WitchandAngel : Capitolo 9: When I was young...

Capitolo 9: When I was young...


Capitolo 9: When I was young…

 Quando incontrai il re ero già in accademia e avevo tredici anni. La primissima volta che lo vidi fu il giorno in cui una mia buona amica, la mia migliore amica anzi, mi disse che il suo fiancé aveva finalmente detto di sì a una data.
Al tempo non me ne poteva importare di meno dell’idea di innamorarmi, amavo solo le mie ricerche e il mio lavoro, non ero interessata al trovare marito e non volevo essere solo “moglie di”.
Il primissimo incontro con Ethan fu qualcosa di unico. Ero seduta sotto un albero a finire un libro quando mi avvicinò con un pessimo tentativo di sembrare attraente e misterioso. Quando poi suggerì che poteva difendermi e mi offrì una mano lo scaraventai indietro con il mio elemento di aria. Lui si rialzò dopo essere scoppiato a ridere e mi iniziò a perseguitare. Scoprimmo con il tempo insieme il fuoco.
-Sai vorrei essere un libro Lilian- disse una volta lui
-E perché mai? –chiesi io
-Perché almeno avrei i tuoi occhi su di me almeno per una volta- rispose lui sorridendomi
Per due settimane lui era solo “Ethan” per me, non avevo mai visto il re e scoprii che lui era il re all’inizio della terza dopo averlo nuovamente steso, quando il direttore mi informò della sua identità. Ero furiosa quando lo scoprii perché pensavo mi avesse ingannata per il tempo in cui avevamo effettivamente parlato di noi. Ma la rabbia smise presto, Ethan era diventato un momento della mia giornata che io amavo e volevo vedere spesso. Finii anche con il parlarne alla mia migliore amica via lettera, celando chi fosse il mio amato, ero innamorata. Io. Tra tutte le persone al mondo io…ero innamorata del suo fiancé.
Non scoprii che era promesso fino a una sera del terzo mese e a quel punto ero già persa per lui. Avrei voluto la lasciasse? Sì…ma poi scoprii chi era la sua fiancé e il cuore mi si spezzò…
-Lilian! –urlò la mia migliore amica saltandomi al collo- voglio presentarti il mio fiancé!
-Oh, è qui? –chiesi io allegra
-Non volevo tenertelo nascosto ma…Lilian ti presento il re Ethan, il mio futuro marito! –sorrise lei allegra
-È un…piacere sire- mi forzai di dire ma in quel momento potevo sentire il mio cuore rompersi.
Non ero la sola triste e delusa quel giorno, l’intera Accademia conosceva noi due e molti dicevano che eravamo la coppia ideale, quel giorno spezzò il mio cuore e mandò in bestia i miei colleghi che erano la mia famiglia, ero a pezzi.
L’aiutai con i preparativi, l’aiutai con le prove dell’abito, l’aiutai con tutto…e con ogni giorno mi sentivo morire dentro sempre di più. Ethan sapeva che ero la migliore amica della sua fiancé, quando si accorse di essere innamorato di me ebbe paura di dirlo e quando l’ho scoperto era troppo tardi.
Feci una cosa orribile che tuttora mi perseguita…
Avevo speso quasi un anno con Ethan quando decisi di farlo…
Dormii con lui, più di una volta. Lasciai che lui prendesse la mia verginità e non potevo fregarmene meno della cosa. Non mi interessava che mancasse un mese alle nozze, non volevo perderlo senza…
Mi sentii una stronza immensa, lo amavo ma era di un’altra e anche se io lo volevo e lui voleva lasciarla per me…non ebbi la forza di farlo, non volevo spezzare il cuore della mia amica…
Il giorno prima delle nozze ero a palazzo con lei e credo di aver ricevuto il colpo finale quel giorno.
-Sai Ethan è davvero carino
-Già- avevo risposto io mentre la osservavo spazzolarsi i capelli
-Ma la sua guardia mi piace di più- aveva detto lei
-C…cosa? Lo sposerai domani- le avevo detto io- e…
Lei mi sorrise- è un matrimonio politico, non di amore Lilian, come se qualcuno potesse amare un uomo del genere
-V…vorresti dire che se lui avesse detto no alle nozze…- iniziai io sull’orlo del pianto
-Ah sarei stata felice guarda, ma che si può fare –sorrideva lei nello specchio- dovrò solo fingermi felice e sarò regina, tanto non cambierà il fatto che avrò i miei sfoghi…hey potremmo andare insieme a caccia di partner!
-Lo…tradirai!? –chiesi io ancora più disperata
-Ovvio, perché dovrei amare qualcuno come lui? –chiese lei guardandomi- stai…bene? Sei pallida
-Credo di…andrò a letto prima…scusami non…- non finii la frase che corsi fuori. Ero distrutta.
Il giorno delle loro nozze non fui presente, inventai un convegno di emergenza e tornai all’accademia. Quando i miei colleghi, che mi avevano cresciuto come una sorellina, mi videro capirono che qualcosa era andato male. Piansi. Piansi tutto il giorno. Ethan era l’uomo che amavo, che mi aveva aiutato con la mia famiglia di sangue, che aveva sempre sorretto il mio parere…era il mio primo amore…pensavo che lasciarlo andare con lei fosse la migliore idea, che ero una stronza al solo pensiero di volere essere sua…invece lei non lo voleva…non ha mai voluto Ethan…
Ai miei quindici anni, ovvero due mesi dopo le loro nozze, tagliai ogni relazione dalla mia vita. Mi spinsi così tanto nel lavoro che credo di aver spaventato a morte i miei colleghi e il direttore, ero taciturna, mangiavo poco, mi chiudevo per giorni nel mio studio senza dormire o contatto umano, mi dovevano forzare a mangiare…credo di aver anche pensato che il mondo sarebbe stato meglio senza di me…
Ethan mi scriveva, mi diceva come i suoi figli odiassero la seconda moglie, come io gli mancassi…non risposi mai…che dovevo dire? Erano sposati! E le lettere in cui lui ammetteva l’infedeltà di lei o le sue in cui raccontava ciò che faceva con quella guardia…il mio cuore si spezzava sempre di più.
Il direttore è un uomo che io posso chiamare padre per quanto mi è vicino, lui mi tirò fuori da quel periodo a forza. Chiuse le comunicazioni tra me e loro, bloccò ogni visita del re e della nuova regina, mi diede il tempo di ritornare a com’ero prima. Ma non era la stessa cosa. L’amore non si dimentica in una notte, specie uno come il nostro.
Sei mesi dopo i miei quindici anni arrivò una notizia.
La regina era morta.
Le sue scappatelle notturne le avevano dato come regalo una malattia che la uccise in pochi giorni, per fortuna di Ethan e dei ragazzi, lei era lontana dal castello al tempo. La notizia dell’infedeltà della regina distrusse la famiglia di lei, ma il re sembrava impassibile come sempre. Ricercò contatto con me ma…non era il caso.
Non posso non chiedermi cosa sarebbe successo se fossi stata egoista. Se avessi chiesto di lasciarla per me.
Sarei stata sua moglie? Sarebbe stato felice con me? Sarei piaciuta ai ragazzi? Saremmo stati una famiglia felice?
È un po’ tardi per pensarci ora vero?


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