WitchandAngel : maggio 2019

Capitolo 11: The voice is ok, the personality is awful

Capitolo 11: The voice is ok, the personality is awful

Sarff ebbe problemi a dormire quella notte a dirla tutta. L’idea che un semidio o un dio avesse occhi per lei non le piace per nulla. I motivi erano vari ma uno era il principale…come potevano avere il fegato di avvicinarla dopo ciò che i suoi genitori avevano subito a causa loro?
Era certa che quella danna traditrice fosse andata a letto con quel semidio almeno tre volte durante il periodo in cui era un mostro, era certa che avesse dato via il suo essere “mostro” per lui e avesse svuotato il sacco sulla sua esistenza.
Chiuse occhi intorno alle tre di notte, quando vari serpenti avevano deciso di farle compagnia nella camera rimanendo sotto il letto di lei per tranquillizzarla. Era una notte calda ma la finestra era stata chiusa per evitare che qualcuno o qualcosa entrasse. Avrebbe mentito se avesse detto che non era inquietata all’idea di venir spiata.
Si svegliò immediatamente quando sentì il rumore di qualcosa che veniva aperto ma tenne gli occhi chiusi, muovendosi pianissimo per svegliare i serpenti sotto il letto. Quando sentì una delle loro testoline toccarle la mano che pendeva dal materasso, lei spostò la mano prendendolo con delicatezza e alzandolo nelle coperte, nascondendolo ma dandogli modo di notare la figura che era entrata nella camera. Il serpente sibilò pianissimo dando il segnale al resto dei serpenti di restare in attesa e mandando uno di loro a cercare Basil o Medusa o entrambi.
La figura sorrise, pensando che lei fosse addormentata, e riprese sembianze umane.
****
Il rumore del pavimento che viene calpestato non credevo fosse così assordante. Ho il cuore in gola e il serpente che ho tra le coperte sta anche avendo una crisi di panico. Cosa può un serpente contro un semidio? Se si ritrova a dovermi difendere contro un aggressore può pochissimo. Ho paura.
Sento il letto spostarsi e presumo si sia seduto al mio fianco. Non che cambi qualcosa il fatto che ho gli occhi chiusi visto che non posso vederlo, ma questo credo gli stia facendo pensare che io sto dormendo. Non mi piace la situazione.
-Sei proprio bella quando dormi…- mormora pianissimo
Questa voce non è quella dell’aggressore della grotta, questi occhi non sono quelli della persona che ieri Basil ha quasi pietrificato e sono sicura non sia il lupo che ho salvato dalla trappola…siamo a quattro aggressori differenti o sbaglio?
La voce è molto bella e a giudicare dal lo spostamento di aria direi che probabilmente è un ragazzo alto e allenato. Non che tutti i semidio non lo siano infondo.
La voce è bella…la personalità non mi piace.
Sento freddo al suo tocco e i brividi che provo non sono di piacere. Ho paura. Ho legittimamente paura di cosa potrebbe succedermi. Sono una donna e già quello implica che a forza fisica non sono io quella che ha la meglio, specie visto che le tecniche di difesa che conosco non sono poi moltissime, sono priva di vista quindi posso anche scordarmi di avere una situazione chiara al 100% durante uno scontro, potrebbe essere armato ma finché non sento o percepisco l’arma io non posso difendermi. Le mie armi sono sul comò che non è vicinissimo al letto, questo è stato un mio errore ma non pensavo qualcuno avesse il coraggio di entrare in casa di due persone con poteri di pietrificazione così facilmente.
Sono in grosso svantaggio…ho davvero zero armi in mio possesso ora?
La sua mano si sposta dal mio viso al collo e sta scendendo verso la mia scollatura. La mia mano si muove prima che io possa impedirlo e lo blocco. Cazzo…
-Allora sei sveglia eh dolcezza? –chiede lui
Mi ritrovo le mani bloccate contro il legno del letto. Posso provare a calciarlo ma non sarà molto efficace…
Il serpente si prepara a mordere ma aspetta un mio segnale, sa che potrebbe pericolosamente peggiorare questa situazione una sua mossa sbagliata. Altri serpenti sono usciti dalla stanza per cercare i miei genitori. La casa è grande e loro devono strisciare quindi ci vorrà un po’…devo tenerlo fermo qui.
-Cosa volete da me? –chiedo io
Lui direi che sorride o almeno sento che è ciò che sta facendo. La cosa mi inquieta- i tuoi occhi hanno un dono molto importante per noi…ma devo dire che anche come corpo non…
-Fottiti- dico direttamente io dandogli una ginocchiata e con piacere sento un gemito di dolore
-Non rovinare ciò che ti darà piacere dopo- mi dice lui
Io sorrido aprendo gli occhi e guardandolo dove sento che ha gli occhi, lo sento sussultare e credo di sapere il motivo- hai appena firmato la tua condanna
-Cos…
Grido, il più forte che posso, e sento il rumore di vetri che si rompono. La presa sulle mie mani viene immediatamente mollata e dal movimento credo che passi dal tapparsi le orecchie a provare a zittirmi ma i serpenti intervengono attaccandolo in massa e lasciando poi al boa di mamma il piacere di legarlo. Quando smetto per riprendere fiato lui si riesce a liberare e prova ad afferrarmi- piccola…
La mia porta viene buttata giù con un calcio da qualcuno prima che io possa reagire alla cosa. Dopo un secondo di esitazione da tutte le parti sento solo che la persona che mi stava aggredendo non ha più un battito presente.
-Sarff- dice mio padre avvicinandosi di corsa al letto e controllandomi- non ti ha fatto nulla vero?
Io annuisco lasciando che mi stringa. Sento papà sibilare e dalla velocità del battito direi che non è per nulla calmo. Mamma deve essere quella che è entrata ora e posso sentire i sibili dei suoi serpenti.
-Dei…Cobra chiama subito le mie sorelle! –sento un movimento da parte di papà che mi lascia per spostare chiunque sia la nuova statua sul mio letto fuori dalla mia stanza mentre mia madre mi stringe- va tutto bene…ci siamo noi ora.
Io annuisco piano.
Mamma guarda la stanza probabilmente visto che muove la testa- hai rotto i vetri piccola…dobbiamo proprio mandare un regalo alle sirene per averti insegnato a farlo…spero gli abbia rotto i timpani a quello
-Chi è? –chiedo io
-Non lo so- dice Basil- non è morto solo perché voglio sapere chi cazzo ha la brillante idea di venire a molestare mia figlia, appena avrò ciò che mi serve questo finisce in polvere…
-Sarff vieni a dormire con mamma stasera- dice Medusa aiutandomi ad alzarmi.
Cobra sibila piano e sento che mi ha portato il pugnale e il bastone da passeggio- grazie…la prossima volta li lascerò vicino al mio letto
-Non ci sarà una prossima volta- dice papà- la prossima volta non ci sarà perché ammazzo ogni fottuto semidio di questo dannato continente!
Nemmeno a dirlo, non ho preso molte ore di sonno alla fine.



Capitolo 31: Sweet Dreams

Capitolo 31: Sweet Dreams

Aaron sorrise guardando Liz dormire tranquilla nella sua cameretta con un peluche tra le braccia.
Era tranquillizzante vedere i suoi figli dormire così sereni nelle loro camere. Nott e Damon avevano deciso che erano gemelli e la cosa aveva portato i due a voler dormire nella stessa camera. Per Aaron non fu un problema acconsentire, perché doveva dire no quando i suoi figli volevano andare d’accordo?
La camera di Liz, era stata decorata con tonalità di viola chiaro e parecchi peluche. La bambina aveva una strana passione per quelli a forma di cerbiatto e la cosa aveva portato ad Aaron che aveva fatto creare quello che poteva essere un vero e proprio branco di cervi nella camera della figlia. La bambina sembrava particolarmente contenta della cosa, il resto della casa iniziava a preoccuparsi se Aaron avrebbe deciso in futuro di darle un cervo vero come peluche. Syon aveva voluto una camera con chiare tonalità di blu notte e rosa pastello e decorazioni parecchio femminili, amava avere oggetti ricoperti di pizzi e merletti e la sua camera sembrava l’ideale di una casa di bambole, con parecchie bambole anche presenti per la gioia di Syon. Hydra aveva una cameretta sulle tonalità del verde foresta e anche lei aveva parecchi peluche in camera come Liz, la differenza fu che Hydra adorava i peluche di predatori come lupi o coccodrilli, di nuovo lo staff della casa iniziava a preoccuparsi che Aaron avrebbe regalato alla figlia un coccodrillo come giocattolo e non erano sicuri chi sarebbe stato in pericolo in quella ipotesi. I “gemelli” avevano optato per una stanza sui colori del nero, argento e oro, Nott e Damon adoravano oggetti come spade, scrigni e Damon adorava l’idea di avere draghi in camera, cosa che aveva portato a creare parecchi murales di draghi per la stanza e i due letti avevano la base intagliata in modo che ricordasse due draghi che volavano. Arvid aveva voluto una camera su tonalità scure con impalcature per appendersi e addestrarsi, anche se non aveva voluto giocattoli o accessori in particolare, Aaron gli aveva fatto costruire quella che poteva essere considerata un’armeria in camera con tanto di manichini da allenamento per provare le nuove lame. Nevea aveva chiesto una camera dalle tonalità chiare di celeste e a tema “nevato”, adorava i paesaggi di neve e i colori dell’inverno, la sua stanza era stata costruita con cristalli e materiali che davano l’impressione che fosse una fortezza di ghiaccio. Aveva dei peluche di animali che vivevano nel clima invernale e anche un paio di armi nascoste per lasciarla allenare con le sue abilità.
Chiuse la porta della camera di Liz dirigendosi piano verso quella che condivideva con Crystal, trovandola già addormentata nel loro letto. Non aveva ancora sonno quindi preferì uscire un secondo sulla terrazza invece che tornare in camera.
Aveva capito fin dal primo giorno che la sua unica debolezza sarebbe stata crearsi una famiglia. Se uno dei suoi figli o famigliari fosse stato in pericolo non avrebbe ragionato lucidamente. Mostri, YD, Assassini…potevano essere anche più forti di lui, ciò non cambiava che erano suoi figli, erano ai suoi occhi ancora indifesi bambini. Era stupido considerarli tali visto che sapeva che potevano difendersi ma la cosa non cambiava. Erano i suoi bambini loro.
-Non riesci a dormire? –chiese Dark avvicinandosi
Aaron annuì- pensieroso?
Dark annuì sedendosi al suo fianco- non credo di voler…non credevo avrei mai avuto l’opportunità di tornare a casa…
Aaron gli sorrise- è una bella cosa, no?
Dark annuì subito- lo è…lo è ma…è passato così tanto tempo da quando li ho visti l’ultima volta…
-Per loro sarà un paio di settimane quando tornerai- disse Aaron rassicurandolo
Dark annuì- ma non sono sicuro di voler lasciare questo mondo dopotutto…
Aaron lo guardò curioso- ah no?
Dark scosse la testa e gli sorrise- non è bello per un genitore lasciare indietro il proprio figlio non credi?
Aaron rise- starò bene. Tu e mamma meritate un nuovo inizio in un mondo dove non esistono tutte queste stronzate
-Dopo che tua madre ha mandato la lista con l’eroe della lancia indietro, mi chiedo cosa tu rimanderai con i tre eroi originali…- disse Dark
Aaron sorrise- un piccolo…riepilogo di cosa è successo qui
“E con piccolo intendo l’intera fottuta storia” pensò Aaron tranquillo
Dark sorrise- va bene…è il caso che torni da tua madre, prima che lei decida di venirmi a dar la caccia
Aaron rise- buona fortuna e buona notte papà
Dark gli sorrise- buona notte…Aaron
-Sì? –chiese lui
-Sono fiero di te e di essere considerato tuo padre- disse Dark posandogli una mano sulla spalla- sogni d’oro ragazzo mio
Aaron lo guardò rientrare e chiuse gli occhi che gli erano diventati lucidi. Nella sua intera vita suo padre non gli aveva mai detto che era fiero di lui…- grazie
Ci mise un paio di minuti per riprendersi e tornare in camera da Crystal che si svegliò appena lo sentì entrare nel letto.
-Aaron? –chiese lei
Lui le sorrise baciandola piano- in futuro…possiamo avere altri figli?
Lei lo guardò confusa ma annuì contenta della richiesta- certo amore
Lui le sorrise baciandola piano e stringendola, addormentandosi così. Gli sarebbe mancata questa sensazione di calma in futuro ed era certo che avrebbe fatto di tutto pur di mantenerla il più possibile finché era in vita. Come sempre, l’unica cosa che contava per lui era la sua famiglia e avrebbe difeso quella famiglia fino alla fine. Era ora di iniziare a sbarazzarsi della spazzatura che si chiamava eroe.


Capitolo 11: You should be afraid

Capitolo 11: You should be afraid

Raven entrò nella base- dove sono tutti?
Tyger guardò il fratello- ho una brutta sensazione
-Andate a controllare! –disse Raven subito
Ci vollero sette minuti per trovare i cadaveri.
-Com’è possibile? –chiese Tyger
-Sono solo ragazzine! –disse Raven
-Mancano parecchie provviste e… -iniziò uno degli uomini
Raven lo zittì- manda qualcuno ad avvertire il sacerdote! Non possono essere andate lontane e non possono nascondersi in grotte per il resto della loro vita!
-Trovatele! –urlò Tyger
****
Leila si sedette sul cadavere di una sottospecie di coccodrillo- che razza di ecosistema ha questo posto?
Steph guardò il ragno che aveva preso possesso di un intero lato dell’edificio- quel coso era grosso come un’auto o sbaglio?
-No Steph sono seria- disse Leila- che ecosistema aveva questo posto prima di tutto questo? Cioè abbiamo incontrato otto tipi diversi di animali che non dovrebbero esistere nella stessa zona climatica! C’era un orso polare qui…un orso polare!
-A tre teste- disse Steph- non credo sia normale questo posto…
-Che abbiano atterrato qualche nave o cose del genere che portavano animali? –chiese Leila
-Tipo quelle per trasporto di animali recuperati da cattività dici? –chiese Steph- potrebbero averlo fatto
-Spiegherebbe il pinguino che ti sta fissando- disse Leila indicando qualcosa di simile a un pinguino ma color fucsia
-Ha tre occhi quel coso…- disse Steph sparandogli- aveva
Leila guardò il pinguino- proviamo a recuperare pelle, cibo eccetera o andiamo direttamente a esplorare il resto della base?
-Dovremo bruciare il covo di ragni –disse Steph
-Odio i ragni –disse Leila
-Me ne occupo io capito, tu pensa al covo di coccodrilli grazie- disse Steph
Leila annuì- ci penso io…però questo posto non sembra male sai?
-Si, è abbastanza decente devo dirlo- disse Steph
La base che avevano di fronte era un edificio a cinque piani con otto diverse alee che formavano una doppia X viste dall’alto. Era tutto ricoperto di liane e vegetazione, vi erano vari animali dalla dubbia origine che avevano preso possesso della base e c’erano vari buchi nelle mura esterne.
-Dovremo fare riparazione- disse Leila sospirando mentre ricaricava il fucile
Steph si avvicinò- ci può passare un’auto in questo buco o sbaglio?
Lei annuì- probabile…oh beh, continuiamo a pulire
-Non ho ancora visto un dinosauro –disse Steph leggermente delusa
-Secondo te si stanno nascondendo? –chiese Leila
-Da noi? Ma se siamo così innocue! –disse Steph tranquilla
Si sentì un rumore dietro di loro e le due si girarono piano verso ciò che doveva essere un T-Rex un tempo. Leila sospirò- tu volevi un dinosauro…
Steph ricaricò- mi critichi dopo…abbiamo problemi più gravi
-Yes m’am- disse Leila


Capitolo 30: Befor this

Capitolo 30: Before this

Il panico non era mai stato qualcosa che Michael conosceva o capiva.
Da quando aveva messo piede in quel mondo era stato un dio in terra praticamente. Aveva trent’anni e stava cercando di scappare dalla moglie quando venne evocato. Era un buono a nulla che adorava sfruttare i soldi della moglie e che non aveva problemi a tradirla. La moglie infondo era una donna che non vinceva per la sua bellezza, era una donna più grande di lui, più grande anche in stazza e peso e non era una reginetta di bellezza di certo. L’aveva sposata per soldi dopo averla raggirata per mesi e mesi. Lei voleva amore, lui voleva soldi e le fece credere in tutto ciò che lei voleva. Quando finalmente lei scoprì i tradimenti la cosa andò in tribunale e lui scappò dalla città con qualcosa intorno a settanta milioni di dollari.
Quando entrò in quel mondo per lui fu una salvezza. Veniva riverito e servito come un dio e poteva scoparsi chiunque volesse senza pagare nessun pegno.
-Sr Michael –quando Navaeh venne nella sua camera da letto in piena notte, due settimane dopo che lui era arrivato, per lui fu il segno che avrebbe preso il posto di re- posso passare la notte con lei?
-Ma certo mia cara
Poco sapeva che la ragazza aveva avuto nel suo letto mezzo regno e che lui non era il suo unico partner.
Le cose andavano sempre bene per lui. Poteva fare e dire ciò che voleva e nessuno lo avrebbe contradetto perché era l’eroe della Spada. Fiona e Sakura erano indifferenti al suo “charm” ma lo lasciavano fare come preferiva e ciò andava più che bene a tutti. Questo finché non arrivo Aaron a distruggere il suo paradiso.
Fiona era sempre stata una bella donna ma non aveva mai avuto talento per altro. Aveva provato in giovinezza a diventare un avvocato ma un professore le fece cambiare idea quando le propose di diventare la sua Sugar-baby. L’uomo era sposato con figli e la cosa creò all’allora diciottenne Fiona dei dubbi, quando arrivò il primo acconto di oltre mille dollari per una singola scopata però le cose cambiarono. Essere l’amante era bello per lei. Doveva solo mandare foto di sé mezza nuda, portarsi a letto l’uomo in questione e incassare l’assegno mandatole. Si sentiva gli sfoghi di questi idioti e non chiedeva che soldi in cambio. Il fatto che lei non chiedeste una relazione stabile ma solo mantenimento era qualcosa che faceva sentire questi idioti in controllo e liberi da obblighi, che lei poi fosse così facile era sempre bello. Purtroppo lei iniziò a farne un mestiere essere la sugar-baby di qualche milionario, un periodo arrivò ad essere l’amante di otto diversi uomini sposati e nessuno di loro sapeva nulla dell’altro. Le cose andavano alla grande finché non cominciò a invecchiare. Ai trent’anni era dura mantenere partner e cominciò a ritrovarsi a corto di amanti da spennare. Quando si ritrovò in quel nuovo mondo fu un ottimo inizio. Un re era di fronte a lei ma nemmeno i suoi standard erano così bassi così sperò in un principe che non trovò. Passò i cinque anni successivi a farsi corteggiare da vari nobili ma Navaeh era quella che attirava più di tutti le attenzioni. La sua sfortuna però iniziò quando andò contro Crystal. Per i cinque anni in cui aveva vissuto in quel regno era stata trattata da regina e aveva imparato a trattare i WereBeast come pezze da piedi. Le sue abitudini erano peggiorate al punto che non riusciva nemmeno a fingere con loro davanti. Perché doveva se venivano considerati cani?
Aaron però venerava Crystal. Lei era la sua adorata moglie e quando Fiona andò contro l’uovo nato dal loro amore fu veloce a condannarla a morte. Aveva vissuto come era morta infondo, come un parassita.
Quando il corpo apparve con la scritta “traditrice” nel centro città con una lista dei suoi amanti sul cellulare, la polizia fu incerta su come gestire il gossip. Situazione che peggiorò visto che qualcuno aveva ottenuto una copia della lista e ogni rivista aveva avuto modo di pubblicarne dalle otto alle ventuno edizioni. Nemmeno a dirlo gli avvocati gioirono e i loro conti in banca anche.
Sakura era figlia di una famiglia di origine orientale ancora legata al passato. Le sue giornate erano legate a eseguire le comuni mansioni di una donna di un’epoca passata: cerimonia del thè, controllo della servitù e obbedire al marito che avrebbe poi avuto concubine al suo fianco dopo di lei. Per lei andava bene quel futuro. Essere mantenuta suonava bene e l’importante era essere la prima moglie per lei, null’altro. Quando arrivò a trent’anni però non era ancora nemmeno fidanzata e dopo i venticinque anni venivi considerata “vecchia” nella sua cultura. Essere evocata fu una salvezza per lei. In un nuovo mondo era probabile trovare qualche pollo ricco che l’avrebbe sposata infondo.
Aaron fu il perfetto esemplare a suo parere. Era chiaro che sarebbe diventato Re ma quando provò ad andargli contro fu chiaro che aveva ora una trappola a tempo sulla sua testa che sarebbe scattata nel secondo in cui Aaron o Crystal avesse dato l’ordine. Ucciderlo fu una pessima mossa e se ne rese conto quando Fiona venne fatta fuori per aver colpito l’uovo.
-Dovete uccidere quel mostro! –disse il re per l’ennesima volta ai cinque eroi rimanenti
I tre originali strinsero i pugni. Andare contro Dark era già abbastanza pericoloso ma questo Aaron sembrava un livello superiore a Dark stesso e la cosa li terrorizzava.
Sakura strinse la presa sul suo kimono. Cosa poteva fare? Aaron l’avrebbe uccisa con un dito se avesse voluto. Lei non voleva morire.
Michael pensava solamente a cosa poteva fare per recuperare lo stile di vita precedente all’arrivo di Aaron.
-Ci muoveremo all’alba- disse Michael
Il re annuì- ottimo
Navaeh si strinse nel suo vestito- papà è meglio non provocarlo…
-Ma cosa dici piccola mia? –chiese il re- una volta che lui sarà morto tu avrai di nuovo il tuo onore indietro e sarai la sposa di qualche re, anzi sarai la regina di questo no?
Michael sorrise- ovviamente! Quale migliore regina che la nostra principessa!
Il re sorrise- e miglior re di un eroe?
Sakura sorrise sfiorando un braccio di Michael che le sorrise immediatamente. Non poteva essere prima moglie? Avrebbe avuto il ruolo di prima concubina e avrebbe preso la posizione a poco a poco.
Navaeh sorrise. Michael era un eroe, avrebbe potuto vincere…no?
I tre eroi originali guardarono la scena sentendosi sempre più vicini al patibolo per qualche ragione. Un’immagine costante era ripetuta nella loro mente, ciò che avevano fatto a Dark e avevano la sensazione che avrebbero pagato il conto.




Capitolo 10: War is coming

Capitolo 10: War is coming

-Boss! –disse un uomo entrando- il tempio ci ha mandato una richiesta di aiuto
Raven lo guardò- che diavolo è successo ora?
-Hanno trovato parecchi cadaveri e sono sparite parecchie provviste- disse l’uomo
-Cosa?! –chiese Tyger alzandosi- muoviamoci.
-Lasciate venti uomini qui a difesa, gli altri vengano con noi, ora- disse Raven muovendosi fuori dall’ufficio.
****
-Che è successo? –chiese Raven al sacerdote
-Qualcuno è entrato nella nostra base e ha commesso parecchi omicidi- disse il sacerdote
-Cosa manca? –chiese Tyger
Il sacerdote sospirò- abbiamo una lista che potete vedere…
****
Leila sorrise scaraventando nella sala centrale della base l’ennesimo cadavere- e siamo a numero venti
Steph sorrise ricontrollando le provviste che si stavano portando via
-Uh guarda- disse Leila alzando una mappa- c’è una base segnata con un teschio qui
-Se ricordo bene, Raven ha detto che è una base che è stata catturata da dinosauri –disse Steph- è pericolosa, abbandonata e priva di utilità
-Cos’è? Jurassic Park numero venticinque? –chiese Leila con un sopracciglio alzato
Steph ridacchiò- ci facciamo un giro?
Leila sorrise- sai che ho sempre voluto un T-Rex come animale da compagnia no?
Steph annuì- possiamo usarli come cavalli…come portiamo via tutte le loro armi da fuoco?
-Perché portarle via tutte? –chiese Leila mettendone un paio nella borsa- sabotiamo quelle che lasciamo qui no?
Steph sorrise maligna- oh…un fucile che ti scoppia in faccia è allettante come idea…
-Tu sei quella che lavora con le armi non io- disse Leila- io sono quella che le usa per far fuori le persone
Steph annuì prendendo gli strumenti dalla cintura- lascio a te allora il resto
Leila sorrise- yes m’am
***
-Avete trovato tracce? –chiese il generale guardando i suoi soldati
-Le collane delle ragazze lanciano un segnale vicino a un posto dove non dovrebbe esserci un’isola- disse un soldato
Il generale guardò la mappa- sono…
-Sono ancora vive- assicurò lui un uomo con un camice da medico entrando- le collane mandano ancora segnali di vita, a giudicare dalle ultime ventiquattro ore, le due sono state sottoposte a forte stress e hanno corso parecchio. Direi che sono inseguite da qualcuno
Il generale annuì- sono vive almeno
-Generale l’anello di Elizabeth ha appena aggiornato il conto delle morti fatte, ha aggiunto altre venti vittime nelle ultime due ore- disse un soldato entrando e mostrando i dati
-Quindi le mie bambine sono in un’isola non segnalata dalle mappe, sono in situazione di pericolo e la mia Eliza sta combattendo per entrambe…chiamate la base. Non mi fotte un cazzo di chi cavolo è dietro tutto questo, io la rado al suolo quella fottuta isola! Muovetevi! –disse il generale dai capelli grigi e occhi scuri- quanto è vero che mi chiamo Damon Inkheart, nessuno che tocca la mia famiglia ne uscirà vivo
***
Leila si guardò intorno. Steph la guardò- tutto bene?
-Ho la sensazione che il generale sia entrato in modalità genocidio? –rispose Leila confusa
-Sarà la tua immaginazione- disse Steph posando il fucile sabotato nell’armeria
Leila annuì- hai ragione…pensi che le collane e gli anelli funzionino qui?
-Hanno un trasmettitore e un programma che registra le morti avvenute- disse Steph- hanno bisogno di un satellite per funzionare a pieno e non credo prendano qui
-Se prendono però? –chiese Leila
-Se prendono allora avremo un bombardamento dopo che il generale ci viene a recuperare- replicò Steph come se nulla fosse
Leila annuì mettendo altre provviste sui carrelli che avrebbero usato per andarsene- sarà una lunga serata…dopo controlliamo la base teschio?
Steph annuì- mi pare una buona idea




Capitolo 10: I don't want to fall in love

Capitolo 10: I don’t want to fall in love

Dopo l’attacco nella grotta la sicurezza intorno a Sarff aumentò.
Era strano per lei essere così sorvegliata ma sapeva che era meglio sorvegliata che in mano a chissà chi.
Basil le sorrise quando la vide scendere per colazione- Sarff vieni qui un secondo amore
Sarff annuì avvicinandosi da dove sentiva la voce, dal tono poteva capire che era in forma umana- buongiorno papà
-Buongiorno amore- disse lui prendendole una mano e posando qualcosa- ho cambiato i denti e Mino ha trasformato uno di quelli in una spada, il bastone ti ha aiutato contro i cacciatori e ho pensato potesse servirti una fatta interamente dal dente di un Basilisco
-Papà hai cambiato i denti o te ne sei tirato uno? –chiese Sarff notando che la lama era almeno la metà del suo intero corpo come lunghezza. La spada era con una curvatura simile a quelle persiane
-Cambiati- promise Basil- non ti preoccupare ok? Papà ha ancora i denti e poi anche lo tirassi ricrescerebbe subito
-Si ma ti fai male e la cosa non mi piace- disse Sarff
-Su a tavola voi due- disse Medusa- la colazione è pronta
Sarff annuì mettendo la spada al suo fianco- grazie papà
Basil le accarezzò la testa- tutto per la nostra piccola
Medusa le sorrise accarezzandole il viso- se potessi darti la mia abilità di pietrificare le persone te la darei Sarff, almeno così sarei sicura che nessuno ti ferirebbe mai…
-Starò bene- promise Sarff con un sorriso- dopotutto non potrà sfuggire i miei occhi in futuro quella persona
-Per piacere non dire a papà che ti sei presa una cotta per qualcuno- disse Basil
-Basil, Sarff è abbastanza grande per innamorarsi sai? –disse Medusa con calma
-La mia bambina è troppo piccola per innamorarsi! –disse Basil battendo un pugno sul tavolo
-Basil! –disse Medusa pronta a litigarci ma venne bloccata da Sarff
-Non ho intenzione di innamorarmi- disse Sarff tranquillamente
-Sarff non dare retta a tuo padre- disse Medusa
-Non è per papà- disse Sarff- semplicemente non voglio innamorarmi tutto qui.
Basil sorrise- se non vuole non vuole Medusa
Medusa sibilò piano- Basil…
Lui sorrise- cosa?
Lei ruotò gli occhi- se mai vorrai presentarci un ragazzo o una ragazza saremo contenti di conoscerla Sarff- disse Medusa alla figlia ignorando l’espressione di Basil
-Felicissimi guarda- disse sarcastico Basil
-Eviterò –disse Sarff- l’ultima cosa che voglio è una nuova statua da giardino o mucchio di ossa sotto casa…
Basil sorrise- vedi? La nostra bambina è fantastica no?
-Tu sei un demone- mormorò Medusa
-Demone? Tesoro sono un basilisco io- disse lui divertito
Cobra sibilò piano e Sarff lo guardò- che ci fa Nott qui?
Cobra sibilò piano di nuovo.
-Hanno trovato tracce di un mutaforma nella foresta? –chiese Basil serio- Sarff resta con la mamma…vado a dare un’occhiata
Sarff annuì sentendolo uscire e Medusa sospirò- perché proprio nostra figlia doveva piacergli a quell’altro…
-Mi spiace- disse Sarff
-Amore non è colpa tua- disse lei tranquilla mettendole un altro piatto di macedonia di fronte- non è mai colpa nostra se qualcuno ci stalkera, ricordatelo sempre amore.
Sarff annuì chiudendo gli occhi- non è lo stesso di ieri questo
Medusa si fermò- un secondo?
-Un terzo- rispose Sarff- un lupo, un pipistrello e questo è un’aquila…
Medusa guardò Cobra- averti Basil
Cobra annuì sparendo velocemente fuori dalla finestra.
Medusa preparò gli occhi- mangia tranquilla amore, mamma e papà sono qui con te…
Intanto un altro serpente era andato ad avvisare le sorelle di Medusa e un gruppo di ragni era corso da Aracne.



Capitolo 29: The Hero

Capitolo 29: The Hero

Dark non era certo di quanto tempo era passato da quando aveva messo piede in quel mondo ma sapeva quanto avesse sofferto. Aveva appena sedici anni quando fu evocato nella sala del trono di quello che allora era il Re di quel continente. Era confuso ma non poteva sembrare debole poiché con lui c’erano Erik, John e Nathan. I tre erano fratelli per lui e ai suoi occhi non potevano fare nessun tipo di male o errore non curabile o a cui lui non potesse rimediare. Avrebbe dato la vita per loro e in seguito si rese conto di quanto stupido fosse stato a pensarla così.
Erik era un biondo dagli occhi blu parecchio timido e che si nascondeva sempre dietro Dark quando succedeva qualcosa, eppure fu lui ad ottenere il titolo di “Eroe della Spada”. John era un castano dagli occhi noce che mancava di coraggio e che si poggiava sempre a Dark nelle situazioni di difficoltà, eppure lui ottenne il titolo di “Eroe della lancia”. Infine c’era Nathan, un rosso dagli occhi verdi, che aveva la peggiore delle mire con l’arco e che quando andavano a caccia faceva qualche tentativo prima di gettare la spugna e lasciare a Dark tutto il lavoro, eppure lui ottenne il ruolo di “Eroe dell’arco”.
Dark era il figlio di una famiglia ricca, questo era vero, ma aveva ottime abilità in lotta e caccia, aveva un cuore d’oro e il desiderio di diventare un lord che potesse proteggere il proprio regno, lo scudo sembrò appropriato e forse fu l’unico ad avere un titolo che attualmente lo rappresentasse.
Le skill che ottennero furono abbastanza…strane: Erik ottenne una skill che aumentava la sua abilità di colpire l’avversario alle spalle, John ottenne l’abilità di fingere senza venir scoperto e Nathan ottenne l’abilità di colpire un proprio alleato con un’accuratezza del 100%. Fu quasi come se le skill stesse fossero un avviso di ciò che avrebbero fatto in futuro. La skill con cui Dark fu evocato era “Shield of fate” una skill che avrebbe permesso lui di proteggere chiunque lui volesse proteggere da qualsiasi attacco prendendo lui il colpo al suo posto. Nemmeno a dirlo, perse il conto di quante volte venne ferito per proteggere gli altri tre eroi.
Shine, al tempo nota solo come YD, venne attirata da questo comportamento distruttivo di Dark. Agli occhi del mostro, Dark era un vero eroe che combatteva per qualcosa in cui credeva mentre gli altri tre sfruttavano la loro “amicizia” per sopravvivere e usufruire delle lodi dell’eroe. Dark rifiutava di avere compagne di letto, preferendo rimanere concentrato sull’imminente battaglia o riposandosi, preferiva allenarsi ad andare a fare shopping per oggettini vari, preferiva usare i soldi che lui stesso si guadagnava piuttosto che vivere a spese del regno. Aveva sedici anni ma aveva la mentalità di un uomo pronto a prendere le redini della sua vita. Al confronto i tre che sperperavano i soldi, usufruivano del titolo per farsi chiunque volessero e perdevano tempo a vantarsi erano l’esempio di un moccioso che diventava ricco dall’oggi al domani. Per il mostro Dark era l’unico degno del titolo di eroe.
Dark era un membro di una ricca famiglia in precedenza, era il maggiore dei figli e avrebbe ereditato il titolo. La posizione della famiglia era alta e il rispetto per il potere che la famiglia aveva era enorme. Non importava chi eri tu, tutti sapevano chi era la famiglia Blackgunn. Aveva ogni diritto di essere un uomo di orgoglio, con superbia al massimo e anche maligno verso chi era inferiore ma non lo fu mai. Allenava se stesso con i soldati della famiglia, aiutava i poveri e chiunque in difficoltà, allenava nel tempo libero dei bambini a difendersi e a usare la spada così che potessero tentare di entrare nell’accademia per i soldati del regno in futuro, aiutava nei momenti di pericolo la propria città ed era un figlio e fratello d’oro per i fratellastri e le sorellastre che aveva. Di norma i figli andavano uno contro l’altro per il potere ma Dark non fu mai in lite con nessuno di loro, era l’unico figlio della prima moglie e rimase privo di madre quando era molto piccolo ma lo stesso non mostrò mai segni di cattiveria verso le concubine che il padre aveva sposato. Era un bambino dolce con le donne al punto che loro stesse cercavano di essere come madri per lui. Quando nacquero gli altri fratelli e sorelle fece del suo meglio per essere qualcuno di cui loro potessero essere orgogliosi, addestro personalmente i propri fratelli quando vide che avevano difficoltà con la spada o con qualsiasi materia, istruì le sorelle a difendersi da sole perché “Nessuna donna dovrebbe essere indifesa senza un uomo al fianco. A mio parere dovreste sapervi difendere e non tremare mai di fronte a nessuno” e questo fu solo l’inizio. Dark era un genio negli studi e un tutor eccelso per le classi dei bambini della chiesa, per i propri fratelli e sorelle e anche per qualsiasi adulto che cercava consiglio da lui. Combatté contro suo padre per dare alle sorelle il diritto di sposarsi chiunque loro volessero e rifiutò di avere una fiancé perché credeva fermamente che una donna doveva essere amata davvero e non per un semplice contratto tra famiglie. Nemmeno a dirlo la sua popolarità era enorme. Era noto per essere un gentiluomo e un lord gentile. Amava aiutare gli altri e nessuno riusciva a portargli rancore. Quando scoppiò una guerra e lui aveva appena dodici anni decise lo stesso di andare e combattere come ogni altro ragazzo della sua età e tornò a casa, ferito, ma vittorioso. Per la popolazione era noto come “The Lord of Salvation”, per loro era qualcuno che avrebbe fatto di tutto pur di salvare la propria popolazione. La cosa fu resa chiara quando uno dei figli del re provò ad abusare del suo potere contro una figlia di un contadino in pieno centro, nessuno osò andargli contro ma Dark osò. Non solo colpì il nobile ma lo trascinò a corte di fronte al re chiedendo a sua maestà di punire il principe poiché “che razza di principe oserebbe ferire il suo stesso popolo e reclamare ancora la corona?”. Il re stesso fu stupito dal coraggio di un ragazzo di appena tredici anni all’epoca, rimosse il diritto al trono al figlio, mandando allo stesso tempo un avvertimento agli altri figli che aveva, e poco dopo iniziò a mostrare apertamente il supporto che aveva per il giovane Dark dandogli una posizione come suo cavaliere reale e un titolo nobiliare a suo nome, indipendente da quello della sua famiglia. Quando questo avvenne Dark rinunciò al titolo del padre in favore di uno dei fratelli o delle sorelle dicendogli che non gli serviva avere due titoli quando uno di loro poteva essere un lord migliore di lui con quello paterno. La cosa fu motivo di pianti dalle concubine e i fratelli provarono incessantemente a diventare degni di avere il titolo che nessuno pensava avrebbero avuto. Aveva nemici? Si, ma tutti lo rispettavano per il tipo di uomo che era. Quando una luce lo circondò con Nathan, Erik e John il panico si creò. Quando sparì nessuno smise di cercarlo e anche dopo dodici anni le ricerche non finirono. Era amato perché faceva di tutto senza chiedere nulla indietro. Su quel modello i fratelli e le sorelle crebbero e fecero crescere i propri figli, raccontando loro di Dark come si raccontava di una leggenda vivente. Il re che salì al trono dopo la sparizione di Dark fece costruire una statua per ricordare alla popolazione che si poteva ottenere il mondo senza essere crudeli nel farlo. La cosa triste fu che nessuno poté mai abbandonare le ricerche. Nessuno voleva che lui sparisse, nessuno voleva che il giovane lord fosse morto così e il padre di Dark si spense chiedendo di vedere il figlio. Richiesta che nessuno poteva esaudire.
-Tornare indietro? –chiese Dark guardando Aaron- che intendi?
-Io non posso e non voglio tornare mai più in quel mondo…ma tu puoi –disse Aaron guardandolo- con Shine puoi tornare a pochi giorni dopo essere scomparso, all’età in cui eri scomparso e riprendere la tua vita lì con lei
Shine strinse i pugni- Aaron non possiamo…
-Qui morirete poco dopo che i tre eroi saranno uccisi- disse Aaron con calma- so che non siete immortali e avete poco tempo rimasto…specie tu mamma
Lei si zittì e guardò Dark che era assente con lo sguardo- tesoro?
-Potremmo sposarci lì…e ricominciare insieme- disse lui guardandola.
Sarebbe stata una bugia per lui dire che non gli era mancato il suo mondo. Amava la sua famiglia e aveva qualcuno che lo aspettava a casa. Sarebbe tornato e con lui avrebbe riportato Shine. Avrebbero avuto una vita insieme.
Shine sorrise- se è ciò che vuoi…ma…- guardò Aaron- a te va davvero bene?
Lui sorrise- beh se voi non tornate io non potrei nascere infondo…
I due lo guardarono confusi. Aaron tirò fuori una grossa mappa- ho usato una skill per rintracciare l’albero genealogico dopo essere diventato Demon King per vedere se i miei figli erano sotto di me anche se adottivi, lo sono tra parentesi. Quando l’ho fatto ho visto che potevo tornare indietro e vedere i miei antenati…non è una coincidenza il cognome uguale o che io sia così forte mamma…voi due siete i miei antenati. Di fatto siete il ramo diretto che ha creato la mia famiglia.
Shine sfiorò la mappa- Shine Seraphine Blackgunn?
Dark sfiorò il suo nome e sorrise- buon sangue non mente eh? Che scusante ho dato?
Aaron sorrise riattivando la skill e mostrando cosa diceva la sua storia, solo mostrandogli il punto di interesse- “dopo essere sparito per un paio di giorni in una luce divina con i tre che lo manipolavano, tre cadaveri apparvero nel centro città, i tre che erano spariti con Lord Shin. Il panico si creò pensando che anche Lord Shin sarebbe tornato come cadavere ma ciò non accadde. Una luce apparve di nuovo e al centro esatto dove Lord Shin era scomparso, Lord Shin tornò con tra le braccia quella che sarebbe diventata lady Blackgunn. Lord Shin raccontò una storia di come fosse stato evocato in un’altra dimensione come Eroe e che insieme agli altri tre avesse combattuto per un altro regno finché i tre non lo tradirono ma che fu salvato da Lady Shine e da un suo discendente che gli ha dato la possibilità di ritornare con la donna che amava nel suo mondo. Nessuno ebbe dubbi su ciò che era successo perché era Lord Shin a dirlo e Lord Shin non aveva motivo di mentire. Dopo essere ritornato e aver preso il titolo di nuovo, Lord Shin continuò a servire il proprio regno affiancato da Lady Blackgunn, portando a anni e anni di prosperità”
Sebastian sorrise- non sembra una brutta idea tornare Dark…
Dark sorrise e guardò delle parti coperte- e questi?
-Non ti posso mica far vedere quanti e quali figli avrai no? Non sarebbe divertente- disse Aaron
-Avrò figli!? –chiese Shine entusiasta all’idea- anche se Aaron è mio figlio io…
Aaron le sorrise- lo so, tranquilla…allora papà?
Lui sorrise- quando la battaglia sarà finita e sarai sul trono di questo regno…ti chiedo di mandarmi a casa con Shine
Aaron annuì- vedrò di fare del mio meglio per essere veloce allora. La tua famiglia ha speso più di trent’anni ad aspettarti se non torni infondo…
Dark sorrise- grazie
Aaron si stiracchiò- bene…andiamo a uccidere qualcuno, tutto questo momento sdolcinato mi fa cariare i denti…
Crystal sorrise con in braccio Lizdragon- Sebastian possiamo lasciare i bambini a casa?
-Mamma vogliamo vedere anche noi i tre idioti diventare cadaveri però! –protestò Damon
-Vero! –disse Nott- per favore? Facciamo i compiti dopo dai…
Aaron sorrise- su amore, sono stati bravi
Crystal sospirò- non viziare i nostri figli tu
-Ma se non li vizio come posso assicurarmi che siano sempre contenti? –chiese Aaron divertito
Crystal gli lanciò un’occhiataccia per poi scuotere la testa divertita- e andiamo tutti insieme su…
-Si! –disse Nevea abbracciandola- mamma è la migliore!
Dark sorrise guardando la scena. Gli sarebbe mancato tutto questo ma non vedeva l’ora di ricrearlo nel suo mondo di origine con Shine al suo fianco.
Aaron gli sorrise capendo il pensiero. Dark era vittima di circostanze e lui era qui per finire tutto ciò e continuare il suo ruolo come Demon King- andiamo su




Capitolo 9: Third time is the charm

Capitolo 9: Third time is the charm

-Lisette! –sorrise Sarff avvicinandosi all’acqua
La sirena sorrise- Safy!
Prima che Dryon potesse fermarla la sirena aveva tirato Sarff in un abbraccio, facendola quindi cascare in acqua praticamente e ridere contenta- sirene…
-Zitto pianta- disse la sirena dai lunghi capelli celesti e occhi rossi- mi sei mancata così tanto Safy, ti sono mancata?
Sarff rise- si mi sei mancata Lise
Lisette sorrise accarezzandole il volto per poi poggiare il proprio viso sul petto di Sarff e stringerla forte- vieni a vivere con me dai…
-Sarff non è un pesce- disse Dryon
-Zitta piantaccia- rispose Lisette- andiamo Safy…per me?
Sarff sorrise- non posso respirare sott’acqua Lise
Lisette si zittì un secondo e sorrise- posso sempre trasformarti in una sirena come me piccola…e poi sarai tutta mia
-Una sirena ceca? –chiese Sarff- sarò utilissima
-Ci penserò io a te- sorrise Lisette- e poi dopo ciò che è successo ieri come posso farti stare sola? Gli umani sono buoni solo come cibo e sono tutti pericolosi!
-Quindi ignoriamo il fatto che tu abbia provato a mangiarla la prima volta che l’hai vista? –chiese Dryon
Lisette gli lanciò contro una conchiglia- la prossima cosa che ti lancio è una lancia
Lisette era una sirena che preferiva cacciare le piratesse e le navigatrici piuttosto che i pirati o i marinai. Per lei la carne delle donne era più tenera e aveva un sapore migliore. Quando aveva visto per la prima volta Sarff l’aveva trascinata in acqua per morderla ma si bloccò quando le diede un’occhiata per bene. Sarff era ancora un bambina al tempo e Lisette era entrata nell’adolescenza da un paio di mesi. Nemmeno a dirlo per la sirena i capelli bordeaux di Sarff le ricordarono coralli, la pelle bianca era come le perle del mare e quegli occhi erano un mare calmo mentre il cielo era in tempesta. La riportò in superficie, beccandosi le urla di Medusa e delle altre sirene, ma Sarff le fermò dicendo che era scivolata lei e che Lisette non aveva colpe. In quel momento Lisette decise che l’umana sarebbe diventata sua. Di norma avrebbe utilizzato il suo aspetto, il fisico perfetto, il viso maturo, i lunghi capelli…ma Sarff non vedeva quindi poteva solo usare la voce che scoprì presto essere l’arma preferita contro Sarff.
In pochi sapevano che Sarff era attratta da alcuni tipi di voci, di fatto non tutte le sirene avevano una melodia che alle orecchie di Sarff era particolarmente bella, Lisette era in assoluto la sua preferita. Sarff adorava anche venir coccolata, abbracciata e stretta a sé, la cosa le permetteva di percepire meglio il corpo di fronte a lei e ovviamente Lisette approfittava della cosa quando poteva. Anche se Sarff adorava venir coccolata, c’è da dire che detestava venir sfiorata da chiunque non fosse particolarmente vicino a lei o che lei non era a suo agio a stare sola nella stessa stanza.
C’era da dire che non era per nulla interessata ad avere un partner che andasse oltre all’amicizia, forse per il semplice fatto che non voleva diventare il peso di nessuno.
-Ho mandato il messaggio –disse Dryon
Si sentirono dei movimenti nella foresta. Lisette sospirò- Safy prendi fiato ti nascondo nella grotte delle sirene, dovrà passare per noi per entrare…pronta?
Sarff annuì prendendo fiato e lasciandosi trascinare sott’acqua mentre Dryon attivò i suoi poteri per ritrovare l’intruso.
****
Sarff fu posata su una roccia mentre Lisette tornò in acqua per controllare la zona. La grotta sommersa conteneva una bolla di aria che permetteva di respirare e stare all’asciutto.
Un movimento dietro di Sarff la fece girare di colpo. Una mano le bloccò la bocca mentre l’altra bloccò la mano sinistra sopra la sua testa spingendola a star coricata sulla roccia.
-Ciao piccola umana –sorrise il nuovo arrivo guardandola con occhi da predatore- è tanto che non ci vediamo
Sarff non cambiò espressione e non mosse muscolo.
-Oh andiamo, il trattamento del silenzio? –chiese divertito il ragazzo
Sarff strinse la mano destra dietro la schiena ed estrasse il pugnale creato dal dente di Basil.
-Non lo farei fossi in te…non puoi nemmeno vedermi e… ahi! –disse lui ritirando la mano dalla bocca di lei, Sarff aveva sempre avuto canini appuntiti, tanto da poter ferire la pelle se mordeva con abbastanza forza. Come la mano fu spostata gli tirò un calcio sotto la cinta e lo spinse con un secondo contro la parete, impugnando il pugnale pronta a difendersi- aggressiva eh? Mi piace…
Sarff prese fiato
-Siamo sott’acqua, nessuno può sentirti urlare qui –rise lui pronto ad avvicinarsi
Sarff sorrise e l’urlo che emise era così acuto che il ragazzo fu costretto a poggiarsi le mani sulle orecchie pur di non sentirla.
L’urlo fu percepito subito da Lisette che era la più vicina, con un movimento di coda le sirene raggiunsero la grotta in tempo per vedere il ragazzo trasformarsi in un pipistrello e volare tra le grotte
-Inseguitelo! –urlò Lisette avvicinandosi a Sarff- stai bene?
Sarff nascose il pugnale e sorrise- si
Lisette tirò un sospiro di sollievo- menomale ti abbiamo insegnato a tenere una nota abbastanza alta da rompere il vetro o non ti avrei sentito…ti riporto in superficie…qui non è sicuro purtroppo
Sarff annuì lasciandosi prendere dalla sirena e chiudendo gli occhi.
Il pipistrello si girò per guardarsi intorno quando penso di averle seminate. Perché si sentiva osservato ora?





Capitolo 9: Make a choice

Capitolo 9: Make a choice

Steph si svegliò piano- tocca a me fare la guardia Leila
Leila le sorrise- grazie
Steph prese in mano il fucile e si sedette accanto a Leila che si coricò sul letto improvvisato di foglie.
Le due si erano accampate in una grotta per la notte. Faceva freddo ma non potevano rischiare di venir notate per un fuoco quindi dovevano sopportare il freddo per quella sera. Passarono la notte a fare a turni di guardia e la mattina andarono a caccia per procurarsi da mangiare.
-Sembra essere diventato un survival ora- disse Steph mentre il fuoco cuoceva piano la sottospecie di coniglio che avevano cacciato, insieme a quello c’era qualcosa che ricordava un tacchino ma non erano sicure di cosa fosse visto che aveva delle corna.
Leila annuì- meglio che un death game almeno
-Da dove iniziamo? –chiese Steph
-Ci servono provviste, armi e vestiti più pesanti- disse Leila
Steph annuì- derubiamo quale dei due gruppi?
-Non conosco i ribelli ma conosco la base della setta abbastanza bene e credo possiamo rubare da loro facilmente- disse Leila
-In caso facciamo Plan B –disse Steph con un sorriso
Le due sorrisero e insieme dissero- Bloodbath
-Dove ero io non ci sono le armi divertenti- disse Leila
-Beh le armi da fuoco le possiamo recuperare dalla base dei ribelli- disse Steph
-Ne derubiamo una o due? –chiese Leila prima di rispondere in coro con Steph un- due
-Chi prendiamo prima? –chiese Steph
Leila sorrise- i figli di puttana che ci hanno cercato di raggirare
Steph sorrise- come sempre siamo coordinate
Leila sorrise- bene…la mappa la riesci a ricordare?
Steph prese un bastone e iniziò a disegnare sul terreno. Leila si spostò disegnandone una della zona con la setta.
Le due si guardarono e sorrisero.
***
-Le avete trovate? –chiese Raven a uno dei suoi uomini
-No boss, sono sparite
-Sono sull’isola, non possono andarsene! –disse Tyger
-Cercate meglio- disse Raven
-Se non le portiamo all’altare inizieremo a invecchiare- disse Tyger
-Tranquillo- disse Raven- sono solo donne, non possono nascondersi per sempre
****
Steph guardò Leila nascondere l’ennesimo cadavere e raggiungerla per prendere le ultime cose.
-Non è mai brutto vederti ricoperta di sangue –rise piano
Leila ridacchiò- sono bella da morire…
Steph ridacchiò piano e le passò una spada- un nuovo taglierino cara
-Grazie- sorrise Leila- la lama del coltello è inutilizzabile ormai…
-Ho trovato i nostri bagagli –disse Steph
-Perfetto- disse Leila- cambiamoci con la divisa da combattimento
-Sapevo che portarle era una buona idea- sorrise Steph
-E dopo che abbiamo ripulito qui andremo a far fuori la base dei ribelli –disse Leila
-Sai pensavo che quel Raven sarebbe stato carino come cognato e quel Tyger come marito ma dopo quel che hanno provato a fare…- disse Steph- penso che sarò molto più felice nel vederli morti e sepolti
Leila sorrise- siamo in due sorellona. Siamo in due.



Capitolo 28: What will the future be like

Capitolo 28: What will the future be like

Aaron guardò il piano di titoli che avevano chiesto di preparare. Titoli come “Madre del Re dei Demoni” o “Padre del Re dei Demoni” era facile da capire a cosa si riferissero ma avevano una funzione particolare: questi titoli erano per chi era considerato genitore dal ragazzo. Perché ciò? Era semplice. In futuro il titolo di Demon King non sarebbe stato ereditario.
Non essendo ereditario molti sarebbero nati dal popolo o peggio da situazioni di odio o abuso. L’ultima cosa che Aaron voleva era genitori che dopo anni che avevano abusato dei figli venissero a reclamare un titolo che lui stava dando a Shine e a Dark.
Il re dei demoni sarebbe nato solo dai demoni. Quello era per sicurezza e per dare una base stabile al futuro sovrano in una razza e regno che conosceva. Il re precedente aveva anche l’abilità di localizzare il re futuro quando sarebbe stato momento di cambiare la corona così da poterlo addestrare prima di passargliela.
Tuttavia era certo che in futuro sarebbe stato cambiato in modo che anche altre razze potessero avere il titolo.
Il titolo Demon Queen non sarebbe più esistito però.
Aaron voleva che il titolo Demon King fosse ereditario per ambedue i sessi e quello di chiunque si sarebbe sposato il Demon King sarebbe diventato il “King Lover”. La sua Crystal sarebbe stata l’unica “Demon Queen” esistente.
Aveva anche ricevuto notizie sul titolo di “Hero”.
Il “Hero” sarebbe stato un umano, maschio o femmina che fosse, con abilità pari a quelle del Demon King e il destino di cambiare il mondo.
Accanto all’Hero sarebbero arrivati dei compagni da lui scelti che avrebbero ottenuto un oggetto per supportarlo. Per ora sapeva di cinque probabili ma potevano diminuire o aumentare a seconda di cosa avrebbero deciso gli dei.
Aveva la sensazione però che non sempre sarebbe finita bene…
L’eroe non poteva essere trovato dal Demon King e l’eroe precedente sarebbe morto prima che il nuovo nascesse. Non era un mistero che anche millenni potevano passare tra un eroe e l’altro secondo il nuovo sistema.
Se qualcuno avesse provato ad uccidere l’Hero per prendergli il titolo avrebbe avuto poca fortuna. Il titolo era destinato a determinati soggetti. Morto un eroe, se serviva ancora in quel periodo, si sarebbe presentato il nuovo nove mesi dopo, nato da un’altra donna e in una nuova famiglia.
In breve uccidere per ottenere il titolo era inutile.
La sensazione che però questo sarebbe successo lo stesso era però presente nella mente di Aaron.
Il Demon King era un titolo che veniva subito trovato e avrebbero portato al sicuro il futuro sovrano, bloccando influenze esterne e se tutto andava bene il nuovo Demon King sarebbe stato corretto. L’Hero era solo.
La cosa non gli piaceva ma cosa poteva farci?
Questa era sicuramente vendetta da parte degli dei sui secoli in cui erano stati sostituiti dagli eroi.
Poteva solo sperare che in futuro tutto migliorasse.
Il titolo di Hero sarebbe apparso randomicamente, ma non sarebbe apparso su bambini troppo piccoli. Avrebbero anche avuto un potere per evitare di venire manipolati ma…
La sensazione che tutto sarebbe andato storto rimaneva.
Prese un libro in pelle e prese una delle penne e osservò le pagine.
-Perché no…
Ruotò la penna e iniziò a scrivere.
-Io sono Aaron Shin Blackgunn, primo Demon King ufficiale della storia di questo mondo e colui che ha assistito alla nascita del sistema che seguirà generazioni su generazioni…
Passò il resto della giornata e della settimana dopo a scrivere su vari libri la sua storia per passarla di generazione in generazione e incantò i libri per evitare che qualcuno li distruggesse, modificasse o perdesse. I libri sarebbero apparsi al nuovo re per informarlo delle cose e sarebbero poi tornati in un luogo sicuro finché il re non avesse avuto bisogno di un ripasso di ciò che era accaduto nel passato.
-Aaron? –chiese Crystal entrando- tutto bene?
Aaron le sorrise avvicinandola di più a sé –sono solo preoccupato per i futuri sovrani…questo sarà il loro regno e ciò che farò sarà ciò che lascerò a loro in futuro…
Lei gli sorrise- possiamo solo fare il nostro presente Aaron, il loro futuro è nelle loro mani…vuoi che scriva un libro sul mio punto di vista? -chiese poi notando il suo
Aaron le sorrise- penso sarebbe un’ottima idea amore
-Non scordarti che ancora non abbiamo finito il nostro lavoro, hai due eroi del tuo gruppo da uccidere e tre del gruppo di tuo padre prima di sterminare la famiglia reale umana- disse Crystal facendolo alzare- andiamo a cenare su, i bambini ci aspettano
Aaron annuì seguendola piano. Avrebbe fatto ciò che poteva per dare il migliore degli esempi per i futuri sovrani perché sapeva che da lui sarebbero seguiti millenni e millenni di sovrani e nelle sue mani vi era l’inizio di tutto. Doveva pur dar loro un ottimo inizio no?


Capitolo 8: Bad Day man?

Capitolo 8: Bad Day man?

-Posso cacciare da sola- disse Steph prendendo il fucile
-Ma è pericoloso, cosa succederebbe se tu venissi catturata? –chiese Tyger- vengo con te
Steph gli puntò un pugnale al collo-  non ci provare o ti sgozzo
-Siamo solo preoccupati per te- disse Raven
Steph sorrise- me la cavo da sola. Sarò di ritorno tra un paio di ore…se qualcuno mi segue lo ammazzo sia chiaro
I due alzarono le mani e la lasciarono uscire.
-Raven? –chiese Tyger
-Manda qualcuno a seguirla- disse Raven- non possiamo perderla.
Tyger annuì rientrando subito nella base.
****
Steph si accorse quasi subito che era seguita da qualcuno e provò a seminarlo il prima possibile. Qualcuno afferrò il suo braccio e la tirò di lato, tappandole la bocca e bloccandola dal muoversi.
I cinque che la seguivano superarono il punto e continuarono a correre per inseguirla.
Steph si provò a liberare ma la persona che la teneva ferma non le lasciò modo di liberarsi
-Shh…sono io
***
-L’abbiamo persa –mormorò uno degli uomini che stavano seguendo Stephanie
-Due di voi tornino alla base e informino il capo. Gli altri cerchino la ragazza, dobbiamo trovarla- disse un uomo
Gli altri annuirono separandosi mentre due paia di occhi li osservavano.
-Non capisco perché l’abbiano fatta uscire- mormorò uno dei presenti
-Perché se lei fosse rinchiusa non potremmo farle andare una contro l’altra
-Ma a che ci servono entrambe? –chiese quello
L’uomo sbuffò- possibile che non ascolti durante le lezioni di storia? La dea deve essere uccisa dalla crudele cattiva e insieme le due devono essere bruciate sull’altare per assicurarci un altro millennio di vita.
-Non bastano i sacrifici? –chiese l’uomo
Lui scosse la testa- ogni millennio smettono di funzionare pare o almeno così dice il sacerdote. Muoviamoci su. Dobbiamo aiutare il capo a raggirare la mora
****
Leila guardò Stephanie- come pensavamo
Steph annuì- quei fottuti gemelli…
Leila annuì- ho trovato questo
Steph guardò il libro che la gemella aveva in mano- è il rito?
Leila annuì- da ciò che ho capito devono farci litigare al punto che noi vorremmo ucciderci a vicenda, il resto è un lungo dialogo di come questo salverà le vite di tutti e cazzate da setta varie
Steph guardò un paio di pagine e fece una smorfia- cosa facciamo?
-Piano venticinque Alpha- disse Leila- che ne dici?
Steph ci pensò un secondo e sorrise- che come sempre pensiamo le stesse cose…
Si sentirono dei rumori e le gemelle si guardarono tirando fuori i coltelli.
Sarebbero andate via dall’isola a qualsiasi costo, anche se avessero dovuto uccidere ogni singolo essere vivente in quella dannata isola per andarsene.
Nemmeno a dirlo, Stephanie non venne trovata ma i cadaveri di quelli che la cercavano furono trovati decapitati nel luogo in cui l’avevano persa. Quello fu l’inizio della caccia alle gemelle.




I hate it here

I hate it here Trama: Quando l’angelo posto a controllare chi entra nel paradiso ha una personale vendetta contro il paradiso, non potevi as...