Capitolo 37: Time for Trial
Aaron guardò lo zio- secondo te Phylia verrà?
-Direi che…potrebbe- rispose lo zio
-Nervoso? –chiese Thomas
-Leggermente- ammise Aaron
I due si erano avvicinati moltissimo in quel periodo di
tempo. Aaron di certo non poteva dire che avrebbe voluto lui e la madre insieme
ma poteva capire perché la madre se ne fosse innamorata o invaghita, Thomas era
l’ideale di un padre, certo doveva correggere le sue tendenze di latin lover ma
si poteva fare
-Non dovresti- disse lo zio- andiamo a sederci…e per ciò che
ho sentito…Phylia verrà chiamata a testimoniare
I tre si sedettero e videro Steven venir portato in manette
al banco degli imputati, aveva un avvocato al suo fianco e a vista Aaron lo
trovò antipatico
-Tutti in piedi per l’onorevole Jeremy James Nightcore
Ci fu un mormorio dopo che il giudice fu fatto sedere- che
succede?
-Scusate il ritardo vostro onore- disse la voce di Phylia
-Eravamo bloccati nel traffico- continuò una voce che fece
girare i tre giocatori verso l’entrata
Phylia indossava un completo bianco con una camicetta grigia
e scarpe alte con il tacco, Damon invece indossava un completo nero con una
cravatta rosso sangue
-Tu…- mormorò Steven
Damon gli sorrise perfidamente sedendosi poi con Phylia
nella fila davanti
-L’accusa chiama a testimoniare ms Milson…- iniziò
l’avvocato
Phylia si alzò e si andò a sedere, dopo aver giurato lei
guardò il giudice- potrei fare una correzione vostro onore?
-Certo signorina- disse lui
-Io sono Phylia Catherine Blackgunn, ho avuto modo di
recuperare i documenti della mia nascita e mia madre mi aveva legalmente dato
il nome Blackgunn- rispose lei- che sarebbe il cognome di mio padre Thomas
Blackgunn che è seduto tra il pubblico al fianco di mio fratello Aaron
BlackForest
-I tuoi adottivi non l’hanno cambiato? –chiese il giudice?
-Nel contratto stipulato tra mia madre e i miei adottivi il
cognome venne tenuto lo stesso, gli insegnati erano stati istruiti dai miei di
chiamarmi con il cognome Milson in paura di cosa poteva farmi conoscere la
verità. Steven non sapeva della cosa- affermò Phylia
-Bene- disse il giudice facendo segno di correggere il
cognome della ragazza- potete iniziare le domande
-Ms Blackgunn, conosce l’imputato? –chiese l’avvocato
-Yes sir- rispose lei
-Da quanto? –chiese l’avvocato
-Sono stata adottata quando avevo due mesi di vita, quindi
direi praticamente l’intera durata dei miei diciannove anni- rispose lei
-Che rapporto ha con suo fratello? –chiese l’avvocato
-Mi scusi ma vorrei che specificasse la domanda- rispose
Phylia
-Che rapporto ha con suo fratello Steven Milson? –chiese
l’avvocato
-Non è mio fratello- rispose lei
-Ma i suoi genitori l’hanno adottata…-iniziò lui
-I miei genitori e i suoi sono due cose diverse. I suoi
genitori non hanno mai avuto documenti legali sulla mia adozione- rispose lei
-Silenzio in aula- disse il giudice- come mai?
-Sono stata dichiarata figlia di mia madre e di mio padre
Thomas Blackgunn, in quanto lui non sapeva della mia esistenza fino a poco
prima della morte di mia madre non poteva firmare i documenti necessari per
farmi adottare. I signori Milson mi hanno cresciuta ma non possono essere
considerati dal punto di vista legale miei genitori in quanto non avevano i
documenti legali per farlo. Alla morte di mia madre io sarei dovuta andare
nelle mani di mio padre, dal punto di vista legale loro mi hanno rapita dalla morte
di mia madre alla loro poiché mio padre non aveva acconsentito a nessun tipo di
adozione da parte di altri e da ciò che ho scoperto voleva avermi nella sua
vita quindi dubito mi avrebbe lasciato ai Milson.
-È vero mr Blackgunn? –chiese il giudice a Thomas
-Si vostro onore- rispose lui subito
-Inoltre…per documenti legali ho trovato la volontà di mia
madre di lasciarmi in caso mio padre non mi volesse e le fosse successo
qualcosa in mano a suo fratello maggiore Ethan Black- aggiunse Phylia
-Beh i signori Milson sono fortunati che non possano essere
chiamati in causa perché quello che hai descritto è un rapimento di minore,
anche con il consenso della madre lo sarebbe stato, il padre aveva il diritto
di avere un dire sulla tua crescita e se la madre aveva lasciato la custodia in
caso di morte prematura al fratello così sarebbe dovuto essere- disse il
giudice- continui
-Com’è il suo rapporto con Aaron BlackForest?
-Andiamo molto d’accordo e nei pochi mesi in cui siamo stati
insieme posso dire che l’ho sentito come un fratello maggiore- rispose Phylia
ignorando la smorfia di Steven e guardando l’avvocato
-E con suo padre Thomas Blackgunn?
-Posso vedermi chiamarlo papà in futuro- rispose Phylia- e
sono sicura che sarebbe stato bello crescere chiamandolo papà
-Con i deceduti signori Milson?
-Andavamo d’accordo, non credo abbiano mai litigato per me o
con me, ero ciò che chiamavano la figlia perfetta, portavo buone pagelle,
studiavo e mi impegnavo nelle attività scelte. Erano fieri di me e io ero
legata a loro
-Con l’imputato Steven Milson?
Phylia fece un respiro profondo- non bene.
-Può spiegare? –chiese il giudice
-Steven mi ha sempre inquietato. Era sempre a poca distanza
da me, mi osservava in tutto e spesso l’ho trovato ad aspettarmi in camera mia
senza il mio permesso. Ho dovuto chiudere la porta a chiave dopo
alcuni…incidenti
-Sapeva degli omicidi? –chiese l’avvocato
-Per carità no- disse lei- sapevo che era…sapevo che mi
inquietava ma non pensavo avrebbe mai commesso un crimine del genere, specie
contro i suoi stessi genitori
-Come ha reagito quando ha scoperto tutto?
Phylia si fermò- non è facile descriverlo…il mio ragazzo mi
ha filmato quando abbiamo trovato i corpi. È stato un suo suggerimento di
aprire le porte le porte che conducevano al seminterrato e ci siamo filmati per
tutto il tempo per mostrare che non ci fossero tagli
-Il suo ragazzo? –chiese il giudice
Phylia indicò Damon che mosse la mano- è stato lui ad
aiutarmi a trovare mio padre e mio fratello e a scoprire cosa Steven aveva
fatto…sarà il prossimo testimone
Il giudice annuì- l’accusa ha finito?
-Si vostro onore
-La parola alla difesa- disse il giudice
L’avvocato si alzò- ms Milson…
-Blackgunn- corresse lei
-Ms Milson –riprese l’avvocato
-Non mi faccia perdere la pazienza –disse il giudice
-Mi scusi…ms Blackgunn, chi aveva accesso al seminterrato?
-Steven, mio padre e mia madre- rispose lei
-Lei no?
Lei scosse la testa- da piccola soffrivo di claustrofobia e
ho sviluppato una forte allergia alla polvere, inoltre sono aracnofobica,
l’ultima cosa che avrei fatto è scendere nel seminterrato o salire nella
soffitta. L’idea di avere un ragno davanti non mi piace e soffro di attacchi di
panico, inoltre se i miei o Steven mi dicevano di non scenderci io non sarei
scesa, sono ubidiente e di solito i miei genitori addottivi tenevano lì i
regali di natale, compleanni…quindi preferivo non scendere per non rovinarmi la
sorpresa
-Aveva motivo lei per uccidere i signori Milson e…- iniziò
l’avvocato
-Non osare- lo avvisò Steven- ho ucciso io i miei genitori e
ci sono filmati che lo dimostrano, lei non c’entra in ciò. La mia Phylia non è
un’assassina
-Suo fratello le vuole molto bene- iniziò l’avvocato
-Posso dire una cosa signor giudice? –chiese Phylia
-Certo cara- rispose lui
-Voi vorreste bene a un ragazzo adolescente che vi ruba la
biancheria per masturbarsi, entra di notte e fa video e foto di voi che
dormite, vi riprende nella doccia a vostra insaputa, vi perseguita, vi stalkera
e vi tratta più che una sorellina come la sua prossima puttana? Ero e sono
tuttora terrorizzata dalla sola idea di stare nella stessa stanza di Steven
Milson. Non ho il coraggio di stare nella stessa camera…come può pensare che io
abbia ucciso i miei quando erano l’unica cosa che lo bloccava dallo stuprarmi?
Damon si alzò appena la vide piangere- ha finito?
Il giudice guardò l’avvocato- si ha finito.
-Ma…
-Si sieda- disse il giudice- vuole uscire ms Blackgunn
Damon le disse qualcosa e lei scosse la testa- se possibile
vorrei riaccompagnarla al posto e affidarla un secondo al fratello maggiore
Aaron…sono il prossimo teste.
Il giudice annuì comprensivo
-Phylia…- disse Steven quando le passò accanto
-Si sieda mr Milson- lo avvisò il giudice
-Aaron ci pensi tu? –chiese Damon
Lui annuì abbracciando piano Phylia- va tutto bene…
Lei annuì guardando Damon sedersi al banco dei testimoni
-Nome? –chiese il giudice
-Damon Lucifer De Inferno –rispose Damon
Il giudice lo guardò
Damon rise- i miei avevano un particolare senso
dell’umorismo. Mio fratello ha avuto la peggio, mi ritengo fortunato con il mio
nome
-Mr De Inferno, conosce la signorina Ms Blackgunn? –chiese
l’avvocato dell’accusa
-Lei è la mia fidanzata da parecchio quindi direi di sì
–disse lui
-Obbiezione vostro onore. Non viene menzionato da nessuno
che i due sono insieme- disse l’avvocato della Difesa
-Se lei avesse un fratello che minaccia ogni singolo maschio
che si avvicina e paga quello che è stato condannato per omicidio multiplo,
Fred Michael, per uccidere i ragazzi che ci provavano…andrebbe a dirgli che ha
un ragazzo? –chiese Damon
-Obbiezione respinta- disse il giudice
-Mr De Inferno, potrebbe dirci come avete trovato i suoi
famigliari, i signori Milson e perché ha creato l’app Love Game?
-Certo- disse lui guardando la guardia portare lo schermo
per far apparire le immagini- io amo Phylia e quando mi ha detto i suoi dubbi
su i signori Milson, Steven e sulla scomparsa dei signori Milson, ho scelto di
indagare da solo…
-Scusi la domanda quanti anni ha e che lavoro fa? –chiese il
giudice
-Ho ventidue anni, sono un membro dei servizi segreti di
questo stato, il mio lavoro consiste in varie cose che non posso ovviamente dire
qui in aula ma ho i mezzi e i metodi per controllare il passato di qualcuno. Ho
scoperto di Zoe Parker, o Zack Miller se preferite, Light Blair, Fred Michael e
di Steven Milson nel mentre cercavo la famiglia della mia ragazza. Ho deciso
quindi di installare nei loro cellulari di nascosto l’app Love Game,
coinvolgendo anche Aaron BlackForest e Thomas Blackgunn, per assicurarmi che
Phylia avesse modo di scegliere con calma cosa fare.
-L’app funzionava a quest? –chiese l’avvocato
-Ogni giorno davo loro una quest che avrebbe forzato Thomas
e Aaron a parlare e quindi conoscere Phylia, speravo di aiutarli a creare un
rapporto famigliare, inoltre monitoravo costantemente i quattro criminali,
volevo assicurarmi che nessuno di loro si avvicinasse alla mia ragazza –rispose
Damon
-Bugiardo! Sei un demone! –urlò Steven
-Tenga a freno il suo cliente- disse il giudice
-Secondo lei sono un demone signor giudice? –chiese Damon
divertito- l’imputato sta chiaramente cercando di sembrare matto per evitare il
carcere, ma sono sicuro che per quanto pazzoide lui sia sano di mente…
-Cosa avete fatto poi? –chiese l’avvocato
-Ho convinto Phylia a guardare nel seminterrato…- iniziò
Damon
-Obbiezione vostro onore. Non è…- iniziò l’avvocato di
Steven
-Ho prove video di ogni secondo –rispose Damon
Il giudice annuì- obbiezione respinta. Vorrei vedere il
video
-Devo avvertire che ci sarà la parte con i cadaveri…- disse
Damon facendo partire il video di quel giorno
Il giudice guardò dispiaciuto Phylia quando la sentì urlare
nel video per il ritrovamento dei cadaveri- può bastare…ha altro da mostrare?
-Sì- disse lui mostrando foto della camera di Steven- sono
un fidanzato geloso e posso dire che ho davvero avuto problemi a non spaccare
la faccia a Steven quando ho visto queste cose in camera sua.
-Obbiezione vostro onore è…
-Vuole davvero obbiettare su prove del genere? –chiese il
giudice- respinta e si sieda, è ridicolo quanto il suo cliente in questo
momento
-Non sentivo che Phylia fosse al sicuro –continuò Damon-
così l’ho portata a casa mia, ho chiuso l’app e ho dato i dati alla polizia
-Ms Blackgunn è tuttora in casa sua? –chiese il giudice
-Convive con me- confermò Damon
-La difesa stia attenta a cosa chieda- disse il giudice
-Nessuno ha mai parlato di lei mr De Inferno…se questo è il
suo nome –iniziò l’avvocato
Damon tirò fuori un documento della CIA- agente speciale
Damon Lucifer De Inferno, livello sicurezza nazionale 0AS, sono il più alto in
grado di sicurezza, ho accesso in ogni singola parte del globo. Il mio nome è
reale come la mia carriera o vuole che chiami il presidente per farle la
ramanzina? –al silenzio dell’avvocato lui sorrise- come pensavo
-Non ho domande- disse l’avvocato in soggezione
-Signor De Inferno- lo bloccò il giudice- come vi siete
conosciuti lei e Ms Blackgunn
Lui sorrise- mi ha salvato la vita quando ero ferito e mi ha
aiutato a rientrare in casa mia e chiamato chi le avevo chiesto di chiamare.
Dopo che mi sono ripreso l’ho avvicinata con la scusa di un caffè e da lì sono
rimasto nella sua vita. E se me lo chiede ho intenzione di sposarla alla fine
della Laurea che sta facendo…
-Il ritrovare il padre e fratello era un modo per vincere il
suocero? –chiese divertito il giudice
Damon sorrise alzando le spalle- devo fare buona impressione
-Mente! –disse Steven- Phylia ama me! Non lui! Me!
Damon guardò il giudice- capisce perché ero paranoico?
-Posso capire- confermò il giudice- può andarsi a sedere, il
prossimo testimone…
Damon sorrise a Steven maleficamente e si tornò a sedere al
fianco di Phylia
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