Capitolo 16: I’m
not a doll!
Entro velocemente nel suo ufficio e mi muovo alla sua
scrivania e inizio a far foto di ogni documento che trovo.
Sarebbe più veloce rubarli ma non posso rischiare di venir
scoperta.
Mi sbrigo a copiare tutto e pianto i microfoni e le cimici
nella stanza.
Guardo la cassaforte…uhm…
La apro in fretta, wow…non si è accorto dei furti o non ha
cambiato la password per farmi un piacere?
Lo sapevo altri cavolo di documenti…questi sono
fascicoli…sono troppi non posso fotografarli tutti in tempo e…
Sento dei passi.
Non ho scelta. Infilo nello zaino tutti i documenti che devo
ancora copiare e chiudo la cassaforte.
Faccio una rincorsa e salto fino alla parete, apro in fretta
il condotto di ventilazione e mi ci infilo, chiudendolo dietro di me
Pianto una delle micro-telecamere nel condotto che punta
alla scrivania dell’ufficio e mi sbrigo a muovermi tra i condotti.
***
-Devo ammettere che tua figlia ha riflessi eccelsi- mormorò
Josh
-Mi chiedo come io abbia fatto a beccarla- ammise Damon
-Beh la tua password è il suo nome- rispose Josh- sarà stata
sotto shock per la cosa e tu hai avuto buon tempismo
Lui annuì- è così simile a mia moglie…
-Damon lei ha diciotto anni e tua moglie è morta vent’anni
fa- rispose Josh
-Non è sicura dell’età –rispose Damon- e non fu mai trovato
il bambino…
Josh chiuse gli occhi- non farti castelli di aria…Dahlias
merita di essere amata per chi è e non per un tuo desiderio
Lui sospirò- lo so…ma non riesco a non sperarlo
-Che cazzo…- mormorò Josh guardando lo schermo
***
Mi lascio cadere in uno dei corridoi e sento dei passi.
Mi affretto a scassinare una delle porte e mi infilo dentro.
Una stanza piena di bambole di ogni misura mi accoglie…
Mi affretto a chiudere la porta a chiave com’era
Questa stanza mi inquieterebbe…ma ho visto di peggio.
Sento qualcuno avvicinarsi alla porta
-Ho una nuova tiara per la mia Elis! –dice la voce del boss
Oh ma che…
Mi siedo tra due bambole in fondo alla sala e resto
immobile.
Il boss entra con una guardia e si dirigono verso una
bambola bionda
-No…come ho potuto scordare di portarle una collana nuova!
–dice lui- resta qui fuori, vado a prenderla di corsa
Guardo il boss uscire e la guardia osserva la stanza-
inquietanti bambole
La sua luce viene puntata verso di me e io sposto la testa
per guardarlo cosa che lo fa urlare e correre fuori
-Ragazze è stato un piacere, ma devo tornare a casa- dico io
aprendo la finestra e saltando di nuovo sul filo con il mio bottino. In pochi
minuti sono di nuovo con gli uomini di mio padre e in viaggio verso casa.
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