai vedere il tuo status? –chiese Renée
Era una cosa che nessuno faceva per ovvi motivi. Damon però non ebbe problemi ad aprirlo di fronte alla bambina.
Name: Damon Wolfe Aaron Shin Dragon Blackgunn
Età: ? Secoli
Ruolo: Demon King
Hobby: Renée, conquistare terreni, mettersi in mostra, cucinare, combattere, innervosire i suoi migliori amici
Skill:
Occhio Divino (Max), Status (Max), Calcolatore L98, Rispetto del maggiordomo L70, Rispetto dei servi L69, Blocco tempo (Max), Padrone gentile L76, Tremate davanti a me L90, Terrore del sovrano L89, Spadaccino L100 (Max), Arciere L99, Lanciere L98, Seduttore L90, Commerciante L99, Medico L97, Guerriero L99, Resistenza al dolore L100 (Max), Resistenza alla paura L99, Abilità Manuali (Max), Cura (Max), Ascoltatore L89, Fedele L99, Onore L99, Stratega (Max), Previsione (Max), Calma mentale (Max), Controllo (Max), Poker Face (Max), Ingannatore (Max), Ladro (Max), Fabbro (Max), Cuoco (Max), Cacciatore (Max), Studioso (Max), Conoscitore di Erbe L100 (Max), Affascinante (Max), Benvenuto L60, Resistenza al freddo L100 (Max), Narratore di storie (Max), Atleta L100 (Max), Resistenza al caldo L100 (Max), Perspicace L99, Pulitore L80, Nuotatore L99, Resistenza sottacqua (Max), Istruttore (Max), Mattiniero L99, Notturno L99, Visione notturna (Max), Lettore veloce (Max), Resistenza alle tempeste (Max), Mercante L99, Artistico (Max), Visionario L99, Intraprendente L89, Resistenza al fuoco (Max), Resistenza al Ghiaccio (Max), Amichevole L60, Indipendente L100 (Max), Privo di vergogna (Max), Resistente (Max), Incantevole (Max), Rete di connessioni (Max), Fertile (Max), Gran Baciatore (Max), Resistente alla fame L100 (Max), Insonnia L99, Talento Musicale (Max), Piano L99, Chitarra L90, Violino L98, Cantante L99, Energetico L89, Giardiniere L98, Risparmiatore L99, Sicurezza L99, Furia del guerriero L99, Disarmo L100 (Max), Agilità (Max), Flessibilità (Max), Contro Attacco L100 (Max), Intimidazione L100 (Max), Forza bruta L100 (Max), Attacco Tattico L100 (Max), Fulmine L99, Silenzioso L99, Attacco a sorpresa L98, Urlo L99, Istinto di sopravvivenza L100 (Max), Resistenza alla tortura L100 (Max), Contabile L98, Acrobata L89, Attore L99, Amministratore L98, Comandante L98, Alchimista (Max), Studioso di Storia L98, Conoscenza L98, Conoscenza del campo L98, Astrologia (Max), Combattente navale L89, Resistenza al veleno L100 (Max), Resistenza all’alcol L99, Conoscenza degli animali L97, Controllo del respiro L99, Box L95, Resistenza mentale L100 (Max), Affarista L99, Calligrafia L97, Guidatore L89, Pozionista L99, Conoscitore di veleni L87, Criptografia L98, Conversatore L98, Bugiardo L97, Leader Militare L96, Conoscenza divina (Max)…
-Ho parecchie skill- rise Damon notando lo sguardo di Renée sulla lista che continuava e continuava- queste sette furono del primo re dei demoni, ho anche il suo nome e cognome, come quasi ogni Re che sia venuto dopo di lui.
“Eyes of Pride” erano un tipo di occhio che era legato alla superbia. I suoi effetti erano: annullamento di paura; annullamento del danno del 89%; annullamento di magie di controllo mentale; controllo mentale possibile sui livelli inferiori; abilità di sottomettere altri esseri se essi erano di livello inferiore al suo; abilità di recuperare la salute il 60% più velocemente della norma; e infine abilità casuale di congelare l’avversario durante uno scontro verbale il 30% delle volte.
“Eyes of Envy” erano un tipo di occhi che era legato all’invidia. I suoi effetti erano: rinforzo dell’attacco su avversari che provavano invidia; abilità di copiare oggetti unici e rari; abilità di rubare livelli; abilità di non essere visti durante un furto; abilità di aumentare la difesa del 30% se si era contro qualcuno di livello superiore; abilità di prendere controllo su oggetti altrui; e infine abilità di ricreare qualsivoglia oggetto desiderato con utilizzo del mana.
“Eyes of Gluttony” erano un tipo di occhi che era legato alla gola. I suoi effetti erano: abilità di rubare oggetti altrui con un semplice sguardo; abilità di non prendere peso non importa cosa si mangi; abilità di resistere ai veleni; annullamento di effetti negativi sul corpo dovuti a cibo o oggetti; abilità di aumentare il livello se si cucina; abilità di ottenere ciò che si vuole il 60% in più delle volte; e infine aumento della resistenza contro effetti magici negativi del 40%.
“Eyes of Lust” erano un tipo di occhi che era legato alla lussuria. I suoi effetti erano: abilità di attrarre chiunque aumentata del 68%; resistenza nel letto aumentata del 79%; fertilità aumentata del 80%; possibilità di avere multipli più eredi per singola gravidanza del partner del 64%; abilità di vedere attraverso oggetti e cose; abilità di provare eccitazione nel partner aumentata del 45%; e infine immunità a ogni malattia sessuale, infertilità e medicine che causerebbero problemi all’organo riproduttivo.
“Eyes of Anger” erano un tipo di occhi che era legato all’ira. I suoi effetti erano: aumento dell’attacco del 70% durante uno stato di rabbia; difesa aumentata del 43% durante uno stato di rabbia; abilità di annoiare gli altri durante uno scontro verbale aumentata del 62%; abilità di rimanere lucido durante un attacco di ira; abilità di rigenerare mana durante un attacco di rabbia del 78%; abilità di controllare la rabbia e di entrare in uno stato di rabbia a volontà; e infine aumento del livello durante un attacco di rabbia aumentato del 38%.
“Eyes of Greed” era un tipo di occhi che era legato all’avarizia. I suoi effetti erano: abilità di percepire oggetti di valore; abilità di trovare oggetti o persone di proprietà non importa dove essi siano; abilità di valutare gli oggetti aumentata del 64%; abilità di guadagnare ricchezze aumentata del 75%; abilità di proteggere gli oggetti e le persone di propria proprietà aumentata del 86%; abilità di sottrarre oggetti di valore aumentata del 90%; e infine abilità di contraffare oggetti di valore aumentata del 76%.
“Eyes of Sloth” erano un tipo di occhi che era legato alla pigrizia. I suoi effetti erano: abilità di resistere alla stanchezza aumentata del 67%; abilità di recuperare vita e mana durante un periodo di pausa amentata del 89%; abilità di livellare casualmente un’abilità durante un periodo di sonno del 5%; abilità di pensare su multipli piani mentali durante periodi di sonno senza provarne stanchezza; abilità di riposare il corpo senza dormire aumentata del 52%; annullamento di magie di tipo soporifero, sonniferi e qualsiasi cosa possa causare la perdita dei sensi senza volontà del proprietario; e infine abilità di indurre uno stato di sonno con uno sguardo.
-…
-Renée? –chiese Damon
Lei sorrise innocentemente- Damon è il migliore!
Lui guardò la bambina che lo aveva stretto senza motivo e sorrise- ovviamente!
Dopo che si addormentò Renée aprì il proprio status.
-…posso capire perché adesso –sospirò guardando l’uomo al suo fianco che dormiva tranquillo.
Lo guardò per un po’ mentre i suoi occhi presero una strana luce.






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