Capitolo 73: Together
Qualcosa non va…
Sono giorni che sono in casa mia, nella mia camera ma…qualcosa
non va…
Benché provi a convincermi di lasciare stare questo dubbio…qualcosa
non va…
Non ho nemmeno il coraggio di guardarmi allo specchio e
vedere se sono davvero nel mio vecchio corpo…
Sfioro il volto dipinto di Aaron nel manuale dei professori
dell’Accademia…io ti ho incontrato vero?
Dove segnavo tutto prima? Dove…il diario…
Poso il libro e cerco sotto il mio letto. Se questo è un
mondo realizzato dalle mie speranze e i miei ricordi…allora…
“X-X-X
Papà e mamma hanno litigato ancora. Le urla si sentono
nonostante abbia il volume del gioco al massimo. Non riescono a stare nella
stessa stanza senza urlarsi contro cattiverie. Sento la porta venir sbattuta. Mamma
starà piangendo di nuovo…per piacere cambiate la mia vita”
“X-X-X
Altra lite. Papà non è ancora tornato a casa e mamma sembra
stia facendo dei bagagli. Non capisco che sta succedendo e nessuno dei due mi
sta dicendo nulla”
“X-X-X
Papà non tornerà più a casa. Stanno divorziando…è colpa mia?”
“X-X-X
Odio il tribunale. Odio la scuola. Odio gli ospedali. Non
voglio uscire. Sento i loro occhi di pietà. Non voglio uscire. Non voglio
uscire!”
“X-X-X
Mamma mi ha preso un nuovo gioco. Papà non ne sarà contento.
Ma papà non c’è. Non c’è mai. Non mi ha mandato gli auguri. Mamma lo chiamerà
di sicuro in giornata a ricordarglielo. Come fa a scordarsi di cose del genere
e dire che lui è presente?”
“X-X-X
Ho un nuovo gioco. Restart. I personaggi sono davvero ben
fatti. Sto finendo la route di Stephan, Annabelle è davvero cattiva, mi pare
strano però sembra fuori posto, quasi sia un falso personaggio per qualche
motivo. Le azioni con lei sono forzate, ma potrei errare. Domani farò quella di
Damon. Non mi stanno attirando molto a dirla tutta ma ormai che ho il gioco lo
finirò”
“X-X-X
L’ho trovato! Ho trovato un personaggio fantastico in
Restart! Stavo finendo la route di Vincent, ho finito già quella di Stephan,
Keith e Damon, e ho premuto per errore il tasto per iniziare di nuovo il gioco.
Per curiosità ho rifatto quel test di entrata in accademia e a mia sorpresa ho
preso il massimo, ancora devo capire come diavolo ho fatto ma dettagli, e l’ho
trovato! Dio se è bello quel professore. Si chiama Aaron Bloodsword. È un dio
in terra, non riesco a capire perché non abbiano messo la sua Route! Rigiocherò
ancora. Devo scoprire di più su di lui”
Poso il diario e guardo il gioco prima di alzarmi e andare
nello specchio del bagno di mia madre, dal mio lo specchio è sparito.
-Enjel è pronto! –urla mio padre
Abbiamo cenato da poco…
Apro la porta e entro nel bagno per vedere il mio riflesso. Occhi
verde-strega, capelli sul castano rossastro…i miei tratti sono strani, non
vedevo il mio volto da tanti anni ma lo ricordo bene, non è così…ma sono così
abituata all’immagine di Roze che…la memoria viene contratta da qualsiasi cosa
stia creando questo mondo…
Appena sfioro il viso esso torna quello che avevo da En…
Apro la porta e scendo le scale guardando i due a tavola. Sentirmi
di nuovo presa in giro…
La mia mano si stringe a pugno mentre li guardo- papà posso
farti una domanda? –chiedo io lontana dai due
-Certo amore- sorride lui
-Quando faccio gli anni? –chiedo io
-Il dieci aprile ovviamente cara- risponde lui
distrattamente- perché? Qualcosa che vuoi comprata?
Sento le lacrime di frustrazione scendere- mi spiace…
Loro mi guardano
-Ma questa non è la realtà- rispondo io afferrando un
coltello dal mobile e tenendolo tra me e loro
-En poggia il coltello –inizia mia madre
-En…- prova mio padre
-Quando faccio il compleanno? –chiedo ancora
-Il dieci aprile amore- risponde lui subito
Io scuoto la testa- è corretto
-Allora… -inizia lui
-Mio padre non ha mai ricordato una singola volta in tutta
la sua vita una data. Aveva pessima memoria in queste cose. Non avrebbe mai
saputo rispondere senza guardare mia madre e quando hanno divorziato era sempre
lei a ricordarglielo- dico io
Lui sembra bloccarsi- sarà…stato…un lapsus…
Io scuoto la testa- questa non è la realtà
-En non fare pazzie –dice mia madre
Guardo il coltello che ho in mano e l’anello datomi da Aaron
riappare alla mia mano sinistra. Sento qualcosa tra i capelli e quando porto la
mano a sfiorarli sento il fermacapelli che non ho smesso mai di indossare da
quando me lo ha dato. Una mia ciocca mi sfiora le spalle e la vedo, ramata…io
sono Roze…Enjel è morta quando l’incidente mi ha uccisa…questa non è la realtà…questa
è una stronzata…
-En posa il coltello possiamo migliorarlo…- prova mio “padre”
-possiamo alterare la realtà come tu vuoi
Io sorrido- mi spiace ma…ho un marito da cui tornare…e un re
dei demoni da uccidere.
Il coltello gira tra le mie mani e la lama viene puntata ora
contro di me. Non sento la lama quando mi pugnalo. Questa non è una realtà che
voglio ormai…in passato forse…ma non più
“Brava la mia bambina” sento qualcuno sussurrare “siamo
fieri di te”
Mamma…
***
Vedere Roze pugnalarsi tramite lo schermo mandò in bestia
Aaron, stava combattendo e perdendo, contro il re dei Demoni, da solo. Nei venti
minuti che Roze era stata messa fuori gioco gli altri erano stati o bloccati e
catturati o avevano finito le energie, Rhys era tra gli ultimi dei due gruppi. Gli
occhi rossi di Aaron divennero neri e tutti lo notarono. Problema era se poteva
combattere mentre era nella zona. Il re dei Demoni stava per colpirlo ma un
colpo di vento lo scaraventò lontano
-Roze! –chiamò Rhys- Aaron è nella zona
Lei annuì guardandolo e avvicinandosi a lui. Chiuse gli
occhi prendendogli la mano e quando li riaprì era nella zona
***
-Come diavolo funziona…- imprecò Aaron guardando l’apparecchiatura
Roze lo fece sedere- se fai così non aiuti- gli disse
prendendo il suo posto nella postazione al fianco
-Roze? –chiese lui guardando la sua anima, l’aspetto di lei
era di una Roze di ventisei anni e non dei diciannove che lui conosceva
Lei sorrise prendendogli la mano- ti faccio vedere come
giocare…questa è la zona, questa è come io so giocare
-Come sei uscita dalla sua falsa realtà? –chiese lui
Lei gli mostrò l’anello- tu mi hai richiamata…uccidiamolo,
insieme
-Ma come? –chiese lui
Lei sorrise indicandogli lo schermo di lei- ho magie
proibite nella mia memoria. Il mio elemento nero è “Mind” ovvero qualsiasi cosa
io possa pensare posso fare…
-Perché insieme allora? –chiede lui
Lei sorrise prendendogli la mano- perché io sono tua Aaron e
voglio stare insieme a te…inoltre, la debolezza del re dei demoni me la ricordo
ora
-Ed è? –chiese lui mentre lei gli metteva le mani sui
controller
****
Il re dei demoni rise- oh si è liberata…tranquilla amore…ora
ti
Aaron lo scaraventò contro il muro del palazzo. La sala del
trono era stata abbandonata poco dopo che Roze era stata imprigionata per
iniziare lo scontro- chiamala così un’altra volta e sei morto!
L’armatura della zona ora su di lui. Il re dei demoni lo
guardò stupito, attivando la sua- controlli la zona eh?
Aaron sorrise- mia moglie mi ha dato una mano
-Moglie…? –chiese il re dei demoni schivando appena una
spada che gli si conficcò a poca distanza dalle sue parti intime
-Ops…- disse Roze, anche nell’armatura della zona. Il
braccio di Aaron le circondò la vita stringendola- mi è sfuggita la presa su
quella…- la spada tornò nelle sue mai- e io sarei la moglie.
Aaron sorrise facendo apparire una spada- ora vediamo chi
chiami amore Austin…
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