WitchandAngel : Capitolo 20: Just for today...let me cry

Capitolo 20: Just for today...let me cry

Capitolo 20: Just for today…let me cry

Quella mattina qualcosa non andava. Aaron se lo sentiva nelle vene che qualcosa non andava per nulla bene. Roze era stata abbastanza normale il giorno prima ma aveva chiesto che il giorno dopo se poteva stare da sola. L’anno prima lei non era sua studentessa ancora in quel giorno ma ricordava bene di aver visto che non aveva allenato Jason quel giorno.
-Stephan- chiamò avvicinandosi al principe che subito si irrigidì come se avesse di fronte un basilisco
-Sì Lord Aaron? –chiese lui terrorizzato
-Anzi lo chiedo a tutti visto che siete amici di Roze…oggi è qualche ricorrenza per lei? –chiese lui
Keith alzò le spalle- ogni anno si chiude in camera per tutto il giorno…nostra mamma si preoccupava all’inizio ma visto che il giorno dopo sembrava tutto normale non ha mai chiesto
“Quindi tua figlia si chiude random in camera per l’intera giornata e tu non fai domande? Molto logico…”
-Non vi viene in mente proprio nulla? –chiese di nuovo lui
-Ora che ci penso…non è il giorno in cui hai chiesto il fidanzamento al padre di Roze? –chiese Damon
-Sì…era perché quel giorno…- Stephan si rabbuiò- non importa
-Cosa hai fatto? –capì subito Aaron
-L’ho quasi uccisa…- ammise Stephan facendo girare tutti verso di lui. Nessuno a parte Roze e i genitori di lei sapevano dell’incidente- eravamo a cavallo…ero…al tempo la detestavo e pensavo che se la spaventavo abbastanza avrebbe smesso di infastidirmi…l’ho fatta cadere da cavallo e non si svegliava…per tre ore o forse più non si sentiva nemmeno il suo battito o respiro…eravamo…eravamo convinti stesse morendo…
Aaron lo guardò incredulo, l’avrebbe strozzato ma si contenne- che è successo poi?
-Si è risvegliata…ho subito chiesto ai suoi la sua mano per…scusarmi pensavo che avesse una cotta per me al tempo e volevo rimediare…- Stephan non osò alzare lo sguardo da terra. Jason era fermo a guardarlo e sul punto di strangolarlo- Ha cambiato totalmente carattere appena si è svegliata. L’esperienza deve averla fatta maturare o riflettere o non lo so…era completamente un’altra ragazza quando l’ho rivista due settimane dopo…e per un lungo periodo ho avuto una grossa cotta per lei ma…diciamo che mi ha trattato molto meno…era chiaro che l’incidente avesse rotto ogni tipo di affetto amoroso nei miei confronti…
-Oggi è l’anniversario della sua quasi morte quindi…- disse Aaron
Lui annuì-so solo che oggi vuole lasciata sola…
-E la biasimi per questo? È il giorno in cui ha quasi perso la sua vita…per essere un ragazzo che potrebbe ereditare il ruolo di re hai davvero troppo da capire della vita- disse Aaron guardandolo
Jason guardò Stephan- sei davvero…ora capisco molte cose però…
-Che cosa? –chiese Keith
-Lei è terrorizzata dall’idea di sposare chiunque di voi…ha avuto incubi o previsioni…-disse lui
-Di cosa? –chiese Keith
-Oh nulla- disse sarcastico Jason- solo per esempio Stephan che dopo le nozze nella carrozza la strangolava a morte o Keith che la seppelliva via o Damon che l’annegava o Vincent che le toglieva l’aria o Marienne che la spingeva giù dalle scale o Genevieve che l’accoltellava- Roze era finita con il raccontare a lui e Elfy i finali negativi di alcune route del gioco, lei era realmente spaventata ma sapeva che erano ormai fuori scena quei finali…e se l’era lasciato sfuggire- quindi sì…non vedo motivo per non supportare le tue nozze con lei
Aaron guardò Jason- quando te l’ha detto?
-Durante gli allenamenti…mi pare che era lo stesso giorno di oggi, mi disse che non riusciva a fare nulla e che non voleva lasciare la sua stanza. Io e Elfy le abbiamo chiesto perché e lei alla fine ha ceduto e ci ha detto di queste visioni, che le ha avute quel giorno e che non vuole vedere nessuno perché ha paura di crollare davanti a tutti –spiegò Jason
Aaron girò sui tacchi e fece per andarsene
-Devo parlarle…- iniziò Stephan
Aaron si girò a fulminarlo con lo sguardo- tu non ti avvicinerai a Roze fino a nuovo ordine, nessuno di voi o ve la vedrete con me…chiaro?
Nessuno fiato. Jason gli sorrise- credo che lei dovrebbe…
Aaron annuì e si mosse in fretta per raggiungere Roze
Phoebe sospirò- non c’è da stupirsi che lei cerchi di non creare liti e di aiutarvi a sviluppare i vostri amori…non so nemmeno come diavolo faccia a starvi vicino…
Keith guardò Jason- quindi sapeva prima del mio arrivo che avrei potuto…
Jason annuì- sì. Ma ha scelto di essere vostra amica perché crede in voi…quindi vedete di non farla sentire in colpa…io vado ad addestrarmi…
Keith sospirò- domani…le parliamo magari?
-Se Lord “Roze è solo mia” Aaron vi lascia passare- ridacchiò Julie- tranquilli starà bene. È una ragazza forte lei
-Su ad allenarci. Così almeno la fate una cosa utile- disse Phoebe
***
Aaron entrò in casa di fretta, chiuse la porta a chiave e si precipitò di fronte alla camera di Roze. Notò i famigli di lei guardarlo preoccupati, li aveva quindi chiusi fuori dalla sua mente e da ciò che sentiva, cosa che funzionava parzialmente visto lo sguardo preoccupato di loro. Bussò piano
-Roze?
-Sì? –chiese lei cercando chiaramente di calmare la voce
-Aprì la porta Roze- disse lui
Lei non rispose. Aaron usò velocemente un incantesimo e aprì la porta. Quello che vide gli stava spezzando il cuore. Chiuse la porta piano dietro di sé e la guardò.
Roze era accovacciata accanto al letto con un cuscino tra le braccia bagnato dalle tante lacrime versate. Aveva l’aspetto di chi aveva passato l’intera giornata a piangere…
Si avvicinò piano- Roze
Lei provò a sorridere ma ci rinunciò subito aver iniziato a piangere di nuovo- scusa…io…un…secondo e…
Aaron la strinse piano- Shh…sono qui
-Mi spiace…- iniziò lei a piangere- mi dispiace…
Aaron capì che le scuse non erano dirette a lui dopo pochi secondi- a chi chiedi scusa?
Lei scosse la testa- è solo colpa mia se lei…se loro…io…
Aaron sospirò rinunciando di chiederle cosa aveva in mente e decise di concentrarsi invece sul calmarla al meglio e tenerla stretta a sé- andrà tutto bene…non ti lascerò sola…
La porta si era aperta leggermente e i famigli guardavano dallo spiraglio la scena impotenti. Quella ragazza era estremamente forte eppure aveva rimorsi che la facevano disperare solo quel giorno. La verità? Le mancava sua madre, le mancava suo padre, la sua vita precedente, i suoi amici…tutte le cose che non aveva potuto fare, le liti che avrebbe potuto evitare ai genitori, la vita che avrebbe potuto dar loro se fosse stata diversa…sapeva che nessuno dei due la incolpava di nulla e che erano probabilmente lì a incolparsi della sua morte ma…era la donna che l’aveva messa al mondo e l’uomo che era stato il suo protettore per anni…amava i suoi genitori attuali ma…si sentiva sola quel giorno. Voleva qualcuno accanto ma se si metteva a piangere senza ragione sua madre Katherine si sarebbe spaventata, non voleva dare problemi a nessuno ma…avere le braccia di Lord Aaron intorno a sé la stavano davvero aiutando
Aaron non fece domande. La forzò a mangiare un po’ e le stette accanto praticamente tutto il tempo. Finirono con l’addormentarsi così, lei che continuava a piangere senza emettere suono e lui a stringerla per calmarla.
Il giorno dopo Aaron si svegliò poco prima di lei, indeciso su come approcciarla ma a sua sorpresa lei si svegliò come ogni giorno, con lo stesso sorriso raggiante. Avrebbe voluto chiedere? Sì ma era chiaro che non era pronta a parlarne con nessuno e non l’avrebbe forzata…
-Lord Aaron –disse lei prima di alzarsi- grazie per ieri…
Lui le sorrise- d’ora in poi…non chiuderti in camera. Sono qui anche per momenti del genere
-Non…chiede perché? –chiese lei chiaramente non intenzionata a parlarne
-No- disse lui- aspetterò che sia tu a volermene parlare…ora…credo sia il caso che io mi faccia una doccia e ti consiglio di fare lo stesso…poi facciamo colazione e oggi la prendiamo piano
Lei sorrise- ok e…grazie



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