Capitolo 2: Not so innocent
Alexandra era sempre stata nota in giovinezza per essere
un’abile combattente e letale con la sua spada. Per quanto rara fosse
quell’abilità e l’avere una donna, una reale per di più, pratica con la spada e
la lotta, nessuno se ne stupiva visti i tre soggetti che la crescevano.
Elizabeth non era una pacifista, era una regina che in giovinezza era sul piede
di guerra ogni giorno, fosse per riforme o per una vera e propria lotta. Il
marito era un mollaccione che per evitare la guerra le fece la corte e la sposò
diventando succube però di Elizabeth fino alla morte, nonostante la giovane età
l’uomo era morto cadendo da cavallo secondo chi lo trovò ma le speculazioni su
un possibile complotto di Elizabeth contro il marito non sparirono mai dalle
bocche della gente. Cathal era un uomo assetato di potere che arrivò
all’uccidere i suoi stessi fratelli in guerra, dando poi notizia di un “attacco
nemico” che aveva sterminato i cinque e che aveva come superstiti solo lui e le
sue truppe. Aveva sposato la prima nobile ricca che la madre gli presentò e si
diceva che il padre morì anche per mano sua. Preso il trono continuò gli
insegnamenti della madre, grande influenza sulla sua condotta, e guerra fu una
parola che il suo regno conobbe per anni. Alexander prese trono per una
misteriosa ferita che Cathal riportò durante una battaglia e il regno di guerra
subì un momentaneo stop per poi riprendere velocemente le sue conquiste. La
domanda era ora cosa la ragazza avrebbe scelto di fare.
Purtroppo per gli altri regni, Alexandra aveva ereditato
l’enorme esperienza di ventisette generazioni di re e regine guerriere e le sue
intenzioni erano quelle. Alexandra era però molto meno spericolata dei
precedenti sovrani, erano anni di fatto che considerava ogni possibilità per
prendere altri regni in suo potere. Ma come convincere i soldati stanchi di
anni di guerra? Beh lei aveva un piano che aumentò la milizia al punto in cui
si doveva selezionare chi poteva o meno fare il soldato. Alexandra di fatto
aveva aumentato molto i diritti dei soldati e il loro stipendi in caso di
guerra, la cosa aveva ovviamente aumentato la voglia dei soldati di andare in
guerra visti gli enormi vantaggi che potevano, volendo, ricevere. Riformò un
sistema di studi che avrebbe aumentato i letterati, favorì la costruzione di
più tempi e fece riforme che convinsero il popolo che lei fosse una manna dal
cielo, rendendoli privi di volontà di andarle contro.
L’abilità di Alexandra nel parlare e sembrare così tanto
abile e brava come regina l’aiutò molto nelle sue decisioni immediate. Creò
sistemi su sistemi che le permettevano di reggere un forte controllo sul suo
regno e i suoi soldati.
Il primo obbiettivo della sua campagna fu un regno ad est
del suo.
Aveva varie ragioni per volere quel regno per primo: era una
facile cattura, aveva ottime forniture di cibo e acqua, piantagioni perfette
per finanziare una guerra e qualche miniera che sarebbe stata usata per future
guerre e modifiche del regno.
Le ragioni che diede furono…semplice desiderio di restaurare
il potere del regno su quella che un tempo era una loro colonia.
La decisione venne accolta da tutti con entusiasmo eccezion
fatta per le mogli che avevano preso una strana indole con lei.
-Questa è una follia- aveva detto Helena guardandola
-Questa è una mia decisione e voi non avete voce in
capitolo- aveva risposto con pazienza Alexandra
-Siamo le mogli del re! –protestò Isabelle
-E io sono la regina- rispose Alexandra
-Solo perché mio figlio è andato via- rispose Grace
-Forse –disse Alexandra- pensavi che lui ti avrebbe lasciato
prendere decisioni?
Lei si zittì
Alexandra sorrise- perché non chiedete alle guardie cosa ne
ha fatto mia nonna Elizabeth delle mogli del marito alla sua morte?
-Non è morto Alexander- rispose Sophie
-No…ma credete che gliene fregherebbe di voi?
-Ci ha sposate! –rispose Helena
-Eppure…in questo momento l’unica che ha accesso alle sue
camere è mia madre- rispose Alexandra
Le quattro uscirono infuriate. Non sapevano al tempo cosa
quelle loro parole avrebbero portato loro.
-Quando, mia cara, diremo addio a quelle oche? –chiese Diana
apparendo da dietro al trono
-Qualche mese per fingere che io stia cercando di mantenere
un rapporto. Poi me ne sbarazzerò –rispose Alexandra
La donna annuì- ottimo cara. Ottimo. Se servirà ti darò io
stessa una mano
Alexandra sorrise- mamma, fa sì che papà non possa dir nulla
contro ciò che farò
Lei sorrise- sarà un piacere piccola mia
-La tua futura reggia è in restauro- l’avvisò Alexandra- ti
lascerò servi a volontà
La rossa sorrise- preparerò le pozioni che mi hai chiesto
Alexandra e Diana erano, più che madre e figlia, colleghe.
Diana voleva solo un castello, servi e soldi per sostenersi. Alexandra le avrebbe
fornito ciò in cambio di un aiuto con la sua magia in caso di bisogno. Diana
adorava averla al trono e avrebbe fatto qualsiasi cosa per impedire che
qualcuno prendesse il trono da lei.
Quello purtroppo fu solo l’inizio di una lunga serie di
eventi che portarono a parecchie morti, parecchie uccisioni e all’inizio di una
nuova era di terrore.
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