Capitolo 8: Test Time!
Quella mattina era davvero nervosa. Aveva passato le prime tre
ore in carrozza a ripetere i suoi appunti. Quando si era alzata aveva fatto un
breve esercizio per controllare che avesse ancora il controllo del suo Lyr.
Aveva fatto un’abbondante colazione, più che altro perché la madre era entrata
in modalità “la mia bambina sta per andarsene di casa”, aveva parlato con il
padre e la madre di cosa sperava di ottenere in Accademia, Keith era più che
altro interessato a divorare i croissant che la madre aveva fatto preparare più
che all’Accademia. Katherine aveva dato a entrambi un grosso abbraccio e un
amuleto protettivo, aveva poi dato a Roze un sacchetto pieno di vari tipi di
erbe e di semi, sapendo che forse non sarebbero stati presenti nelle serre
dell’Accademia. Il padre aveva dato a Keith un bracciale di controllo e a Roze
l’ultima spada di quelle serie che collezionava, erano lunghe spade simili a
Katane ma in quel mondo, non esistendo un Giappone o una cultura del genere,
erano solo considerate spade dannatamente difficili da utilizzare e pericolose.
Erano in totale sei e Roze aveva iniziato a collezionarle quando, vicino il suo
nono compleanno, erano andati nella capitale. Per caso aveva visto un
antiquario vendere una bellissima katana nera dai decori in oro e aveva chiesto
al padre se poteva comprargliela, dopo l’iniziale sorpresa del venditore e del
padre, una Lady che si interessa di spade non si era mai sentito in quel
negozio apparentemente, Dimitri aveva ceduto e gliela aveva comprata.
Sinceramente credeva che lei non avrebbe saputo nemmeno impugnarla ma a sua
sorpresa, quando si stavano allenando e lei aveva chiesto di usare la katana,
aveva un’incredibile talento nel maneggiare la complicata arma. Ma non era la
prima volta che Roze dimostrava talento naturale con armi che mai aveva
impugnato quindi non fu poi così sorpreso dell’eccellente risultato. Dopo quel
giorno iniziò a regalarle le restanti cinque per eventi importanti o successi
della figlia, dandole così le sei spade che aveva ora con sé. Aveva letto in un
libro che le armi, specie le katane data la lunga lama, potevano usare il Lyr
del proprietario come energia e creare una lama ancora più letale. La cosa
l’aveva incuriosita moltissimo e aveva iniziato a ricercare come farlo. Era
molto complicato da ciò che diceva il libro, serviva il controllo totale di un
elemento, la conoscenza di una delle venti lingue antiche, che per qualche
motivo lei conosceva e sapeva senza averle mai studiate, e un’estrema maestria
con l’arma. Sperava sinceramente di poter fare una cosa del genere in futuro.
Le sei katane erano di sei colori diversi: nero e oro, rosso e nero, blu e
nero, verde e nero, rosa e nero, bianco e argento. Aveva deciso che avrebbe
inciso su quella rossa le magie legate al Lyr del fuoco, sulla blu quelle
dell’acqua, su quella verde della terra e su quella rosa dell’aria, doveva
ancora decidere cosa farne della nera e della bianca.
-Nervosa? –le chiese Keith osservandola leggere uno dei suoi
libri, aveva preso un vero interesse per il lavoro dei fabbri. Aveva anche più
volte visitato quello che avevano in uno dei villaggi sotto la giurisdizione
del padre. Il fabbro quando l’aveva vista entrare e l’aveva riconosciuta aveva
chiesto come potesse aiutarla, quando lei aveva chiesto di insegnarle la sua
arte e come forgiare armi e armature. Dopo un iniziale stupore del fabbro e del
padre, divenne sua allieva. Spese mesi a fare anche lezioni con il fabbro, cosa
che mise nella sua già piena sceda di cose da fare altre cose da fare, ma lei
era felice e nessuno aveva da ridire. Il fabbro era più che felice dei
risultati da lei ottenuti a dirla tutta e la sua reputazione con il villaggio
era migliorata ancora di più. Era riconosciuta come l’unica Lady ad aver preso
seriamente la via dello studio. Non era anomalo che dei nobili studiassero,
anzi, ma era assurdo che lo facessero di loro volontà e che si interessassero a
campi come medicina e lavori come di fabbro o sarto.
-Leggermente- disse lei continuando la lettura. Aveva già
letto e riletto quel libro ma aveva ancora tanto da capire, il suo obbiettivo
all’Accademia era migliorare anche la sua abilità come fabbro. Forse un giorno
avrebbe creato le sue lame da sola.
-Andrai bene, hai studiato- le sorrise Keith
Lei sorrise- speriamo…
Keith chiuse gli occhi- io torno a dormire…
-Abbiamo ancora due ore di viaggio- disse lei
-Appunto- disse lui tornando nel mondo dei sogni quasi
istantaneamente
Roze scosse la testa divertita e tirò fuori il suo diario
con le cose da fare. Aveva fatto tutto della sua prima lista nel primo anno che
era lì. Aveva pensato a cosa fare in più e le erano tornate in mente le abilità
che avrebbe sempre voluto possedere nella sua vita precedente. Aveva sempre
voluto imparare i lavori tipici dei rpg che giocava online ogni tanto come fabbri,
sarti, cuochi, cantanti, giardinieri, medici…aveva sempre voluto saper fare
cose del genere e benché avesse qualche nozione di medicina, di cucina, di
cucito e di giardinaggio dalla sua vita precedente, non aveva mai realmente
posto le sue nozioni a livello professionale. Aveva imparato a fare tante cose
in questa nuova vita e aveva tutte le intenzioni di continuare a imparare nuove
abilità.
Riprese a leggere, avrebbe provato a prendere quel punteggio
perfetto e avrebbe chiesto di essere messa con Lord Aaron.
****
Roze si guardò intorno emozionata. Le sue prove…Era
finalmente ora di fare il test. Si sedette felice alla sua posizione e davanti
le apparve il test a risposta multipla.
1.Chi è la prima Oro della storia?
*Melanie VanScuy
*Tiffany Mclon
*John Blaire Stail
***
Scrisse in fretta le risposte, ora che ci pensava questa era
una delle prime combinazioni del test che aveva avuto nel gioco. Aveva ripassato
le cose e credeva di aver fatto un buon lavoro, o almeno lo sperava.
L’espressione dei compagni diceva però che loro di “buono”
nel test ne avevano fatto poco. Su 300 domande dovevi farne giuste 280 per
essere con i migliori insegnanti e anche quelli più severi, bastava un misero
50 per essere ammesso.
Appena finito si alzò per seguire la classe fuori per fare
la prova con la sfera. Guardò i suoi amici nervosi. Come aveva previsto.
Stephan era nell’elemento del fuoco, Damon dell’acqua, Keith della terra,
Vincent aria, Marienne era terra e Genevieve era aria.
-Lady Roze- chiamò uno degli assistenti
Roze salì sul podio e prese fiato prima di poggiare la mano
sulla sfera. Essa lampeggiò prima rossa, poi blu, poi verde, poi rosa, poi
argento, poi oro. Divenne Diamante per un paio di minuti per finire con un nero
scuro con tracce di diamante in esso. Molti professori guardarono stupiti Roze,
aveva tutti gli elementi e una forza incalcolabile. Era la prima volta che al
primo anno vi era un talento del genere. Roze si girò di istinto e vide Lord
Aaron guardarla, quei capelli neri, quei occhi rossi…le sembrava di potersi
perdere tra quelle fiamme
****
Lord Aaron non era molto interessato quell’anno, era raro
che ci fosse un vero talento e a prescindere non sarebbe caduto in mano sua.
Era uno dei più forti e abili istruttori, forse il migliore di tutti, ma vista
la sua severità e lo scorso numero di talenti lui lavorava su altri lati
dell’accademia, era un ricercatore di nuove arti, uno dei dodici sacri
cavalieri dell’imperatore e lavorava sotto diretto comando di lui, ma si diceva
che aveva più potere dell’imperatore stesso. Era anche l’istruttore di
combattimento e di pozioni, inoltre aveva più influenza del re, ovvero il padre
di Stephan e Damon e del loro fratello maggiore James futuro erede al trono.
Era nei corridoi a osservare i ragazzi muoversi in fretta,
chi nervoso, chi depresso, pochi allegri o emozionati. Lo sguardo gli cadde sui
figli del re, Stephan e Damon, raggiunti subiti dai figli del Primo Ministro,
Genevieve e Vincent, due figli di Lord, Keith e Marienne. Nulla di eccelso avevano,
erano normali, nervosi, nulla di più o meno degli altri studenti.
-Ah Roze eccoti- disse Stephan
Aaron poté giurare di vedere la stanza illuminarsi e che il
tempo per un secondo si era fermato. Quei capelli ramati e quei occhi
verde-strega lo bloccarono un paio di secondi, per un attimo vide l’enorme
potenziale della ragazza e la sua calma aveva qualcosa di calmante. Si chiese quanto
potere avesse e come sarebbe uscita dagli esami, qualcosa gli disse di tenerla
d’occhio.
Durante la prova scritta la vide rispondere con calma, notò
l’incantesimo che segnalava l’imbroglio su alcuni studenti, ignari della cosa,
ma su di lei la luce era verde, stava facendo tutto sulla sua memoria, ottimo
inizio.
Alle prova della sfera osservò con noia gli studenti, ci furono
uno o due con un livello argento, nulla di eccelso, elementi base, poca forza,
ma che si poteva dire? Era la norma infondo per quell’età. Ma quando Roze
sfiorò la sfera strabuzzò gli occhi. Quel potere magico era uno dei più alti
che avesse mai vito, senza dubbio aveva un enorme potenziale magico che se ben
usato poteva renderla invincibile.
Lo sguardo dei due si incontrò per pochi attimi prima che
Roze raggiungesse gli altri, ma quei secondi erano bastati ad attirare il suo
occhio su di lei.
****
-La terza prova è controllo e talento magico- disse un
istruttore- dovete usare il vostro elemento per meditare. Solo noi vedremo il
potenziale, non spaventatevi
Aaron notò Keith avvicinarsi a Roze e di istinto usò un
incantesimo per ascoltare la conversazione
-Sono nervoso- disse lui- e se non riesco?
Roze gli sorriso- di cosa? Ti sei allenato e hai molto
talento, rilassati e fa come quando ci alleniamo a casa fratellone. Fa del tuo
meglio e non ci saranno problemi
Lui sorrise prima di venir chiamato- ti renderò fiera!
Aaron guardò un secondo l’aura verde che emanava Keith
durante la prova, era un bel talento, nulla di non visto però, gli altri
studenti guardavano curiosi quell’aura non era visibile per i pivelli, eppure
qualcosa gli diceva che Roze la vedeva, la stessa cosa che lo spingeva a
osservarla.
Dopo un paio di prove fu il turno di Roze. La ragazza salì
sulla posizione e subito si mise a meditare, sospesa al solito a mezz’aria,
cosa che suscitò subito sorpresa in molti vista la difficoltà della casa.
Aaron stesso rimase a bocca aperta nel vedere cinque linee
girarle intorno. Erano come dei nastri colorati. Il fuoco era vivo, sembrava
una vera palla di fuoco che le girava intorno, l’acqua era fluida, sembrava un
ruscello che le girava intorno, la terra era viva, una valanga che la
proteggeva, l’aria era forte, un uragano di forza che non lasciava ai nemici
scampo e poi la luce che variava colore in base a cosa le passava accanto,
qualcosa di mai visto da nessuno dei professori, aveva il controllo?
Aaron si mise al fianco dell’istruttore- mostra la loro
forma
L’istruttore fece per fermarlo ma Roze fece come le era
stato chiesto.
Il fuoco divenne una fenice, l’acqua un’hydra, la terra una
chimera e l’aria un drago e la quinta essenza si mosse veloce e andò a unirsi
con le altre. Aaron sorrise, cosa che stupì i professori presenti- richiamali e
finisci
Roze ubbidì tornando con i piedi per terra. Riaprì gli occhi
incontrando lo sguardo di Aaron che ora più che mai era acceso.
Roze scese dalla postazione con su di sé gli occhi di un
vero interessato Aaron.
La terza prova finì in fretta e in ansia molti aspettavano
la quarta e ultima prova: il duello.
-Roze, com’è andata? –chiese Stephan
-Bene credo –disse lei
Stephan le prese la mano- dopo vorrei stare un po’ solo con
te
Roze fece per rispondere ma una mano le si posò sulla
spalla. Lord Aaron si era avvicinato, cosa che metteva ora in soggezione
Stephan
-Ragazzo, sarai anche il secondo figlio del re, per quanto
inutile questo titolo possa essere, ma hai lo stesso dei doveri qui. Va a fare
la prova e non infastidire le ragazze- disse in un tono che non ammetteva
repliche
Stephan annuì andandosene con la coda tra le gambe
Roze sorrise a Aaron, sorriso sincero che l’uomo non vedeva
da molti anni, cosa che lo rallegrò leggermente, specie per quanto calma lei
fosse così vicina a lui- grazie Lord Aaron, anche se quello è il mio promesso
-Un po’ troppo maturo ciò che quel ragazzo vuole, specie
vista la vostra età
Roze fece una riverenza- il mio nome è Lady Roze, spero di
poter finire nelle sue mani Lord Aaron
-Non vado leggero con i miei allievi- le disse lui,
nascondendo il piacere di quella frase
-E io non chiedo ciò, sono quei per imparare e migliorare,
non per essere tenuta nella bambagia. Se finirò con lei, mi affido ai suoi
metodi e li seguirò senza lamentele, voglio essere forte
Aaron sorrise, quello spirito gli piaceva finora forse era
l’unica che lo aveva colpito fin da subito- allora quando sarà con me farò in
modo che ciò avvenga e la renderò la migliore
Roze sorrise- non vedo l’ora allora
Aaron le sistemò una ciocca cosa che fece saltare parecchi
battiti a Roze e la fece arrossire leggermente, cosa che per una volta fece
davvero piacere a Aaron. Per una volta era conscio di volere la completa
attenzione di qualcuno.
-Lady Roze- chiamò l’istruttore notando solo ora la
vicinanza di Lord Aaron a lei e come lui la guardava, era la prima volta che
lui si avvicinava a una possibile allieva figurarsi guardarla con quei occhi
Roze si avvicinò all’arena
-Roze- chiamò Aaron, facendo irrigidire tutti per la
mancanza del “Lady” e per il fatto che stava interagendo di suo spontanea
volontà con qualcuno- ci saranno quattro avversari contro di te ora, i migliori
dell’ultimo anno con elementi di fuoco, acqua, aria e terra, specialisti nel
loro elemento. Sono un’ottima squadra e sanno come farti male
Lei lo guardò- sono vostri allievi?
-Non ho allievi al momento-rispose lui
Lei sorrise tranquilla, come chi sa più di ciò che dice-
allora non ho assolutamente nulla da temere
Lui sorrise, inquietando chiunque stesse osservando la
scena, all’implicito complimento fattogli- vedi di vincere
-Agli ordini- disse lei entrando con calma nell’arena
-Pronta a perdere? –chiese un ragazzo dei capelli rossi.
Fuoco era il suo elemento, attacco il suo ruolo. Poi c’era una ragazza castana,
terra con il ruolo di difesa e Tank; poi c’era una mora, acqua, con ruolo
healer; e infine un biondo, aria, con ruolo di attacco a distanza. Ringraziò la
sua memoria del gioco per i dettagli
-Prima di fare lo sbruffone imparerei a lottare se fossi in
te-rispose lei con estrema calma, chiaramente tutto eccetto intimidita da loro
quattro, anche se avevano intorno ai vent’anni e lei solo undici- sempre che tu
abbia le doti per farlo
-Piccola…- il ragazzo si diede fuoco e decise di attaccare
subito con la fiammata che aveva creato
Roze mosse la mano con estrema calma, come se fosse una cosa
che faceva ogni giorno, e un muro di acqua spense in un secondo tutte le sue
fiamme, cosa che chiaramente lo mise in confusione
-A tutta forza! –urlò il tipo ma la confidenza di prima era
chiaramente andata- mostriamo a questa mocciosa chi è il migliore!
Se c’era una cosa che in qualsivoglia vita Roze odiava era
essere sottovalutata, aveva sempre avuto problemi di rabbia ma li sfogava sui
videogame, se c’era un personaggio che non le piaceva si vendicava nei peggiori
modi possibili che il gioco le lasciava fare o creava un avatar di quel
personaggio su un sito e lo ammazzava o picchiava ripetutamente…cose normali da
fare se non hai una vita sociale. Ora però il personaggio che voleva usare come
sacco da boxe era in carne e ossa davanti a lei…
Parò ogni singolo colpo senza nemmeno muoversi da dove si
trovava, cosa che non solo fece crescere il panico nella squadra opposta ma
mise l’intero corpo docente in completo stupore, eccetto Aaron che si stava
godendo ogni singolo movimento pregustando già l’idea di allenarla. Dopo che i
ragazzi si fermarono per prendere fiato e dove lei aveva letteralmente mosso
solo una mano per fermare i loro attacchi- tocca a me?
Mosse una mano e una fiammata andò a battersi contro
l’elemento d’acqua, mosse di nuovo la mano e anche dell’acqua si creò e andò a
sbattere con quello di fuoco ora costretto a restare immobile, intanto quello
d’acqua provava inutilmente a non evaporare e spegnere le fiamme ritrovandosi
presto completamente privo di energia. Un uragano colpì quello di terra
lanciandolo in aria e annullando il suo elemento mentre una mano di roccia fece
schiantare quello d’aria impedendogli di muoversi.
Con una mossa della mano fece inginocchiare di fronte a lei
quello di fuoco- chiamami ancora mocciosa e ti faccio cambiare sesso, chiaro?
Il ragazzo deglutì annuendo.
-Direi che è la mia vittoria –disse Roze che, appena vide
l’istruttore farle un segno di consenso, liberò i quattro- non sottovalutate il
vostro nemico, la prossima volta potreste rimetterci più che l’orgoglio
Aaron sorrise, lei era ciò che cercava. Un’alunna per i suoi
metodi. Quando incrociò lo sguardo con lei vide qualcosa che non si aspettava
di vedere in una ragazza così giovane, qualcosa che riattivò totalmente il suo
spirito di lotta, specialmente perché il suo istinto gli diceva che se Roze
fosse stata sotto la sua guida lui avrebbe vissuto i migliori anni della sua
vita.
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