Capitolo 27: Do what I want

-Credo prenderò una pausa di due mesi in futuro –disse Léonie tranquilla

Veronique annuì- certo non sarà un problema ma perché?

Léonie aveva ormai fatto diciotto anni da qualche mese e la sua vita era finalmente tornata a una calma che le permetteva ora di fare un paio di piani per il futuro e permetteva ad altri di provare ad approcciare un rapporto romantico con lei per future nozze e famiglia felice insieme.

In quel momento stava per uscire dal castello di Veronique, aveva controllato le condizioni dei principi e della donna come faceva sempre ogni tot di settimane, e stava per tornare a casa sua.

Questo voleva dire che tutti erano concentrati ad ascoltare cosa stava per dire

-Oh…perché probabilmente sarà troppo stanca per fare il mio lavoro e potrei andare in travaglio quindi sarebbe problematico continuare- disse Léonie tranquillamente

Veronique annuì finché non si blocco ripensando a cosa Léonie aveva detto- aspetta cosa?!

-Sono incinta- disse Léonie tranquilla

-C…congratulazioni…- disse Veronique di istinto lasciandola uscire visto che era di fretta e girandosi verso il figlio- Alaric!

-Non…sono io il padre…- disse lui subito

-Come può essere?! –chiese Veronique- sei stato per mesi con lei nei campi di battaglia e nemmeno una dannata mossa riesci a fare!?

-Io…- Alaric non sapeva come rispondere

-Come diavolo ha fatto a sfuggirci questo bastardo!? –chiese invece Carter furioso- ho il controllo sulla lista di ogni singolo essere vivente con capacità di mettere incinta Léonie da quando l’abbiamo conosciuta a ora…chi diavolo è il tipo per sfuggire alle mie spie!?

Intanto nella casa dell’Arciducato…

-Sei…- iniziò il padre di Léonie

-Sono incinta- rispose Léonie

-…

La madre di Léonie sembrò quasi pronta a svenire ma si contenne. Un figlio…

Chi diavolo era il padre?!

La famiglia di Léonie era al corrente del desiderio di Veronique di renderla sua nuora.

Ovviamente erano felici per la cosa e volevano che la figlia fosse felice con qualcuno che l’avrebbe trattata bene e dato una posizione migliore di potere…

Chi diavolo era riuscito a sfuggire alle grinfie di Veronique e mettere incinta la figlia!?

-Chi è il padre? –chiese Adrien diretto

-Importa? –chiese Léonie

-Si!

Lei sorrise- qualcuno che non mi farà male e non farà male al bambino, qualcuno che mi protegge dall’ombra e sta complottando su come uccidere il secondo principe e levarlo dalle scatole

-Già mi piace…- disse il padre di lei- no aspetta, ha messo incinta la mia bambina e non si fa nemmeno vedere?! Chi è questo dannato farabutto!?

-Non lo dico- replicò Léonie- che vi piaccia o meno, la risposta non cambierà

-Lé…- disse Adrien

-Inoltre ho intenzione di tenere il bambino –disse Léonie- vi sto solo informando che avrò un figlio

I genitori si guardarono preoccupati e poi sospirarono. La figlia era proprio testarda delle volte…

La madre sorrise- beh allora ci dovremo preparare per il futuro nato…avete già dei nomi in mente?

Léonie annuì- ma li lascerò fino a quando non sapremo il sesso…

Dopotutto nella sua ultima vita non era arrivata a saperlo il sesso, era solo dopo che aveva scoperto che era probabilmente un maschietto quello che doveva avere.

La donna annuì sorridendo- ah avremo un’altra piccola peste per casa!

-Il cognome? –chiese il padre

-Il mio –replicò Léonie- dopotutto il padre non ha un cognome nobile e preferisce che nostro figlio sia più protetto anche se solo per il cognome

L’uomo annuì- almeno è intelligente il ragazzo…

Adrien la guardò- sei sicura che…

-Avere questo bambino è ciò che voglio. Non preoccuparti- gli sorrise Léonie.

Come poteva non volerlo? Finalmente avrebbe potuto fare ciò che voleva, crearsi una vita come voleva senza dover temere di morire ogni singolo giorno.

Aveva passato tutto il tempo da quando era tornata a lottare a quel momento a lavorare. Clinica, pazienti, nuovi prodotti, esperimenti, visite, guerra, battaglia, pazienti, clinica, guerra, trattative di pace, problemi…era un orrido periodo di stress che le aveva dato dai suoi quattordici anni ai suoi diciotto zero tempo libero.

Ora che poteva, avrebbe avuto quel figlio e non vedeva l’ora di incontrare il loro piccolo tesoro…

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