Capitolo 40: I want you
-Damon dove sei? –chiamò un En di appena quindici anni- sul
serio siamo troppo vecchi per giocare a nascondino
-Allora vienimi a trovare! –rise il demone
Enjel ruotò gli occhi- perché devo sempre inseguirti…
-Perché mi ami e mi vuoi sempre con te? –propose Damon
ridendo
En gli saltò al collo buttandolo a terra- sicuro ma non mi
piace inseguirti, preferisco essere inseguito…
Damon sorrise baciandolo- non mi dispiace…che guardi?
En puntò un dito- è una caverna quella?
-Così sembra- disse Damon- vuoi andare lì?
-Perché quello sguardo perverso? –chiese En
-Perché saremo soli soletti in un luogo ristretto amore…-
rispose lui
-Magari dopo…- rispose lui entrando nella grotta
-Perché è sempre dopo…- sbuffò lui seguendolo
En sorrise prendendogli la mano e conducendolo nel fondo
della grotta- chissà magari troviamo un tesoro
Damon sorrise- io ho il mio tesoro
-Ah sì? –chiese En- non sapevo avessi un…
Damon lo baciò- tu sei il mio tesoro…
En arrossì spostando lo sguardo- e poi non sei romantico…
Sentirono un rumore e si girarono verso la fonte del rumore.
Damon prese la spada mentre En puntò la luce della sua magia
verso il rumore
Dall’ombra rotolò un uovo dorato che finì ai loro piedi.
-Un uovo di drago? –chiese En abbassandosi a raccoglierlo
Damon rimise la spada nel fodero e sfiorò il guscio- è
freddo…abbandonato
-Povero piccolo- mormorò En sfiorando la mano di Damon e il
guscio
In pochi secondi l’uovo iniziò a tremare facendo saltare
Damon per la sorpresa e dando problemi a En a tenerlo fermo.
-Che diamine… -cominciò Damon avvicinandosi di nuovo
Nelle braccia di En ora giaceva un cucciolotto di Drago
dagli occhi uno oro e l’altro argento con scaglie nere e alcune piccole parti
dorate.
-Oh miei dei che carino! –disse di istinto En stringendolo
Damon lo guardò- un drago del genere non l’ho mai visto…
Il draghetto guardò En e poi Damon e poi di nuovo En- Mama?
Damon trattenne una risata- oh sei la mamma…
Il draghetto si girò verso Damon- dada?
-E tu il papà, congratulazioni- rispose En coccolandosi il
piccoletto- Jayden è il suo nome
Damon guardò il guscio su cui era inciso- e Jayden sia…che
ne facciamo?
-Non vorrai abbandonare nostro figlio spero! –disse En
stringendo il piccolo
Damon ruotò gli occhi- andiamo a casa mammina, dobbiamo
trovare un luogo dove tenerlo…
-Sentito piccolino mamy e papy ti portano a casa! –disse allegro
En
Damon scosse la testa divertito- ti amo ma delle volte mi
chiedo se sei sano di mente
En sorrise baciandogli la guancia- io ti amo anche se so che
sei malato di mente sai?
***
Dove sei…ti prego piccolo vieni qui. Il guscio sembra rotto
da parecchio…forse da quando ho incontrato Damon?
-Jayden? –chiamo io- sono io la mamma…
Se qualcuno mi vede giuro…oh beh sono già un primo erede
donna…se mi danno per matta nessuno può dire che non se lo aspettavano
-Jayden! –urlo di nuovo- piccolo vieni da mamma!
Un draghetto riconosce il proprio genitore dall’energia del
suo spirito…non dovrebbe avere problemi a riconoscermi anche se sono donna ora…
-Jayden! –richiamo
Non dovrebbe essergli successo niente…vero?
Oh dei vi prego non ferite il mio piccolo
-Mama- sento io da dietro di me
Un draghetto nero con un occhio d’oro e l’altro d’argento mi
guarda- Mama?
Mi viene da piangere- Jayden…
Lui trotterella intorno a me aprendo le ali ogni tanto per
fare brevi salti- Mama!
All’improvviso mi salta in braccio- piccolo mio…
-Mama! –dice lui accoccolandosi e muovendo la coda felice. Le
corna di oro e la misura di coda e ali…- hai un anno e qualcosa…mi spiace,
avremmo dovuto venire prima a vederti…
Lui mi lecca la mano e si stringe a me- dada?
Sorrido piano- va bene…andiamo da papà
Lui mi guarda allegro stringendosi- dada!
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