WitchandAngel : Capitolo 35: What did you say?

Capitolo 35: What did you say?

Capitolo 35: What did you say?

Quando sentì il commento non sentì altro che quello e il dolore di atterrare sul terreno dell’arena.
Sentiva la rabbia aumentare di minuto in minuto. Aveva letto una cosa durante il primo anno, il Lyr poteva essere sostituito da forti emozioni, ovvero si poteva convertire in Lyr le emozioni come rabbia o odio. Doveva arrabbiarsi ora e l’unico modo che sapeva era ricordare…
***
Roze sorrise al disegno che aveva fatto- mamma io…
-Che significa questo Angélique? –chiese il padre urlando dalla cucina
-Abbassa la voce, ti sentirà tua figlia, o la nuova fiamma è più importante anche di lei?!
Roze si accucciò dietro una delle colonne della scala a guardare la nuova lite
-Nuova fiamma…sì ho baciato un’altra una volta, puoi smetterla di ricordarlo a ogni lite?! –chiese lui
-Allora smettila di riportarmi sempre alle stesse conversazioni! –urlò lei- sono stanca di te, delle tue dannate fissazioni e di come vuoi crescere la mia bambina
-Lei è anche figlia mia- le ricordò lui
-Davvero? Perché quando aveva la febbre a quaranta tu eri lì vero? No eri a lavoro. Come ogni santa volta. A lavoro. Prima di me prima di lei…
-Come pensi possa sostenere la famiglia? I soldi non crescono sugli alberi
-Nemmeno l’amore di tua figlia o il mio Lucifer- gli disse lei quasi in lacrime- non ti sto chiedendo molto…solo di esserci per noi…è forse troppo chiesto da tua moglie?
Lui stette in silenzio
Lei strinse i pugni- vattene…
Lui la guardò- An…
-No…vattene-disse lei- se tutto ciò che puoi fare e urlarmi contro e stare in silenzio poi quando io ti faccio una semplice domanda Lucifer…
-Io…- lui sospirò uscendo dalla cucina- piccola…
Roze guardò i genitori- io…volevo fare vedere il disegno alla mamma…non sapevo eri a casa papà…
Lui annuì- già…
-Rimani a dormire o torni di nuovo a lavoro? –chiese lei
Lui guardò la figlia e scosse la testa- torno a lavoro
-Oh…- rispose lei- sei sempre via papà…
-Piccola io…- iniziò lui
-Tesoro cosa volevi mostrarmi? –chiese la madre tentando di non piangere
Roze corse da lei dandole il disegno mentre con la coda dell’occhio vide il padre uscire di casa. Aveva quattro anni ma non era difficile capire che le cose andavano male tra i due- mamma?
Angélique si sforzò di sorridere ma le lacrime non aiutavano- mi spiace…il disegno è bellissimo amore…la mamma non sta tanto bene…
Lei annuì abbracciandola piano- andrà bene…promesso- in quel momento sentiva tanta rabbia contro il padre, non voleva più la mamma piangere perché lui era via
***
-Tesoro- le disse il padre- io e la mamma divorzieremo
Roze lo guardò da sopra il libro- oh…
Lui la guardò- non…hai nulla da dire a riguardo?
-Congratulazioni per esserti rovinato il matrimonio? –chiese lei sarcastica- era ora che la liberassi dalle tue catene…quante volte pensi che l’abbia vista piangere a causa tua
-Non capisci tua madre è…
-Non darle colpe che non ha- gli urlò lei contro- l’unica cosa a cui tu pensi e il tuo stupidissimo lavoro e la reputazione che hai con i tuoi dannati colleghi
-Piccola…
-No! –urlò lei iniziando a piangere- non mi piace uscire, sto bene a casa e mamma ha strani interessi…siamo troppo imbarazzanti per essere considerati tuoi cari? Hai almeno idea di cosa abbiamo passato a causa tua? Di tutte le notti che ho visto la mamma piangere perché tu non eri lì…non sei né padre né marito ma un egocentrico dottore che si focalizza più su di sé che sul resto…se morissi ti interesserebbe almeno?
Lui la guardò pronto a dire qualcosa ma di nuovo non riuscì a dire nulla
-Bello…grazie papà ti voglio bene anch’io –disse lei uscendo dalla stanza
-Tesoro…- provò lui
*****
-Piccola- chiamò la madre entrando nella stanza- ancora a giocare?
-Aaron è davvero bello vero mamma? –chiese lei allegra
-Se ti piace il tipo –rise lei- tesoro…la mamma e il papà hanno parlato…
Lei la guardò bloccando il gioco, aveva recuperato in parte il rapporto con il padre solamente per lei, ma non era ancora facile per lei accettare tutto il dolore che aveva causato alla sua mamma- continua…
-Vogliamo riprovare –disse la donna non ricevendo risposta- tesoro?
Lei sospirò- è la tua vita mamma non ti fermerò ma…lui non cambierà lo sai vero?
Lei le sorrise- magari lo farà…e siamo stanti entrambi senza nessuno dal nostro divorzio
-Perché anche se carino papà è insopportabile e tu troppo impegnata- rispose lei- se è ciò che vuoi va bene mamma ma…non lasciarlo ferirti…non so come reagirei…
Lei annuì stringendola- grazie…vado a fare il pranzo, qualcosa in particolare?
-Ciò che vuoi- le disse lei guardandola uscire e sentendo le lacrime salire. Voleva riavere la sua famiglia? Sì…ma sapeva che sarebbe stato impossibile…troppe liti…troppi insulti…amava i suoi…li voleva felici…forse…se lei non fosse mai esistita loro due sarebbero durati?
****
L’ultima cosa che sapeva di loro era che erano insieme la notte che era morta. Aveva avuto una visione dei due di nuovo insieme quindi…forse morendo una cosa decente l’aveva davvero fatta…era furiosa…si sentiva colpevole da quando aveva appena quattro anni per ogni singola lite…per non aver detto loro che li amava, per non aver dato loro qualcuno di cui essere fieri…e ora che finalmente stava dando alla sua famiglia una sé migliore, che poteva essere il vanto dei suoi…stava perdendo…ok era l’imperatore e ok non aveva ancora l’esperienza necessaria per sconfiggerlo…ma stava dando a tutti l’idea che Aaron fosse un cattivo istruttore…come prima che i suoi fossero cattivi genitori…
Si forzò in piedi.
“Roze” la chiamò Dracus
Lei non riusciva a vedere…era tutto buio intorno a sé…ma perché?
Quando finalmente riuscì a vedere si ritrovò seduta su una sedia con un controller difronte a sé. Appena prese il controller vide la schermata di un gioco…
“Roze?” richiese Dracus
Lei spostò il controller e lo vide sussultare…era nella zona, i suoi occhi erano totalmente neri e i livelli di Lyr erano sempre maggiori. Era calma ora…le forti emozioni negative l’avevano aiutata a recuperare in fretta una buona parte di Lyr e ora riusciva a sostenersi per recuperarne altro…ma come si usava la zona…
Vide varie icone apparire e il livello di Lyr sotto una barra della vita e della difesa continuare a salire con enormi numeri al fianco…era come nel gioco…era il suo gioco…
Strinse il controller e sorrise- cosa cazzo hai detto?



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