WitchandAngel : Capitolo 27: Are you scared?

Capitolo 27: Are you scared?

Capitolo 27: Are you scared?

-Quindi la sfida di oggi sarà singola? –chiese di nuovo Roze
-Affronterete da soli le vostre peggiori paure. I vostri genitori e il vostro istruttore saranno presenti, nessuno eccetto loro però- le spiegò Aaron
-Ok…- disse lei cercando di calmare i nervi
-Andrà bene- le sorrise lui
-Lo spero…- mormorò Roze
-Roze! –urlò Katherine appena la vide
-Mamma- sorrise Roze stringendola piano- papà…è bello vedervi
-Come va? –le chiese il padre- il terzo anno non era semplice ricordo…
Aaron sorrise- per avere solo tredici anni Roze ha un talento naturale nel controllare il suo Lyr e posso dire che supererà l’anno con ottimi risultati
-Lieto di sentirlo- disse Dimitri- e sul fronte marito signorina?
Aaron si irrigidì ma si rilassò quando Roze rispose- non ho intenzione di sposarmi nell’immediato futuro papà
-Giusto- concordò Katherine- deve studiare ora…allora mi mostreresti in giro piccola? Sono curiosa di vedere dove vivete
-Perché non cominciamo dalla serra mamma? –chiese Roze calma. I letti erano entrambi fatti e i suoi vestiti erano nella sua camera, anche se dormiva in quella di Aaron con lui, erano poche le possibilità di venir beccati, inoltre suo padre non prestava attenzione a quei dettagli e la madre avrebbe solo ridacchiato e mantenuto il segreto…probabilmente…
-Mi pare un’ottima idea- sorrise lei prendendola a braccetto
***
-Tocca a me…- mormorò Roze entrando nel macchinario- a dopo
-Andrà bene piccola- le disse la madre con un grosso sorriso
Roze si forzò di sorridere ma non era giornata…era l’anniversario della sua morte quel giorno e sinceramente parlando non si sentiva pronta a fare assolutamente nulla se non accoccolarsi a Lord Aaron e piangere come una fontana…
***
La stanza era buia e priva di suoni, la sua mente veniva scannerizzata per trovare la peggiore delle sue paure…il problema era che l’unica sua paura era sempre stata deludere sua madre, la prima mamma, quella del suo mondo originale. Se fosse apparsa lei…
-Roze? –chiamò una voce a lei nota. Per il macchinario quella era Katherine ma…Roze non vedeva esattamente Katherine davanti a sé.
Roze si portò le mani alla bocca quando vide una bellissima donna dai capelli lunghi color noce e occhi verde-strega apparirle davanti, era vestita in jeans scuri e una camicetta bianca e portava delle scarpe nere con il tacco ai piedi.
-Mamma? –chiese Roze con gli occhi lucidi
Katherine guardò la scena dalla sfera- quella non sono io!
-Forse vediamo in modo diverso ciò che vede lei? –chiese Dimitri
-No la magia ci permette di vedere ciò che lei pensa di star vedendo- spiegò Aaron- credo che quella persona sia qualcuno che vostra figlia abbia conosciuto come madre
-Impossibile- insistette Katherine- sono sempre stata io l’unica e sola che lei ha chiamato mamma…
Aaron alzò le spalle e la guardò- possiamo solo osservare
-Mamma…sei tu? –chiese insicura Roze, parte di lei voleva solo correre tra le braccia della donna e scoppiare a piangere, un’altra era certa che quella non potesse essere sua madre
-Sono io amore –le rispose la donna
Le lacrime stavano scendendo copiose cosa che era davvero strana per chi guardava la scena, perché piangere per tua madre? E riconoscere una donna vestita in quel modo come tale? Aaron però ricordò un dettaglio avvenuto il primo anno che lei era sotto le sue cure, quando lei chiese di essere lasciata sola per l’intera giornata. Aveva acconsentito visto che lei era sempre una diligente alunna e l’aveva vista chiudersi nella sua stanza e non uscire per tutta la mattina, rifiutandosi di mangiare e stando in camera con un incantesimo di silenzio attivo. Preso dalla curiosità aveva chiesto se era qualcosa che faceva spesso a Stephan e ai ragazzi, la risposta fu che quel particolar giorno stava sempre da sola e senza contatto con nessuno, era il giorno in cui lei era caduta da cavallo e aveva rischiato di morire, lo faceva solo una volta all’anno e quindi nessuno aveva mai indagato. Lui però non era così e aveva investigato entrando di forza nella camera della ragazza trovandola a piangere disperata, cosa che lo lasciò di stucco visto quanta allegria e compostezza avesse di solito. L’unica cosa che riuscì a sapere da lei era che quel giorno era quando qualcuno che lei amava l’aveva lasciata per sempre. Quando provavi a chiederle che cosa era successo in altri giorni lei cambiava argomento o ti pregava di non investigare. In quel momento l’unica cosa che Aaron poteva pensare era che quella donna era la donna che ogni anno Roze piangeva.
Roze era chiaramente combattuta- come mai sei qui?
-Sono venuta a vederti in accademia amore- sorrise la donna
-Accademia? –chiese Roze chiaramente confusa, sua madre non aveva nulla a che fare con l’accademia, era un gioco per lei…
-Ovvio, sono così fiera della Lady che stai diventando
In quel momento l’espressione confusa di Roze crebbe in una furiosa- come mi chiamo io?
-Cosa? –chiese la donna
-Qual è il mio nome? –chiese di nuovo lei
-Tu sei Roze Annabelle Blackmoon ovviamente- sorrise la donna
L’espressione di Roze diceva chiaramente che quella non era la risposta che voleva sentirsi dire- il tuo nome?
-Io sono Katherine Blackmoon- sorrise la donna ancora- stai bene piccola?
Roze strinse i pugni- come si chiama papà? Qual è la vostra relazione?
-Dimitri Blackmoon, ci amiamo come il primo giorno- rispose la donna
Roze scosse la testa chiaramente furiosa- che scherzo è questo!? Ti presenti con le sue sembianze e spari queste stronzate?!
L’utilizzo di quel tono e di parole del genere prese tutti alla sprovvista.
-Roze io…
-STA ZITTA! –urlò lei- non sei nessuna delle due! Non sei mia madre Katherine Blackmoon né sei la donna che sto vedendo…non sei mia madre Angélique Circe Light, donna che ha dedicato la sua vita a una figlia che non le ha dato il minimo di soddisfazione- le lacrime continuavano a scendere ma erano di frustrazione e rabbia ora- donna che ha rovinato il suo matrimonio per soddisfare sua figlia. Ex-moglie di Lucifer Alexander Black, medico di successo che non sopportava che sua figlia passasse la sua intera vita chiusa in camera a non fare nulla. Non sei la donna che ha lottato per tenere sua figlia con sé, che ha sacrificato tutta la sua vita per sua figlia…che l’ha vista morire davanti ai suoi occhi per uno stupido incidente. Che non è stata altro che la madre perfetta per tutto il tempo che mi è stata accanto
-Tesoro non stai facendo nessun…-iniziò la donna
-STA ZITTA! –urlò Roze in lacrime- come osi prendere le sue sembianze, sembianze della mia mamma e cercare di comportarti come la mia altra madre?! Lei mi è sempre stata accanto nonostante io fossi un tale disastro come figlia. Come osi cercare di…- Roze crollò in ginocchio continuando a piangere come faceva ogni anno nel giorno in cui era diventata Roze
Quando la donna creata dalla magia provò ad avvicinarsi qualcosa la scaraventò lontana da lei. Non era stata Roze visto che i suoi poteri erano bloccati in quella zona. Roze alzò lo sguardo quando sentì una mano sulla sua spalla. Una figura luminosa era inginocchiata di fronte a lei
-Mamma…- mormorò lei
-Non sei stata mai un disastro- disse la figura luminosa togliendole una lacrima dal viso- sei sempre stata la mia bambina, anche se gli altri non capivano le tue doti…hai reso la mia vita migliore. Ogni volta che parlavi con me mi sentivo meno sola. Non mi è mai importato cosa gli altri pensassero di noi. Io ero una strega e tu una sfaticata? Non ho mai pensato che questo fosse un male. La cosa che mi importava era vederti felice amore mio. Per questo sapevo che quella vita con me non era abbastanza…per questo sapevo che dopo la tua morte avresti trovato il tuo posto
-Mamma…- disse Roze
-Mia piccola En- le sorrise la donna- per piacere…vivi al pieno questa vita. Questo è tutto ciò che ti chiedo…
-Non lasciarmi…- mormorò lei
La donna la strinse- sarò sempre con te…in un mondo o nell’altro, veglierò sempre su di te e ti amerò sempre per chi sei
Roze la strinse per poi ritrovarsi a non stringere più nulla e a piangere accora disperata.
Katherine guardava il tutto confusa, non sapeva cosa fare, sua figlia era…
“Veglia su di lei e rendila felice” le disse qualcosa nell’orecchio “è l’unica cosa che ho sempre voluto per lei”
Katherine si girò ma non vide nulla. Lord Aaron appena la prova fu superata, ovvero quando il fantoccio si disintegrò, entrò di corsa da Roze
-Roze- la chiamò piano inginocchiandosi accanto a lei. Prima che potesse dirle altro lei si rifugiò tra le sue braccia singhiozzando- era lei che piangevi?
Roze si limitò ad annuire.
Lady Katherine entrò di corsa e si avvicinò a sua figlia per poi sottrarla dalle braccia di Lord Damon- Shh…va tutto bene…
-Mamma…-disse Roze stringendola fino a far diventare le nocche bianche, chiaramente terrorizzata di perdere anche lei
Lord Aaron guardò il fantoccio e senza nemmeno pensarci un secondo gli diede fuoco. Qualsiasi cosa avesse protetto Roze, fosse successa in quella stanza o era quella luce non aveva importanza, in quel momento si sentiva solo privo di potere ma era certo che non avrebbe lasciato a nessuno oltre ai due genitori avere notizie di ciò che era successo. Infondo non aveva da dichiarare cosa era successo, il risultato era stato un superamento della prova, che cosa fosse la prova lo dovevano sapere solo l’istruttore assegnato, ovvero lui in questo caso, i genitori, ovvero Dimitri e Katherine, e chi faceva il test, ovvero Roze. Nessuno avrebbe saputo nulla di quello che era successo. Dimitri entrò incerto di che fare, in anni sua figlia non l’aveva mai vista così disperata, in quel momento guardò Lord Aaron capendo cosa provava, il senso di impotenza davanti alla disperazione di qualcuno che ami poteva davvero trafiggere più di una spada.
-Lord Aaron è meglio…- iniziò Dimitri
-Non lascerò che nessuno sappia- disse lui tranquillamente, ma l’espressione di impotenza che aveva diceva quanto avrebbe voluto fare di più- e non chiederemo nulla…sarà lei a scegliere quando e se parlarne
Katherine annuì piano stringendo la figlia- mamma è qui piccola…mamma non ti lascerà sola…
Roze annuì piano continuando a piangere. Lo sapeva che sarebbe stato meglio restare chiusa in camera come ogni anno quel giorno…e ora cosa avrebbe spiegato? Cosa poteva dire loro? Che era la rincarnazione di un’altra ragazza? Che non era sicura nemmeno se lei era Annabelle Roze o era solo qualcuno che aveva preso il posto di una ragazza morta? Aveva paura…aveva paura che ora avrebbe perso tutto. Che sarebbe stata sola…vedere sua madre era stato…un colpo basso…non era giusto, non era per nulla giusto tormentarla così…




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