Capitolo 2: I’m no 1
Desdemona uscì di casa e con estrema calma si avvicinò alla
stazione seguita da Raven.
“Puoi uccidere chiunque?”
-Si principessa
Lei finse di guardare le vetrine e sorrise alla vista di un
volto noto “Uccidi la rossa con occhi azzurri al telefono. Si chiama Loren
Malcom. Quella poco vestita con l’aria di poco di buono”
-Come mai?
“Fallo e basta”
Raven prese il volo e le andò vicino. Una lama uscì dal
braccio di Raven mentre il mondo sembrava rallentare. La lunga lama ricurva si
poggiò al collo della giovane che parlava con l’amica di fronte. Nessuno poteva
vederlo Raven ma in quel momento tutti potevano vedere una linea rossa iniziare
a formarsi sul collo della giovane. L’amica disse qualcosa come “hey stai
sanguinando” ma non era un graffio quello, non più. La lama entrò nella carne e
con estrema velocità tagliò la gola della ragazza. Il vestito bianco dell’amica
divenne rosso per gli schizzi mentre lei e altri passanti gridavano. La ragazza
cadde in ginocchio con la gola aperta, non ebbe il tempo che di girare di
istinto la testa verso Demy che le sorrideva soddisfatta. La ragazza allungò la
mano verso Demy, provando a dire qualcosa, ma alla fine la morte arrivò prima.
Raven tornò da Desdemona- allora? Soddisfatta?
Desdemona si affrettò ad allontanarsi, non prima di aver
guardato un’ultima il corpo, ma qualcosa ancora non era completo, qualcosa
ancora non andava bene, non bastava “Molto”
-Si può sapere chi era?
“La ragazza mi ha dato della “poco di buono” circa quattro
anni fa, nessuno deve anche solo osare a dirmi queste cose”
-Non ti dispiace nemmeno un po’?
“Raven erano anni che sognavo di poter uccidere chiunque io
volessi…” sorrise lei salutando delle compagne di classe che passavano “non hai
idea del piacere che provo ora…la sensazione di poter decidere la vita di altri
è…eccitante” salutò una vecchietta con un sorriso a dir poco angelico “posso
decidere chi muore e posso farlo rimanendo immune alla legge…non che mi
interessi che sappiano che sono io…voglio solo potermi divertire un po’”
-Nessun rimorso…mi piace- sorrise Raven- e ora?
“E ora” Desdemona si fermò in un bar “voglio giocare a chi
vive e chi no mio caro. Ma non qui. Fare fuori qualcuno di poco conto non
è…divertente, ma uccidere qualcuno di più…elevato sì. Sai chi voglio morto?
Qualche criminale…una bella presa per il…alla polizia non sarebbe male…” si
sedette a un tavolino e guardò il notiziario.
-Cosa le porto?
-Un milk-shake al cioccolato con una torta alla fragola-
disse lei guardando il killer mostrato in tv “funziona a distanza?”
-Certo- disse Raven- vuoi provare?
“Per favore” pensò lei
Raven allungò una mano, era una diretta tv quella e si vide
il killer toccarsi il petto in preda al dolore, urlò mentre del sangue iniziava
ad uscirgli dalla bocca e dopo altri dieci minuti di pura agonia, dove nemmeno
i paramedici sembravano sapere che fare, morì. Non bastava- contenta?
“Molto” sorrise lei vedendo arrivare il suo ordine- grazie
-Posso chiederle il numero mis?
Lei sorrise- mi spiace non lo so a memoria
-Oh…posso darle il mio? –chiese lui scrivendolo su un foglio
-Grazie- disse lei prendendo il foglietto
Raven guardò il tipo allontanarsi- lo chiamerai?
“Neanche per sogno” rispose lei iniziando a mangiare
-Perfida, è carino no? –chiese Raven
“Si ma non cerco il carino, cerco altro in un uomo…e andare
a letto con una così mediocre forma di vita non mi interessa”
Raven rise- oh che caratterino numero 1…allora hai deciso un
nome per presentarti al circolo?
Lei sorrise pagando il conto e uscendo dal bar “Chiamami…”
*****
-Oh eccoti Demy –disse Victor guardandola entrare- sono
arrivati un paio di pacchi da parte del corriere. Ho preso un nuovo giocattolo
per la mia geniale bambina
-Un regalo? Papà non dovevi- disse lei
Raven in silenzio osservò il padre darle un pacco nero
-Cos’è? –chiese lei
-Beh, ti ricordi quel set di lame che volevi in Giappone?
Beh ho pensato di comprartelo mia cara
-Oh papà! –disse lei abbracciandolo- sei il migliore!
Lui sorrise, gli suonò il telefono e il sorriso sparì-
lavoro…dopo ti porto a far compere se vuoi…scusami- rispose al telefono- che
succede? Mi pare di avervi detto…
Demy salì in camera e si chiuse dentro. Aprì prima il set di
lame che le aveva regalato il padre e lo mise in bella mostra su uno dei mobili
in legno, solo ora Raven notò la quantità abnorme di oggetti potenzialmente
letali che la ragazza aveva in giro come decorazione. La vide trascinare poi
piano la pila con i cinque pacchi più grossi nella stanza accanto, quella che
era un armadio a prima vista, poi prese gli ultimi cinque pacchi e ritornò
nell’armadio.
-Vestiti? –chiese Raven
Lei sorrise spostando alcuni abiti per mostrare una porta
nera- papà sa che questa camera esiste ma non gli importa, mamma pensa che sia
perché papà mi regala armi e non voglio offenderlo che le tengo…e io la uso per
la mia collezione…- aprì la porta con una chiave d’argento e spinse i pacchi
dentro per poi prendere i più piccoli. Accese la luce e più che una stanza
sembrava la camera di un terrorista, armi di ogni genere erano appese ai muri.
Aprì i pacchi, alcuni contenevano munizioni, altri qualche strano tipo di lama
o parte di arma da fuoco, altri ancora dei vestiti. L’ultimo, quello più grande
di tutti, conteneva un baule di pelle nera. Lo aprì con calma e sorrise al
contenuto di centinaia di boccette con liquidi di vario colore.
-Cosa sono? –chiese Raven prendendone una- Belladonna?
-Veleni- disse lei sorridendo- o medicine dipende da chi li
usa…belli vero?
-Perché hai tutte queste cose letali? –chiese sorridendo
Raven, sinceramente lieto di aver trovato qualcuno così aperto verso l’omicidio
-Oh vedi è molto semplice…- disse lei estraendo una katana
dal fodero- avevo da anni queste idee…poco normali…e tu- si avvicinò a Raven e
gli accarezzò il viso con un sorriso di puro sadismo in volto- sei l’uomo che
cercavo per iniziare i giochi…
Raven sorrise- sarà un vero piacere lavorare con te
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