WitchandAngel : Capitolo 2: The first time that I saw you

Capitolo 2: The first time that I saw you

Capitolo 2: The first time that I saw you

Quella sera non era che una sera di sfogo a dirla tutta. Non pensavo che avrei iniziato la mia ossessione per quella donna quella sera di otto anni fa…
Ero andato a quel dannato party perché un amico mi aveva costretto ad andarci, al tempo stavo per prendere controllo della mia…azienda…chiamiamola così, ed ero molto stressato. Una festa non pareva una cattiva idea
Stavo bevendo e evitando le solite puttanelle che mi si lanciavano al collo quando mi accorsi di lei. Era…uno schianto. Era assolutamente una regina in terra, lunghi capelli platino e occhi di un argento perfetto. Era diversa dalle altre, nessun vestito troppo corto, nessun trucco pesante…era completamente fuori dalla norma a un party di quel genere.
Aveva cinque anni meno di me al tempo, lo so perché una delle poche cose che le chiesi fu l’età…dovrebbe avere ora ventisei anni e io ne ho trentuno. Era semplicemente divina e aveva l’aria di chi aveva appena scoperto qualcosa che non voleva. La tenni d’occhio mentre bevevo. Non ero ubbriaco ma ero abbastanza…diciamo che un bicchiere e sarei stato davvero ubbriaco. Lei pure per tutta la sera aveva bevuto cercando di evitare contatto, nonostante gli idioti che ci provassero. A un certo punto mi avvicinai. Le chiesi il nome ma per la mia dannatissima mente annebbiata dall’alcol non riesco a ricordarlo. Lei era anche abbastanza andata e nonostante non provo mai a conquistare una ragazza, specie se lei ha bevuto…quella sera apparentemente il mio buon senso aveva deciso di andarsi a far fottere.
Era vergine. Fui gentile almeno, ricordo che fu una notte fantastica e credo anche lei lo pensasse. Non riuscivo a smettere di baciarla e stringerla. Sarei rimasto…dannazione sarei dovuto rimanere la mattina. Purtroppo mi ero svegliato per una chiamata urgente…quei bastardi sono a dormire con i pesci più per avermi allontanato da lei che per avermi provato a fottere quei otto milioni a dirla tutta…quando tornai nella casa lei era già andata via. Il proprietario non era lì…diciamo che effrazione non è il più grave dei miei crimini, non trovai foto o tracce di lei. Sapevo che era della città però.
Volevo rivederla…forse il fatto che era vergine prima di me mi era rimasto in testa. Non sono un bastardo…ok…sono un bastardo ma non del genere. Volevo scusarmi, invitarla a cena forse e…non credo di aver usato protezioni…e io di solito sono maniacale sulla cosa, le costringo a prendere la pillola del giorno dopo e uso parecchi profilattici io stesso, senza contare che non finisco mai dentro…sono paranoico ok? Quella sera la mia paranoia era a farsi fottere con il mio buon senso perché non ho usato protezioni e sono abbastanza sicuro che non ero fuori quando sono venuto…
Non l’avevo trovata e il lavoro iniziava ad aumentare così…ho lasciato perdere. Non me la levavo dalla testa ma…erano tre settimane e avevo altre che potevano soddisfarmi…non pensavo però che quello succedesse. La prima volta che una delle mie solite donne venne a provare a sedurmi, avevo qualche voglia e non avevo avuto una compagna nel mio letto da…beh dalla festa, quindi ero pronto all’azione…ma non lo era il mio corpo. Letteralmente ogni donna che ho cominciato a vedere non era…giusta. Spogliarelliste, donne che avevo avuto in passato, tipe random in strada che erano attraenti…nulla. La voglia non mi veniva. Non ebbi imbarazzanti momenti in cui non si alzava per il semplice fatto che le scacciavo come le cagne che erano prima che potessero provarci a farmelo alzare. Mi bastava il pensiero di lei, anche l’innocente sorriso di quando mi ero presentato e la nostra prima conversazione che era su cose molto a caso, mi era piaciuta comunque come conversazione e mi ero divertito sia chiaro, e la voglia di avere un partner sale…purtroppo l’unica che pare essere la giusta è l’unica che non riesco a trovare…
Ho perseguitato questa dannatissima città cercandola per otto anni. OTTO ANNI. Io che avevo una donna nel mio letto almeno una volta al mese, se il lavoro lo permetteva, ora mi ritrovo a secco da otto anni…qualcuno mi vuole male.
Il problema è che il mio essere a secco mi rende molto, ma molto, aggressivo. Il mio lavoro è contentissimo della cosa…chi mi è intorno da sempre però ora non sa più come diavolo farmi calmare.
-Perché diavolo devo andare io a vedere questa dannatissima gioielleria!?- chiedo al mio migliore amico e assistente James
-Lo so…sei nervoso…ma prova a vedere per un paio di gemelli…rilassati un po’ spendendo qualcosina e…poi vediamo di trovare qualcosa da fare per farti calmare…intanto io vedo di trovare quel gruppetto che ci ha quasi fatto beccare dai piedi piatti, avrai loro da colpire- prova lui
Sospiro innervosito- bene…
Scendo dall’auto innervosito e entro nella gioielleria che è praticamente vuota eccetto per un ragazzino di circa otto anni.
-Allora che ne dici di questa collana? –prova la commessa con il moccioso
-Andiamo per chi mi hai preso? Sto cercando un regalo per mia madre cocca non per una puttana di qualche strip club- risponde lui strappandomi un sorriso- qualcosa di classe non da ragazzina in preda agli ormoni
Lei rimane interdetta- non è linguaggio per un…
-Senti tipa. Io ho i soldi io sono il cliente e tu sei altamente maleducata con me. Tratti un cliente pagante come un moccioso solo perché ho otto anni…sei fortunata se non ti faccio licenziare- risponde lui seccato
Questo ragazzino mi piace
-Piccolo…-inizia lei incavolata
-Laura è la settima volta che ti vedo insultare un bambino! –la grida chi presumo sia il suo capo- sei licenziata
-Ma io- inizia la bruna
-Sei licenziata- rimarca il suo capo
Lei fa un urlo isterico e corre sul retro. Il capo fa segno alla guardia di sicurezza di aiutarla ad uscire- mi spiace per lei gentile cliente…come posso aiutarla?
-Voglio fare un regalo per mia madre, va bene se guardo intorno? –chiede lui ora stranamente educato e maturo
-Ovviamente –sorride lui notandomi e tremando- p…posso esserle utile
Io scuoto la testa osservando il bambino guardare le collane e una foto che ha sul cellulare- dannazione…
-Tutto bene ometto? –chiedo io avvicinandomi
Lui si gira e per poco non mi prende un colpo…perché mi somiglia così tanto?! Se non fosse per…gli occhi di argento…l’unica persona che può avere un figlio da me…
-Hey- dice lui guardandomi- sai che non è una buona cosa avvicinarsi a un bambino?
Gli sorrido- sembravi in difficoltà e volevo darti una mano. Cerchi un regalo per una ragazza?
-No- dice lui- mamma. Volevo darle un regalo, in questo periodo è piena di lavoro e volevo rallegrarla- risponde lui tranquillamente, ha il mio ghigno…smettila potrebbe non essere tuo figlio e tu non vuoi figli…giusto? –inoltre devo ricordare ai celebrolesi che le girano intorno che lei non uscirà mai con loro
-Non dovrebbe pensarci tuo padre a questo? –chiedo io…ti prego non…
-Mio padre non sappiamo chi è- ride lui- non che me ne freghi e mamma non è una puttana prima che lo…
-Non stavo pensando questo…per tenere un figlio ci vuole coraggio…- dico io sincero- deve essere una donna forte tua madre per decidere di tenerti e crescerti
Lui sorride- lo è. Aveva diciotto anni circa all’epoca. Ha finito il liceo prima del tempo con me in pancia, si è laureata prima con me in braccio e a iniziato a lavorare come una matta per garantirmi un futuro. Ora ha una sua multinazionale, ha lavorato per ottenere ciò che ha e non potrei essere più fiero di averla come madre. Quando qualcuno fa commenti a lei sul perché mi ha tenuto o la insulta per le sue scelte mi sale una voglia di farli neri…l’aborto è una facile via di fuga no? Lei è rimasta a combattere e direi che ha vinto
-Quanti anni hai? –chiedo io
-Otto- risponde lui…il tempo corrisponde…
-Sei molto eloquente per un bambino di otto anni- dico io
Lui sorride- sono suo figlio che ti aspetti? –per un secondo ho sentito tuo…- sono già un anno avanti e programmo di uscire parecchio prima dal liceo e dal college. Voglio renderla fiera di me
Sorrido- vuoi una mano con il regalo?
Lui annuisce- una collana pensavo andasse bene ma non so cosa regalarle
-Hai una foto di tua mamma dietro? –provo io
Lui annuisce mostrandomi il suo cellulare. Credo di aver appena perso un battito- non è bella?
Quei occhi…quei capelli…è lei- molto…come si chiama?
-Mia mamma si chiama Hestia Aiden Hood. Io sono Zane Jayden Hood tra parentesi. Tu? –chiedo io
-Neal BlackDiamond- rispondo io guardandoli…sono loro…li ho trovati…- ha dei bei occhi tua madre
-Già. Sono argento come i miei…i capelli però li avrò presi da mio padre credo- risponde lui tranquillamente
Io guardo le collane- questa magari?
Lui guarda la collana di oro bianco con il pendente color acquamarina- carina…perché non l’ho vista prima…prendo questa
Il tipo gliela prende e lo fa pagare con la carta di credito- grazie dell’acquisto
Lui esce- non dovevi prendere nulla?
Io scuoto la testa- dovrei prendere un regalo a un collega di lavoro ma…
-Ti sta antipatico e chiederai al tuo assistente –sorride lui
Sorrido- sei furbo ragazzino
Lui alza le spalle- se non hai la testa sulle spalle ti fanno fuori vecchietto…
-Vuoi un passaggio? –chiedo io
-Non accettare passaggi dagli sconosciuti –dice lui- ma grazie
Sorrido- sei lontano da casa?
-Parecchio. Ma sto andando all’ufficio di mamma quindi non è un problema- lui indica uno dei grattacieli…quella è la multinazionale Nightmare- mamma è la proprietaria di quella multinazionale. Sono al sicuro tranquillo, Neil vero?
-Sì- dico io
-Sei di qui? –chiede lui
-No ma sono spesso in zona per affari sai? –dico io- credo che dovrò incontrare tua madre in settimana per lavoro ora che ci penso
Lui sorride- sembri un tipo ok. Magari se ci rivediamo ti presento io mia madre
-Mi ci metti una buona parola? –sorrido io
Lui mi guarda- beh non penso faccia mai male avere una piccola mano no?
Io sorrido- sei un ragazzino davvero in gamba eh?
Lui ridacchia- ovvio…buona giornata
-A te- dico io guardandolo correre verso il grattacielo
Devo…devo vederla. Entro in auto
-Allora hai preso i gemelli? –chiede James
-No. Segui quel bambino- dico all’autista
-Ok…perché stiamo seguendo un bambino? –chiede James
-Guardalo- dico solo io facendo fermare l’auto poco dopo il grattacielo
-Boss…vedo un mini-te –mormora lui
-Già- dico io
-Quanti anni ha? –chiede lui guardandolo aspettare qualcuno davanti l’edificio
-Otto- dico io
-E la madre? –chiede lui
Dopo otto anni la vedo per la prima volta. I lunghi capelli platino ancora lunghi e liberi, gli occhi color argento ancora splendenti, il corpo di una dea in terra leggermente più maturo ma lo stesso perfetto. La vedo abbassarsi a stringere Zane e prenderlo per mano mentre vanno verso una gelateria lì vicino
-Sai mamma questo signore mi ha aiutato a prenderti il regalo- lo sento dire mentre ci passano accanto, troppo presi dalla conversazione per notarci
-Ah sì? –chiede lei- era uno dei lavoratori lì?
-Nah, sembrava più uno dei tipi che potrebbero possederla la gioielleria- ride Zane
-Ah…un cliente? –chiede lei
-Sì, furbo anche te lo dico- ride lui- si chiama Neal, è simpatico
-Dici? –chiede lei allegra
-Sì- sorride lui
-Tu odi gli adulti maschi di solito- ride lei- deve essere proprio un uomo eccezionale
-Gli ho detto che non ho un papà e che non sappiamo chi è- dice lui
-Zane… -sospira lei
-Hey io non la prendo come cosa negativa eh- ride lui- comunque sai che ha detto?
-Cosa? –chiede lei
- “Deve essere una donna forte” –sorride Zane
Lei sorride- per questo ti è piaciuto?
-Chiunque non insulti mia madre o ci provi è nel mio buon libro…-ride lui- ha carisma e mi piace come ragiona
Le sorride- magari me lo farai conoscere in futuro questo tuo amico
Lui sorride- certo.
Non siamo più abbastanza vicini per sentirli e presto spariscono tra la folla
-Boss…era lei? –chiede James
-Sì- dico io
-E ora? –chiede James
-Ora devo trovare il modo di rientrare nella sua vita e assicurarmi che nessuno tocchi lei o mio figlio- dico io
-Non siamo sicuri sia tuo…- prova James
Lo guardo- ti pareva di qualcuno oltre me?
-In effetti…- mormora l’autista
-E ha il mio modo di fare- sorrido io
-Povera la madre…- mormora James
-A me sembra molto felice- dice l’autista
-Anche a me- sorrido io
-Oh per gli dei…- mormora James
-Cosa? –chiedo io guardandolo
-In otto anni è la prima volta che sorridi! –dice lui
Gli tiro un ceffone sulla nuca- idiota
-Boss- dice l’autista- abbiamo trovato il ratto
Annuisco- andiamoci ad occupare di quel dannato spione…
-Per mettersi contro di te…deve essere matto- ride James
-Se vuole mettersi contro il Boss dei BloodDiamond può farlo- sorrido io- non può sperare di uscirne vivo dopo però
-Ecco il mafioso che mi piace- ride James
Hestia Aiden Hood…non mi scapperai una seconda volta.
***
-Zane è stupenda –sorrido guardando la collana che mi ha preso Zane
Lui sorride- te l’ho detto che il tipo ha buon gusto
Io sorrido- dovrò ringraziarlo questo signore…
-Neal si chiama- dice lui
Neal…quel nome mi suona…famigliare…- Neal?
-Vediamo un film insieme? –chiede Zane aprendo una busta di popcorn
Sorrido sedendomi sul letto con lui e sistemandomi il pigiama, ovvero la mia maxi-t-shirt- bene…ma se mi addormento a metà non prendertela
Lui sorride- Nah, so che sei stanca, mi coccoli?
-Certo amore- sorrido io stringendolo
Neal…questo nome mi ricorda davvero qualcosa…




Nessun commento:

Posta un commento

I am the father apparently

I am the father apparently Trama: Ritornata indietro nel tempo a quando era ancora una bambina, Lia non vuole soffrire alle mani dell’abusiv...