Capitolo 26: Werewolf are not Wolfblood
-Alpha siamo pronti- lo informò Ahiga- tutto bene?
Askook annuì- forse lasciare da sola Niabi è stata una
cattiva idea
-Dici? –chiese sarcastico Achak
-Achak- provò a fermarlo dal parlare Adahy
-Non mi zittire tu, non sei il mio mate e non puoi ordinarmi
in giro- rispose Achak
-In realtà lo sono- rispose Adahy girando gli occhi
-In ogni caso- lo ignorò Achak- stiamo forse dimenticando
che l’Alpha dei Licantropi la vuole?
-E con ciò? –chiese Ahiga
-Ma sono l’unico con cervello? –chiese lui sbuffando- quale
migliore occasione che quando il mate della ragazza è impegnato per rapirla?
Non l’abbiamo lasciata nemmeno con un lupo a guardia!
-Ho lasciato i lupi naturali a guardia- rispose Askook-
odiano i licantropi e ho dato l’ordine di chiamarmi se qualcuno si avvicinasse
alla casa di Niabi
-Inoltre mia figlia sa usare molto bene i fucili- rispose
Stephan
-Non ferirebbe un licantropo- rispose Achak
-Non pensare che solo perché lei è la nostra cerbiatta non
si sappia difendere- rispose Jonathan
I sangue di lupo lo guardarono e Stephan rise- diciamo che i
ragazzi che ci hanno provato non hanno avuto un bel risveglio il giorno dopo…
-Ora…concentratevi solo sull’imminente lotta, Niabi sa
cavarsela- disse Nidawi guardando il marito- sta attento ok?
Lui sorrise alla moglie e le baciò la guancia- fatina mia,
non sono facile da uccidere, temo che mi avrai intorno per parecchio tempo
Lei sorrise stringendolo- e spero che tu non te ne vada
Stephan sfiorò il suo anello- e poi Niabi non è sola, sua
madre non la lascerebbe indifesa
Aylen nascose il viso nel petto del marito per evitare che
si notassero le sue lacrime, sapeva meglio di tutti quando una madre potesse
rischiare per salvare i propri figli, poteva solo immaginare cosa si provasse a
dover solo guardare la propria bambina crescere senza poterla proteggere.
****
-Alpha- si inchinò un licantropo
-Dov’è la nostra dea? –chiese lui
-Non è nel gruppo di sangue di lupo. Crediamo sia stata
nascosta ma a giudicare dalle presenze potrebbe essere sola
L’uomo sorrise- beta
-Sì? –chiese il licantropo
-Manda otto dei più veloci licantropi alla casa vicino
all’albero sacro nel loro territorio. Voglio che la dea sia con noi quando
vinceremo –rispose l’Alpha
-Ma non è corretto toccare chi…- iniziò lui
-Osi disobbedire? –chiese l’Alpha
-No Alpha…darò l’ordine- rispose lui
****
Niabi sentì un brivido correrle lungo la schiena e guardò
subito Fenrir dormire.
-Cosa…ahi! –la collana era diventata calda e stava tendendo
al nero- che diavolo…
I suoi occhi si oscurarono per un secondo e vide attraverso
quelli di un volatile, un’aquila. L’aquila le mostrò otto veloci figure correre
verso la casa- mamma?
Non sentì risposta ma non le serviva sentirla per sapere.
-Quanto distano? –chiese piano
L’aquila si alzò per mostrare che la cima dell’albero vicino
casa loro era distante ma che a quella velocità sarebbero arrivati in fretta.
Niabi strinse il ciondolo- tienili d’occhio per me…
“Sta attenta” sentì in un sussurro
Niabi tornò a vedere e notò Fenrir guardarla in ansia-
avvisa i lupi fuori. I licantropi ci hanno deciso di fare una visita a
sorpresa…e ho intenzione di dargli un caldo benvenuto…- mormorò guardando uno
specchio appeso nel soggiorno- vediamo quanto i loro istinti possono tradirli…
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