Capitolo 172: Tesoro sono a casa
Artemos rise guardando la villa
-Sapevo che ti avrei trovata Mefistes
Una pista lo aveva portato in una villa abbandonata nella
foresta
Qualcosa gli ricordava quel posto
Come se ci fosse già stato
Come se avesse già visto quel luogo
Ma dove?
Importava?
Nah…
Era lui il più forte
Avrebbe trovato il modo per prendere la sua preda
Per fare sua Mefistes
Non che avesse bisogno di lei
Voleva solamente dimostrare a tutti che nessuno sfuggiva al
suo controllo
Era così difficile capirlo?
Nessuno poteva fargliela sotto il naso
Nessuno l’avrebbe fatto
Avrebbe preso Mefistes
L’avrebbe usata come esempio
Guardò la villa e scese dall’albero
Non c’era nulla da temere
Non avrebbe rischiato nulla
Mefistes non era crudele o in grado di fargli nulla
Si avvicinò alla casa
-MEFISTES! SPERA CHE IO TI PERDONI IN FRETTA! –urlò salendo
i gradini del portico
Guardò la villa
-Sarà divertente fartela pagare
Prese la maniglia della porta e aprì
-Preparati a supplicarmi di…
La casa esplose come un fuoco di artificio
Mefistes non era mai stata stupida
Sapeva che lui l’avrebbe cercata
Certo quel giochetto non poteva ucciderlo ma…
-MEFISTES!
Farlo incavolare era ora una delle cose che la donna voleva
fare…
E poi…
L’aveva depistato così lontano da ogni zona utile che non
avrebbe ripreso rotta per almeno un paio di settimane
-Tesoro- disse Mefistes guardando la sfera di cristallo,
lontana da dove Artemos era- sei a casa…ti è piaciuto il caloroso benvenuto?
Guardò il suo volto in uno specchio lì vicino e sorrise
all’assenza delle cicatrici
-Mefistes è tornata mio caro e tu sei l’obbiettivo della dea
della vendetta e della follia
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