Capitolo 30: I’m your angel now
Quel giorno passò alla storia come la prova assoluta che
Alexandra non sarebbe mai crollata.
Seguendo la tradizione si mise in piedi al centro del palco.
Ace dovette fare ricorso a ogni singola briciola di volontà
che aveva nel corpo per non entrare in azione.
Nightmare e Freddy erano sul punto di assassinare ogni
essere vivente in quel regno.
Sarebbe stato un massacro se Alexandra fosse anche solo
stata ferita da una delle frecce.
Nessuno avrebbe toccato la loro imperatrice.
-Pronta peccatrice? –chiese il sacerdote
Alexandra mantenne lo sguardo feroce che sempre la
caratterizzava e sorrise in una maniera che inquietò gli arcieri e chi era
contro di lei- non avete idea di chi vi siete messi contro…è una promessa. Se io
uscirò viva…il vostro “impero” verrà raso al suolo
-Sparate! –disse il sacerdote
Alexandra chiuse gli occhi piano mentre una nuvola di frecce
si lanciava contro di lei.
- “Obey” –disse in un tono così basso che nessuno eccetto
lei poteva sentirla
Quando la nube di polvere fu tutto ciò che si poteva vedere
il sacerdote rise.
-Un’altra folle peccatrice morta!
Ace posò la mano sulla pistola mentre Freddy e Nightmare avevano
già tirato fuori le loro lame
-Oh my-my –si sentì una voce dalla nube- per essere un uomo
di “perdono” e favorevole agli dei la tua compassione non sembra esistere…
La nube si dilatò con calma mostrando che le frecce erano
tutte atterrate intorno ad Alexandra, lasciandole un cerchio vuoto intorno di
almeno mezzo metro. La regina si coprì la bocca sbadigliando- tutto qui ciò che
sai fare?
-Solo…fortuna- disse il sacerdote- sparate!
-Ma signore…
-Sparate! –disse lui di nuovo
Alexandra ruotò gli occhi e ripeté l’ordine. Di nuovo
nemmeno una singola freccia l’aveva sfiorata- abbiamo finito? Ho di meglio da
fare che giocare con voi.
I nemici si inginocchiarono subito
Il sacerdote la guardò con odio- strega! Non è possibile!
Alexandra gli sorrise- eppure sono ancora qui…
Scese le scale peccando di distrazione, non pensava il
sacerdote avrebbe fatto un’altra mossa. Non aveva più soldati disposti a
colpirla infondo.
Peccato che lui decise di colpirla comunque prendendo l’arco
di uno dei soldati e sparandole una freccia quando lei fu vicina al raggiungere
Ace.
Non aveva tempo per dirlo l’incantesimo.
Non le servì.
La freccia si bloccò a mezz’aria senza che lei avesse fatto
nulla. Girò su se stessa e volò verso il sacerdote colpendolo al cuore e
cominciando a entrare ed uscire da ogni parte del suo corpo finché non si
ruppe. Il cadavere del sacerdote era stato massacrato e Alexandra stessa pareva
sconvolta dalla cosa.
Ace le fu subito vicino e lei si ricompose subito- sono io
il vostro angelo ora- disse diretta al popolo nemico- e come ho promesso, gli
dei sceglieranno che punizione darvi per i peccati da voi commessi.
Ace la notò leggermente tremare e si sbrigò ad accompagnarla
alla nave.
***
-Era la tua magia? –chiese lui dandole una tazza di
cioccolata calda
Lei si bloccò- i primi attacchi si…non ho bloccato io la
freccia del sacerdote
Nightmare e Freddy si guardarono- e chi allora?
Lei sfiorò di istinto il suo ventre- se io fossi incinta…
-Il bambino ha ereditato i poteri da entrambi i lati…- disse
Ace
-D…dobbiamo tornare a casa…voglio controllare se o meno sono
incinta- disse lei- Nightmare, Freddy potreste…
Loro annuirono uscendo.
Ace la guardò- pensi…
Lei lo guardò e scosse la testa- non lo so…ma io non ho
poteri che si attivano da soli Ace…
-Potrei…diventare padre? –chiese lui
Lei annuì sfiorando l’anello- come…ti senti a riguardo?
Lui sorrise- felice ovviamente. Sai che voglio figli…e tu?
Lei sorrise- voglio…poter stringere mio figlio…voglio
muovermi più velocemente con le conquiste così potremo crescere nostro figlio o
nostra figlia senza paura di un regno nemico.
Lui annuì sedendosi al suo fianco e baciandole il collo- ti
amo lo sai vero?
Lei annuì baciandolo e poi si separò di colpo- oh dei…
-Cosa? –chiese lui
-Tua madre- disse lei
Lui la guardò- mia madre?
-L’anello –rispose lei guardandolo- ha messo un incantesimo
di fertilità sull’anello
Lui guardò l’anello- quella strega…
Lei ridacchiò per poi scoppiare a ridere sul suo petto e
accoccolarsi a lui- un figlio…
Lui sorrise- nostro figlio
Lei annuì- nostro figlio
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