Capitolo 10: The First mission
-Questi sono i disegni- disse Logan dando a Saph il suo pad.
-Le storie? –chiese lei
-Comincio con il dire che io rimarrò voce narrante e mi
disegnerò raramente, così che rimanga vago se siamo o meno sette- disse lui
sedendosi al suo fianco
Lei annuì- ottima idea
-Dunque comincio con te Will- disse Logan- poi passa a te
Ethan, poi Kat, poi Chris e poi te Hunter. L’ultimo perché ho intenzione di
fare nascere la ship e devo darvi importanza.
Lui annuì guardando lo schermo proiettare le immagini.
***
Nei disegni si vide un ragazzo che giocava con il cellulare
vicino alla porta dell’uscita di emergenza di un edificio. Un’ombra si
avvicinava piano e lui la guardava confuso. La figura gli dava un biglietto e
diceva qualcosa, o almeno si vedevano le labbra muoversi ma non vi erano bolle
di dialogo tra i due. Nel quadrato veniva intanto narrata la storia.
“Vi sono storie che iniziano per caso e altre per destino. Questa
è iniziata per bisogno”
Will prendeva il biglietto
“Non tutti avrebbero accettato”
Lui si mise il biglietto in tasca.
“Ma noi avevamo buoni motivi per farlo”
Il pannello successivo mostrava un quarterback seduto sulla
panchina con la testa piegata.
“Non eravamo liberi di essere chi siamo”
La figura si avvicinò dandogli il biglietto.
“Ma ci è stata donata la possibilità di esserlo”
Ethan prendeva il biglietto.
Il pannello successivo mostrava Kat correre via da una casa.
“Non sempre eravamo soli. In molti scappavano dai propri
demoni o persone che volevano ferirci”
Kat si fermò poggiandosi a un muretto e la figura appariva
dandole il biglietto.
“Ci è stato dato il modo di combattere”
Chris era seduta su una panchina al parco.
“Avevamo bisogno di aiuto”
La figura le diede il biglietto e Chris la guardò alzando lo
sguardo.
“E lei ha risposto al nostro richiamo”
Hunter stava coricato su un prato quando la figura apparse
offrendogli una mano.
“E ci ha dato ciò che non potevamo mai avere senza di lei”.
Il pannello successivo mostrava sei paia di scarpe avanzare
verso una saracinesca di un garage.
La saracinesca si alzò piano rimuovendo il blocco visivo che
mostrò la figura coperta dal mantello seduta su un tavolino e sei ombre davanti
a lei.
“Ed è ora di mostrare cosa siamo capaci di fare”
****
-Allora? –chiese Logan
Saph sorrise- sono fantastici
-Non sono così sexy- disse Ethan con un sorriso
-Sono davvero decenti? –chiese Logan
I ragazzi annuirono- più che decenti.
Saph sorrise alzandosi e prendendo il controllo dello
schermo- ok…ripassiamo il piano un’ultima volta e poi tutti a letto…domani è il
grande giorno.
I ragazzi annuirono guardando i grafici e ascoltandola
parlare mentre Logan faceva note e schizzi di come sistemare il fumetto. Il giorno
dopo sarebbe stato l’inizio di tutto.
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