Capitolo 37: I have a bad feeling
Roze corse tra le braccia di Lord Aaron quando lui la venne
a prendere alla sua casa. Era quasi l’inizio del quinto anno e lei aveva
quindici anni ormai. L’episodio della doccia era rimasto nella mente di
entrambi e dire che Aaron aveva ora problemi a avere sogni casti quando lei era
tra le sue braccia la notte.
-Sei davvero venuto a prendermi- sorrise lei molto felice
Lui annuì- avevo promesso che ti avrei portato io all’accademia
quest’anno…i tuoi?
-Impegnati…diciamo che mamma ha voglia di coccole…- commentò
Roze tranquilla. Katherine appena aveva avuto notizia dalla figlia che Lord
Aaron avrebbe personalmente preso la figlia e l’avrebbe condotta all’Accademia
aveva deciso di farla partire senza avere lei o il marito alla porta a
salutarla. L’avevano salutata prima e Katherine aveva prontamente trascinato
Dimitri nella loro camera da letto bloccandolo dal scendere a salutare Lord
Aaron, non che lui fosse proprio triste all’idea di rimanere bloccato nel letto
con la sua amata eh.
-Beh…spero non dispiaccia loro che andiamo via…- disse Aaron
aiutandola dentro la carrozza
Lei annuì sedendosi al suo fianco, per nulla dispiaciuta dal
braccio di lui intorno alla sua vita- non credo stiano esattamente pensando a
me in questo istante…
Lui sorrise avvicinandola di più.
Roze si stava godendo il bellissimo momento finché i suoi
occhi non finirono su un pezzo di carta ai loro piedi. In un momento di
distrazione di Aaron si chinò a prenderlo- cos’è?
-Nulla che tu debba vedere- disse lui cercando di prenderlo
ma fermato dalla mano di lei- Roze…
Lei aprì la lettera ora più che sospettosa sulla cosa- “Lord
Aaron, sono state due atroci settimane senza di lei…spero che verrà a farmi visita
molto presto. Mi manca il suo tocco e le sue dolci parole…non vedo l’ora di
ristringerla a me. Lady Camille”
-Non è come sembra- disse Aaron
Roze si spostò dalla sua presa- certo…non è sempre così che
si dice?
Aaron la guardò- sei…gelosa
-Di cosa? Della donnetta che evidentemente ha le tue cure? –chiese
lei ovviamente seccata
Aaron involontariamente sorrise- sì sei gelosa
-Aaron non- iniziò lei involontariamente chiamandolo per
nome ma fu fermata dalla mano di lui che la ricatturò vicino a sé
-Prima di tutto quella puttana nel mio letto non ci
entrerebbe mai. È la figlia di un nobile che è venuto a rompermi i coglioni per
due settimane fa per cinque minuti prima che Cerberus lo minacciasse di
mangiarlo. Secondo l’unico mio “tocco” che ha ricevuto è stata la mia mano che
ha tolto le sue dal mio petto mentre cercava di sedurmi. Terzo…non so lei che
intenda con “dolci parole”, l’unica cosa che le ho detto quando si è presentata
è che “se voglio una cagna mi prendo un cane, sono molto più fedeli di te e ora
esci dalla mia casa o ti faccio uscire io a calci” se quelle sono dolci parole
nel suo vocabolario allora sì…decisamente ho fatto tutto quello che ha detto…Roze
non andrei mai con altre e poi…non credere che da quando ti conosco o altre nel
mio letto…qualcuno mi ha leggermente bloccato dal primo anno…
Lei sorrise appena- in effetti…
-E un’ultima cosa…Aaron eh? –chiese lui
Lei arrossì- mi è…sfuggito
-Non mi spiace se mi chiami per nome sai? –rise lui
stringendo la presa sulla sua vita e assicurandosi che lei non svicolasse come
sempre da lui- se vuoi le lettere di questa pazzoide sono tutte nella mia
valigia. Volevo accenderci il fuoco del camino ma mi sono dimenticato tanto è
importante quella donna…puoi leggerle, bruciarle…fa come vuoi
Lei annuì accoccolandosi di nuovo- bene…ma per i prossimi
giorni sarai sotto la mia vista chiaro?
Lui sorrise- quindi non potrò sparire dal tuo controllo
finché non ti calmerai eh? Che peccato…vorrà dire che sarai costretta a far di
nuovo una o due docce con me…
Lei arrossì- forse…un paio di minuti non…
Lui la strinse- no. Forse dovrei ringraziare quella…
Roze lo guardò- mi sto lasciando coccolare attento a cosa
dici…
Lui annuì- lo so…solo che l’idea che tu diventi gelosa mi
piace parecchio…non vedo l’ora di vedere la fine di quell’altra scommessa…forse
dovrei assicurarmi che tu sia ancora interessata al sottoscritto…
Lei arrossì- non credo…tu abbia il diritto di avere dubbi…
Lui sorrise- già…ma voglio coccolarti un po’…
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