Capitolo 42: Let’s mess with you
Roze si stava cambiando con calma nella camera di Aaron, o
forse loro visto che i due la condividevano dal primo anno oramai, quando la
porta si aprì all’entrata di quest’ultimo.
Roze era cresciuta, certo era ancora solamente quindicenne,
ma il suo corpo era più che maturato in quei cinque anni che la conosceva e non
sembrava volersi fermare, cosa tipica invece delle sue coetanee. Le curve di
certo non erano ancora chissà quanto vistose ma per quell’universo? Era una dea
in terra. Per lei però era ancora troppo immatura in quel suo corpo, si sentiva
ancora una bambina e invidiava moltissimo le prosperose curve della madre ad
esempio. Ringraziava che i suoi allenamenti la rendessero così magra e
atletica, ringraziava di star sviluppando un’altezza decente, specie visto che
Aaron era una montagna, ma avrebbe gradito un po’ più di curve per attirare
l’attenzione del ragazzo…specie visto il numero di donne che gli giravano
intorno.
Se lei era molto scontenta del suo corpo Aaron non lo era
affatto. In quel mondo le ragazze tendevano a essere o magrissime senza molte
curve o molto curvose. Roze invece esibiva un rarissimo vitino da vespa, cosa
che rendeva determinate curve più evidenti, cosa che lui non poteva che
gradire. Fin dagli undici anni lei era sempre stata una bellezza intoccata da
trucchi e strani trattamenti di bellezza che usavano le donne in quel mondo.
Non faceva diete assurde, forse per il semplicissimo fatto che con il suo
allenamento bruciava tutto l’eccesso, e non girava con assurde maschere da
clown come altre ragazze che aveva conosciuto. In quel momento desiderò aver
ridotto la scommessa dai diciannove anni a…quel momento.
La ragazza non si era accorta di lui presa com’era dal pensare
a ripetere determinate formule per una nuova spada che voleva fare per Aaron. Non
si era accorta quindi dei suoi occhi sulle sue lunghe gambe, sull’intimo di
pizzo nero o su ogni centimetro della sua pelle nuda.
Quella biancheria doveva essere illegale a parere di Aaron. Non
era fuori norma vedere Lady con quella tenuta, era di moda nelle notti piccanti
con i propri amanti, notare amanti e non mariti come termine, ma era appunto
per occasioni particolarmente piccanti non per tutti i giorni. Lui aveva visto
molte donne in quelle vesti, più che altro disperati tentativi di queste ultime
di portarselo a letto, tentativi vani aggiungerei, ma su Roze era…altra storia.
Normalmente non aveva effetto vedere una donna nuda su di lui, più che altro perché
le situazioni erano di solito di loro che cercavano di incastrarlo nello
sposarle con “eredi” in arrivo, peccato che lui avesse più interesse nelle
lotte che nel sesso, ma…Roze era una ragazza che lo aveva interessato dal primo
istante che l’aveva vista, dal primo momento che l’aveva sentita e più la
vedeva più voleva essere sicuro che la fede sul dito di lei sarebbe stata messa
lì da lui.
Normalmente era attratto da lei, era una adulta per quel
mondo da tre anni ormai, non gli serviva un’ulteriore stimolo alle sue già
vivide fantasie. La cosa che poi lo stava mandando su di giri erano i sogni che
faceva su di lei in tenute del genere, non serviva vederla nella realtà, e si era
certo di essere sveglio visto che si era dato un pizzicotto per sicurezza. Qualcuno
decisamente lo odiava tra gli dei.
Roze da sua parte non indossava quella biancheria per
sedurre nessuno, semplicemente era la più simile a quella nella sua vita
precedente e la più comoda rispetto a quelle strane mutande e sottospecie di
canottiere. Che poi fossero considerate “provocanti” era altro discorso. Aveva anche
preso l’abitudine di usare il suo elemento di fuoco per mantenere la sua pelle
perfetta e evitare di usare la ceretta che in quel mondo non era la più sicura
delle cose. Cosa che era anche considerata una pratica dedicata a momenti
particolari con il proprio partner. Un uomo di quel mondo avrebbe dato di matto
nel suo con tutte le cose considerate “piccanti” per loro.
Roze si girò per prendere la maglia che avrebbe dovuto
indossare sotto il vestito e si accorse solo di allora di Lord Aaron
-Aaron? –chiese lei leggermente rossa
Lui si riprese guardando ovunque tranne la ragazza- non ho
visto nulla!
Lei alzò un sopracciglio e incrociò le braccia sotto il
petto, mettendolo in ulteriore difficoltà su dove posare gli occhi- stai bene?
Lui annuì cercando un punto dove concentrare il suo sguardo
che non sembrasse strano…peccato che in quel momento il soffitto era tutto
eccetto interessante- sì…perfettamente
Lei si avvicinò lasciando la maglia sul letto- sicuro? Sei rosso
-Io…-fece un passo indietro non vedendo qualcuno che lo fece
inciampare, questo qualcuno era uno dei loro famigli che si affrettò a chiudere
la porta e bloccarli dentro- ehm…ecco…
Roze lo guardò seduto a terra e si abbassò per essere alla
sua altezza- Aaron stai bene? Non ti sarà tornata la febbre vero?
-Di sicuro la stanza è calda…- mormorò lui cercando di non
guardare lo scollo del seno di lei o tra le gambe di lei, senza molti
risultati- ehm…
Lei gli si avvicinò ulteriormente mandando l’uomo quasi in
crisi cardiaca- non sembri avere febbre…
Lui si affrettò a rimettersi in piedi- devo…essere accaldato…si
accaldato! Ehm…vado a farmi…-provò ad aprire la porta senza molto successo- ehm…una
doccia…sì…ehm…dannata porta…
Roze si avvicinò standogli molto vicina e aprendo per lui la
porta e guardandolo poi correre fuori dalla stanza- ok?
Ma l'accademia non iniziava hai 12 anni? Se sono passati 5 anni dall'inizio come fa Roze ad avere solo 15 anni?...Non nè dovrebbe avere 17?
RispondiElimina