WitchandAngel : Capitolo 3: Pride and Prejudice

Capitolo 3: Pride and Prejudice

Capitolo 3: Pride and Prejudice

Per quanto odio ammetterlo sono a corto di informazioni. Le librerie sembrano prive di nozioni utili o nuove e nulla di ciò che ho trovato ha informazioni su quello che mi ha detto Iris. Nessun dato equivale nessun modo per me di scoprire di più eccetto se non parlo con lei…la cosa mi stressa e eccita allo stesso tempo. Non ho mai dovuto aspettare qualcosa e ora che ho questa attesa non posso che dire di esserne molto felice.
-My prince- dice Sebastian entrando con delle lettere- Lady Iris manda queste e le restituisce il libro datole
-Grazie –dico io prendendo subito le lettere e ignorando lo sguardo di mio padre allegro, non nego di essere come un ragazzino in amore ai loro occhi, meglio che pensino ciò e ignorino cosa giace invece nelle mie intenzioni verso Iris- con permesso
-Ma tesoro non hai…- inizia mia madre
-Oh lascialo andare cara, io ero così quando tu mi scrivevi- ride mio padre sognante all’idea che io sia innamorato
Io sorrido cortese e esco per chiudermi nelle mie camere. Mi poggio sul letto e apro la prima lettera, ha un 1 sopra quindi penso sia la prima…
“Caro principe Ciel
Sono lieta di come le sue ricerche vadano e che stia bene, io mi trovo in buona salute, grazie per averlo chiesto. Potrei torturarti con inutili fatti ma so che il mese in cui non ti ho scritto basta per ciò”
Oh se ha ragione, le sue lettere sono droga per me, specie visto il suo testardo rifiuto di vedermi in questi quattro mesi. Quattro mesi! È assurdo quanto sono in pena perché non posso vederla!
“Mi spiace dirti che il libro che mi hai mandato non solo è nella mia lingua e proviene dal mio mondo precedente ma è anche un testo a me ben noto. Questo è “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen. Non credo tu sia tipo da novella d’amore ma è una delle mie favorite e ho incluso da lettera due a sedici una traduzione di tutto il libro, ti prego di scusare la calligrafia piccola o la decina di pagine a lettera scritte da ambedue i lati, non è il più elegante dei metodi ma è il più efficace per tradurre le pagine di quel classico. Penso che lo troverai quanto meno un’attraente intervallo per un tuo pomeriggio. Ti allego anche un piccolo alfabeto che ti dirà le lettere dell’alfabeto usato in questo libro, non penso tu avresti problemi a capire l’intero libro anche solo con ciò e la traduzione ma sarei lieta di farti lezione su questa lingua o altre se troverai libri del mio mondo”
Sorrido a questa frase, l’idea di averla sotto controllo come tutrice mi diletta parecchio, non so se per l’abnorme desiderio di conoscere che ho per lei o se per la semplice mancanza della sua presenza
“Ti lascio dicendoti una frase che son certa ti ricorderai “Ma è comunque una vera fortuna avere qualcosa ancora da desiderare. Se tutto fosse perfetto dovrei aspettarmi sicuramente qualche delusione” detto ciò ti lascio alla lettura e di nuovo dico NO alle tue richieste di visita. Ho le mie ragioni per ciò e spero me ne perdoni. Per rispondere a una tua domanda conosco ogni lingua di questo mondo e del precedente per qualche ragione e posso, se vorrai, darti lezioni in ciò e in quello che so sul mio mondo. Fino alla prossima lettera. Tua Iris”
Sorrido alla firma “tua Iris” cosa che per qualche ragione a perdere qualche battito al mio cuore. È vero. Iris è mia e solo mia. Sarà mia moglie e potrò allora importunarla come meglio credo nel farle domande e chiederle cose nuove che io non so…
“Ps. Sai dirmi quali costellazioni vedrai stasera? Amo le stelle e la notte stellata e ho sentito che nel tuo regno la notte è regina”
Sorrido alla nuova informazione su di lei. Le stelle eh? Mi sa che parlerò con il nostro alchimista per iniziare a studiarle. Se Iris ama le stelle le stelle le darò. Apro il pacchetto che appare una volta al mese circa nelle sue lettere. Stavolta il ciondolo è una stella. Il primo era un libro, il secondo una spada, il terzo un’impronta di zampa e ora una stella…le nostre conversazioni per mese eh? C’è un ultimo foglio in questa lettera, un disegno che mostra una ragazza seduta sulla ringhiera di un balcone a guardare la luna piena, lei è di siluette e non posso vederne che i contorni neri ma ciò basta per farmela ammirare. Il disegno di Iris è meraviglioso ed è inutile negare che lei abbia talento in ciò. Sfioro la carta e guardo la ragazza del dipinto, giro il foglio e trovo la frase “un po’ solitaria non significa essere soli”. I bordi di un lato sono leggermente strappati…aveva accennato a voler fare dipinti del genere, per cui avrei dovuto aspettare la parte mancante. Mi piace quest’idea…
Guardo un’ultima volta la sua lettera prima di aprire la busta numero due e immergermi nella lettura del libro che lei adora
***
-Sei in ritardo per cena- nota mio padre
-Ero immerso nella lettura- rispondo io
-Lady Iris deve essere proprio un’attraente scrittrice per catturarti così- mi sorride lui
-Lo è- confermo io- ma continua a rifiutarsi di vedermi
-Oh povera, l’avrai spaventata via –dice mia madre- se sei come tuo padre alla tua età la poveretta sarà in estremo imbarazzo
Che diavolo hai fatto per farla così papà!?
Lui ride- era solo un bacio cara
A giudicare dall’imbarazzo di mamma non era solo un bacio…dovrò baciare Iris in futuro e…e dovrò…
-Ciel sei rosso- nota Light
-Sarà uno scherzo della luce- dico io. No, non sto immaginando nulla che non dovrei immaginare con la mia fiancé. No, proprio no.
****
Ho mandato la mia lettera a Iris ieri, ne avrò una a giorni se lei vorrà. Ho finito e amato quel libro e devo dire che non vedo l’ora di poter sapere quale storia porti quello che le ho mandato ora.
Devo ammetterlo che non riesco a togliermi l’idea di cos’altro posso avere da lei…
Purtroppo i resoconti oltre a dire che studia quanto me e che fa una attività fisica chiamata “dieta” che non ho idea di che sia e che non sono sicuro sia una cosa per me di chiedere, ho una specie di istinto che mi suggerisce di non chiederle determinate cose o rischio grosso.
Chissà se stavolta dirà di sì alla mia richiesta di visita…
È una bella serata stasera.
Sebastian entra dopo aver bussato- tutto bene? Sento il tuo nervosismo
-Sì, voglio solo vederla- ammetto io
Sebastian sorrise- qualcuno ha preso il suo cuore Principe?
Scuoto la testa- quale assurdità! Io innamorato? Ma per piacere
-E cosa prova per la signorina? –chiede Sebastian
-Curiosità –rispondo io
Lui sorrise- signorino è per curiosità che immaginava certe cose a tavola dunque?
Lo guardo uscire- dannato spione…
Guardo il braccialetto- non è colpa mia se so cosa succede tra due adulti di opposito sesso…


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