WitchandAngel : Capitolo 31: Mercy is not in my vocabulary

Capitolo 31: Mercy is not in my vocabulary




Capitolo 31: Mercy is not in my vocabulary

 Alexandra mantenne la sua parola nel momento prima che partisse per tornare nel suo regno.
Non fu un incantesimo.
Fu un semplice ordine.
Charlotte aveva creato il veleno che Nightmare e i suoi usarono negli acquedotti del regno.
Fu una strage.
Il veleno sarebbe sparito e avrebbe smesso di essere un pericolo nel giro di quarantotto ore, non era letale per i bambini o per gli animali, per gli adulti…beh alcuni sarebbero sopravvissuti con problemi altri no.
Quando Nightmare tornò e partirono, più di metà del regno era già avvelenato e in procinto di morire.
All’arrivo della nave il regno avrebbe perso più dell’85% della propria popolazione e alla fine un misero 5% sarebbe rimasto in vita.
L’impero era stato ufficialmente conquistato da Alexandra.
Dopo un paio di settimane avrebbe mandato dei mercenari di Nightmare con i suoi soldati e altri ufficiali per ricostruire l’impero e ripulire gli eventuali problemi che potevano esserci.
La paura di andare contro Alexandra aumentò di parecchio quel giorno.
Un nuovo nome le venne dato “L’intoccabile imperatrice”.
La notizia della gravidanza venne detta a Charlotte, Mia, Jason, anche se lui capì solamente che avrebbe avuto un bambino da proteggere e non erano sicuri avesse capito davvero cosa stava succedendo, e pochi uomini e donne fidati.
Il castello era in procinto di prepararsi per i futuri arrivi.
Ma ad Alexandra non bastava ciò.
***
-Tutto bene? –chiese Alexandra guardando Ace
Lui sospirò- si…solo vorrei che questi dannati nobili sapessero che sono il tuo ragazzo e il padre di tuo figlio…
Lei lo guardò pensierosa e gli rubò un bacio- vedrò di fare qualcosa a riguardo allora
Lui sorrise- va bene anche così, sapevo che non potevo averti pubblicamente. Non preoccupartene.
Purtroppo per lui, Alexandra aveva altri piani.
***
-Qualcosa non va? –chiese Ace entrando nella sala del trono
Lei sorrise prendendogli la mano- mi hai chiesto una volta che vorresti che il mondo sapesse
Lui annuì- principessa cosa…
Lei gli fece segno di sedersi nel trono al suo fianco e fece segno a Nightmare di fare entrare i nobili, ufficiali, generali e chi era tra i più fidati di Alexandra.
Lo sguardo di loro andò subito a Ace seduto sul trono ma non osarono aprir bocca, Alexandra era più pericolosa di ciò che loro potevano affrontare.
-Vi ho riuniti qui per parlare pubblicamente delle centinaia di lettere che mi sono arrivate di proposte di nozze- disse lei facendo cenno a Charlotte di far cadere ai loro piedi le pergamene che velocemente ricoprirono interamente il pavimento e formarono una montagna abbastanza grossa.
-Ha deciso il futuro re? –chiese un nobile ancora fedele a David.
Alexandra lo fulminò con gli occhi ma fu Ace a parlare- come se questo regno necessitasse di tale ruolo.
-Abbiamo solo una regina- rispose lui
-NO- rispose Ace alzandosi- avete entrambi i sovrani nella figura di Alexandra. Lei è RE e REGINA. Se mai si sposasse il marito non avrà mai il comando
-Questo non è corretto! –disse un nobile fedele a Charles
Alexandra sorrise- oh? È perché mai? Sono io a potere. Io deciderò chi sarà o meno mio marito e deciderò se lui avrà un titolo o meno. Mio padre non diede mai potere a nessuna delle sue mogli. Non ho obblighi di dar la corona.
I nobili si zittirono.
-Per vostra informazione l’intero regno ci sta guardando. Così come altri. Voglio che la mia decisione si sappia- rispose lei
Ace guardò Charlotte che alzò le spalle. Nessuno di loro sapeva cosa intendesse fare Alexandra.
Alexandra fece sedere Ace e gli prese la mano- ho deciso di rifiutare CHIUNQUE si proponga per le nozze. Non ho assolutamente intenzione di sposare nessuno dei candidati e chiunque mi abbia mandato la richiesta.
-Ma il regno necessita un re e…- disse un nobile ma fu fermato dalla spada di Nightmare
-Non hai capito vero? Alexandra rimarrà sempre l’unica sovrana- disse l’assassino.
Alexandra sorrise- e non sposerò nessuno dei vostri figlioletti o voi. Non ho assolutamente intenzione di sposare un uomo che prenderà il MIO trono.
I nobili si guardarono confusi.
-Ma non solo ho intenzione di sposarmi. Ho anche già in mente chi sarà il padre di mio figlio- disse stringendo la mano di Ace che in quel momento capì- Ace Asher è il mio promesso sposo e padre del bambino che porto in grembo.
Qualcuno fece per protestare ma Jason alzò il machete facendolo tacere terrorizzato.
Alexandra sorrise- non avete scelta e chiunque proverà ad opporsi alla cosa verrà ucciso- il sorriso angelico e le intenzioni delle sue parole fecero raggelare chi avrebbe voluto ribellarsi- è tutto. Volevo solo fosse chiaro ciò.
-E…un secondo ma…- iniziò uno dei nobili ma un colpo di proiettile poco distante da lui lo fece zittire.
Ace lo guardò con ancora in mano la pistola e un sorriso gelido- sarò lieto di rifiutare i candidati. Mi servivano bersagli di allenamento.
-E prima che lo chiedete…se trovo anche una singola donna o uomo di qualsivoglia classe sociale o stato provarci con il mio futuro sposo…verrà decapitata- disse Alexandra
****
Alexandra si coricò tranquilla sul letto- che giornata…
Ace la guardava poggiato al muro
-Qualcosa non va? –chiese lei guardandolo
Lui sorrise e si avvicinò per darle un bacio- grazie
-Per? –chiese lei
Lui si sedette al suo fianco e la tirò vicina- per aver reso ufficiale che sei mia e io tuo.
-Ovviamente l’ho fatto- disse lei- non potevo certo lasciare che qualche sgualdrina ci provasse con te
Lui sorrise- come se i miei occhi vedranno mai qualcuno che non sei tu
Lei sorrise- ottimo. Meno morti da fare…non merito una ricompensa capitano?
Lui sorrise baciandola- si mia imperatrice
***
Quando al ballo della settimana dopo una donna nobile ci provò con Ace, mal celandosi agli occhi degli altri ci fu un singolo sparo alla spalla della giovane da parte di Ace stesso che poi disse solo un “E questa va alla ghigliottina”.
Nessuno avrebbe mai potuto avvicinarsi ad Ace o Alexandra con intenzioni di corte senza incontrare il proiettile della pistola dell’uomo o la spada della donna e chi era così folle da provarci…beh non è vissuto per raccontarlo.



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